Posso richiedere l’indennità di accompagnamento senza Legge 104? Quali sono i requisiti per l’accompagnamento e quali quelli per la 104? (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Posso ottenere l’indennità di accompagnamento senza Legge 104?
Sì, è possibile ottenere l’indennità di accompagnamento senza Legge 104. Spesso si tende a confondere le due cose, per il semplice fatto che in molti casi vengono riconosciute assieme, ma in realtà le due cose non sono collegate tra loro.
Per chiarire meglio perché l’indennità di accompagnamento senza Legge 104 è possibile, andiamo ad approfondirle entrambe per vedere in cosa consistono, a chi spettano e quale valutazione viene fatta per la concessione del sussidio e delle agevolazioni.
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Cos’è l’indennità di accompagnamento
L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica che l’INPS eroga su domanda agli invalidi civili totali (inabilità 100%) a causa di minorazioni fisiche o psichiche per i quali è stata accertata l’incapacità di svolgere le attività della vita quotidiana o l’impossibilità di deambulare senza l’ausilio di un accompagnatore.
Sotto l’aspetto normativo, l’indennità di accompagnamento è legiferata dalla Legge n. 18/1980.
L’indennità è riconosciuta a chi è in possesso anche dei seguenti requisiti:
- residenza stabile e abituale sul territorio nazionale;
- cittadinanza italiana;
- per i cittadini stranieri comunitari: iscrizione all’anagrafe del comune di residenza;
- per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno (art. 41 TU immigrazione).
L’indennità viene erogata per 12 mesi l’anno, senza tredicesima, e ha un importo, aggiornato al 2023, di 527,16 euro.
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Legge 104 articolo 3 comma 3 e comma 1: cosa prevedono
La Legge 104 art. 3 dà diritto ad alcune agevolazioni fiscali e lavorative che possono risultare differenti se i soggetti titolari rispondono al profilo designato al comma 1 o al comma 3.
Il comma 1 definisce infatti la persona con handicap, ovvero chi presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, relazione sociale, integrazione professionale, tale da far risultare uno svantaggio sociale o di emarginazione.
Al comma 3 troviamo invece scritto quanto segue: “Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità”.
Ecco quali sono i diritti dei lavoratori invalidi e cosa rischiano i datori di lavoro se non assolvono ai propri obblighi e non li rispettano.
Indennità di accompagnamento e Legge 104 sono separate?
La necessità di un intervento assistenziale permanente e continuativo previsto dal comma 3 è dunque collegato al bisogno di un accompagnatore per lo svolgimento delle pratiche quotidiane o per la deambulazione.
n realtà, però, Legge 104 e indennità di accompagnamento sono due cose distinte e separate. La principale differenza sta nel fatto che invalidità e disabilità (o handicap) sono due cose diverse e per tale motivo sono da fare due richieste differenti.
Accompagnamento, tutto quello che ti spetta se sei stato riconosciuto invalido totale e senza possibilità di deambulare da solo o di compiere gli atti della vita quotidiana senza assistenza.

Come fare domanda per indennità di accompagnamento senza Legge 104
La prima cosa da fare è ottenere il riconoscimento di disabilità grave (incapacità a deambulare da solo e/o a compiere gli atti quotidiani della vita) da una Commissione medico legale.
Nella domanda che dà il via al procedimento bisogna inserire anche:
- i dati socio economici;
- indicazioni delle modalità di pagamento e della delega alla riscossione (in favore di un terzo o di associazioni).
Se la domanda è presentata da un minore, queste informazioni dovranno essere inviate solo dopo il riconoscimento del requisito sanitario con la compilazione e l’invio del modello AP70 (che è il modello con i dati socio-economici necessari per la concessione e l’erogazione delle prestazioni di invalidità civile.
La procedura per il riconoscimento si conclude con l’invio da parte dell’INPS del verbale di invalidità civile(tramite raccomandata A/R o all’indirizzo Pec, se è stato fornito dall’utente, e resta disponibile nel servizio di Cassetta postale online).
I minori che sono titolari dell’indennità di accompagnamento al compimento dei 18 anni devono presentare il modello AP70 per l’erogazione da maggiorenne (pensione di inabilità) senza che ci sia la necessità di effettuare altri accertamenti sanitari.
La domanda per ricevere l’indennità di accompagnamento deve essere presentata online sul sito dell’INPS. È possibile farlo accedendo al servizio tramite le proprie credenziali. L’alternativa è quella di rivolgersi a un ente di patronato o a una associazione di categoria (Anmic, Ens, Uic, Anfass).
Non è possibile presentare una nuova domanda per la stessa prestazione fino a quando non si è conclusa la procedura per quella in corso o, nel caso di ricorso giudiziario, fino a quando non è stata emessa una sentenza passata in giudicato. Unica eccezione le domande di aggravamento.
FAQ (domande e risposte)
Un anziano può richiedere l’accompagnamento?
Assolutamente sì, un anziano ha il diritto di richiedere l’accompagnamento. Questo può essere molto utile se l’anziano ha bisogno di assistenza costante a causa della sua condizione fisica o di salute.
Se sono un malato oncologico, posso chiedere l’accompagnamento?
Sì, se sei un malato oncologico hai la possibilità di chiedere l’accompagnamento. Questo può essere fondamentale per ricevere l’assistenza e le cure di cui hai bisogno durante il tuo percorso di cura.
Devo aver versato contributi per richiedere l’accompagnamento?
No, non è necessario aver versato contributi per poter richiedere l’accompagnamento. L’assegno di accompagnamento è un beneficio che non dipende dai contributi previdenziali versati. L’accesso a questo beneficio dipende invece dalle condizioni di disabilità grave, che devono essere accertate dall’INPS attraverso una specifica valutazione medica. Quindi, se hai una disabilità grave che limita in modo significativo la tua autonomia, puoi presentare domanda per l’assegno di accompagnamento anche se non hai versato contributi previdenziali.
Quali sono le principali patologie che danno diritto all’assegno di accompagnamento 2023?
Le malattie che più frequentemente danno diritto all’assegno di accompagnamento 2023 includono schizofrenia e bipolarismo, autismo, sindrome di Down, Parkinson, Alzheimer, sclerosi multipla in stadio avanzato, diabete mellito, cancro, problemi cardiovascolari gravi, artrosi e artrite reumatoide, paraplegia o tetraplegia, e altre condizioni gravi che richiedono cure perenni.
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