Pensione di invalidità al 100% e accompagnamento: l’indennità spetta in automatico oppure no? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensione di invalidità al 100% e accompagnamento: spetta in automatico?
Quando si parla di accompagnamento, spesso si pensa a un diritto automatico, che scatta nel momento in cui all’interessato viene riconosciuta un’invalidità al 100%.
È doveroso, però, comprendere che l’indennità di accompagnamento non è legata solo all’invalidità totale, ma che è necessario essere in possesso di un altro requisito fondamentale: la non autosufficienza.
Non basta, infatti, essere riconosciuti invalidi totali per richiedere e ottenere l’accompagnamento, senza che vi sia la non autosufficienza del richiedente.
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Cosa significa non autosufficienza?
Per non autosufficienza si intende l’impossibilità di una persona a deambulare autonomamente senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o l’impossibilità a compiere gli atti quotidiani della vita, come mangiare, lavarsi, vestirsi e uscire da soli, senza la presenza di un assistente.
A essere valutata, nel caso di richiesta dell’indennità di accompagnamento, è l’autonomia dell’invalido.
Se questi, a causa di patologie fisiche o psichiche, non sia in grado di camminare senza assistenza o di svolgere le normali azioni della vita quotidiana, potrà beneficiare dell’indennità di accompagnamento.
Indennità di accompagnamento: requisiti e importo
L’importo dell’indennità è di 527,16 euro al mese, per 12 mensilità: sull’accompagnamento non è prevista la tredicesima, tantomeno la quattordicesima mensilità.
Indennità di accompagnamento: requisiti
Oltre ai requisiti sanitari è necessario possedere alcuni requisiti amministrativi, ovvero:
- essere cittadini italiani;
- se cittadini comunitari, è necessario essere iscritti all’anagrafe del Comune di residenza;
- se cittadini extracomunitari, è necessario possedere il permesso di soggiorno in corso di validità;
- avere la residenza stabile e continuativa sul territorio italiano da almeno 10 anni.
Pensione di invalidità al 100% e accompagnamento: anche non insieme?
La differenza tra accompagnamento e pensione di invalidità riguarda i limiti anagrafici e reddituali: l’indennità spetta a prescindere dall’età e dal reddito del richiedente e non rientra tra i redditi ai fini IRPEF.
Diversamente, le prestazioni di invalidità, come l’assegno mensile di assistenza (dal 74 al 99% di invalidità riconosciuta) e la pensione di inabilità (100% di invalidità riconosciuta), vengono assegnate solo se si rispettano determinati limiti reddituali.
Ad esempio, è possibile percepire l’indennità di accompagnamento senza avere diritto alla pensione di invalidità, dal punto di vista economico. Accade quando il reddito della persona invalida è superiore a 17.920 euro annui (aggiornato al 2023).
Essendo una prestazione erogata a prescindere dal reddito, l’accompagnamento spetterebbe comunque: l’interessato percepirebbe solo l’indennità senza pensione di invalidità.
Nel caso in cui rientrasse nei limiti di reddito imposti dalla legge, se riconosciuto invalido totale e non autosufficiente, arriverebbe a percepire sia la pensione di invalidità che l’accompagnamento, per un importo mensile complessivo di 841 euro al mese.

Faq sull’indennità di accompagnamento
Posso continuare a lavorare con l’accompagnamento?
Se hai ottenuto l’Assegno di accompagnamento, puoi tranquillamente continuare a lavorare. Questo beneficio non influisce sul tuo diritto di svolgere un’attività lavorativa. Assegno di accompagnamento e attività lavorativa, quindi, sono compatibili. L’obiettivo dell’assegno di accompagnamento è di fornirti un aiuto finanziario supplementare per affrontare le spese legate alla tua disabilità e garantirti una maggiore autonomia nella tua vita quotidiana.
Chi ha l’accompagnamento può firmare atti e documenti?
Sì, se hai l’Assegno di accompagnamento puoi tranquillamente firmare atti e documenti. L’accompagnamento non implica restrizioni sulla tua capacità di svolgere atti giuridici o di firmare documenti. A meno che non sia stata riconosciuta una disabilità intellettiva grave, che necessita della figura dell’amministratore di sostegno o del tutore legale.
Un anziano può richiedere l’accompagnamento?
Assolutamente sì, un anziano ha il diritto di richiedere l’accompagnamento. Questo può essere molto utile se l’anziano ha bisogno di assistenza costante a causa della sua condizione fisica o di salute.
Quali benefici spettano ai minori con accompagnamento secondo la Legge 104?
La Legge 104 prevede che i minori con accompagnamento abbiano diritto a diversi benefici, tra cui l’assistenza personale, le cure mediche, l’educazione e molto altro. Questi diritti sono garantiti per assicurare il benessere e lo sviluppo del minore.
Se sono un malato oncologico, posso chiedere l’accompagnamento?
Sì, se sei un malato oncologico hai la possibilità di chiedere l’accompagnamento. Questo può essere fondamentale per ricevere l’assistenza e le cure di cui hai bisogno durante il tuo percorso di cura.
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