Disturbo bipolare e invalidità, vediamo quali sono i diritti e le tutele a vantaggio delle persone che soffrono di questa patologia. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Disturbo bipolare e invalidità, cos’è
- Disturbo bipolare e invalidità civile
- Disturbo bipolare e invalidità, Legge 104
- Disturbo bipolare e invalidità, accompagnamento
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Il disturbo bipolare è diffuso in Italia, ma non si ha un dato preciso anche perché il 69 per cento delle persone che ne soffre non ha la piena consapevolezza di avere un problema. In pratica il paziente ritiene che le fasi depressive (ipomaniacali) e quelle maniacali siano normali, un aspetto del suo carattere.
E invece, il disturbo bipolare non riconosciuto e non curato in modo adeguato può causare gravi conseguenze:
- tante ore di lavoro perse;
- relazioni affettive molto complesse;
- periodi di spesa eccessiva e immotivata;
- periodi di maggiore disinibizione sessuale;
- periodi di maggiore litigiosità e nervosismo;
- aumento del rischio di suicidio;
- molta sofferenza personale.
Disturbo bipolare e invalidità, cos’è
Il disturbo bipolare (anche disturbo maniaco – depressivo o bipolarismo o depressione bipolare) colpisce in particolare l’umore di chi ne soffre. Alcuni studi ritengono che questa patologia colpisca il 2 per cento della popolazione (un milione circa di persone).
Il paziente alterna delle fasi depressive ad altre di euforia (definite maniacali), che possono essere separate da periodi di relativa normalità.
Si tratta di una patologia complessa, la diagnosi non è semplice. E per un motivo preciso: il quadro clinico è mutevole e spesso si associa ad altri disturbi psichiatrici, come quelli che investono la personalità, l’ansia, il controllo degli impulsi, la psicosi, gli effetti derivanti dall’abuso di sostanze.
Come per altre patologie di questo tipo il paziente non è consapevole di soffrirne. L’origine di questo disturbo è ancora sconosciuta.
In questo post ci soffermiamo in particolare sui diritti che devono essere assicurati a una persona bipolare. Compreso il riconoscimento dell’invalidità e della Legge 104.
Potresti essere interessato a un post che spiega come funziona l’indennità di accompagnamento per malati psichici; in un altro articolo abbiamo tracciato le differenze tra invalidità e legge 104 e a chi e quando spettano; e infine c’è un interessante articolo che spiega quali sono i documenti per avere le agevolazioni della Legge 104.
Disturbo bipolare e invalidità civile
Una patologia di questo tipo comporta una inevitabile riduzione della capacità lavorativa. Per questo motivo la legge riconosce l’invalidità per il disturbo bipolare.
Come per altre malattie la percentuale di invalidità dipende dalla gravità e dalle conseguenze che comporta. Viene comunque assegnato nelle tabelle ministeriali un grado di invalidità che può essere alto fino a diventare inabilità totale.
Queste sono le 3 percentuali riconosciute:
- dal 61 all’80 per cento per il disturbo bipolare di tipo I con deficit moderato;
- del 75 per cento per il disturbo bipolare di tipo II con deficit grave;
- il 100 per cento per il disturbo bipolare di tipo I con deficit grave.
Vediamo a cosa si ha diritto con queste percentuali di invalidità:
- alla persona bipolare riconosciuta invalida tra il 61 e il 66 per cento spetta l’iscrizione al collocamento mirato e il congedo straordinario per cure (se lo prevede il suo contratto nazionale di lavoro);
- con un’invalidità pari o superiore al 67 per cento la persona bipolare ha diritto all’esenzione parziale dal pagamento del ticket per visite specialistiche, esami e diagnostica strumentale;
- se è stata riconosciuta un’invalidità pari o superiore al 74 per cento spetta un assegno mensile di assistenza, ma solo se non si ha un reddito superiore alla soglia stabilita ogni anno per legge (5.391,88,20 euro per il 2023);
- se viene riconosciuta una invalidità del 100 per cento la persona bipolare ha diritto alla pensione d’inabilità, ma solo se ha un reddito inferiore a 17.920 euro (per il 2023).
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Disturbo bipolare e invalidità, Legge 104
Chi soffre di questa patologia può anche essere riconosciuto portatore di handicap e quindi avere accesso alla Legge 104.
Infatti la normativa prevede che possa essere dichiarata affetta da handicap una persona che ha una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
Nel caso di un paziente bipolare le difficoltà di relazione e di integrazione lavorativa possono essere evidenti. Così come ovviamente il rischio di emarginazione.
Se viene riconosciuto il comma 3, il paziente ha diritto ad avere 3 giorni di permesso al mese (anche con fruizione oraria). La persona che lo assiste ha diritto ai 3 giorni di permesso mensile e al congedo biennale retribuito (se è convivente con la persona bipolare e durante le assenze da lavoro se ne prende cura).
Oltre a tutte le altre agevolazioni previste dalla normativa (Iva agevolata per determinati acquisti, l’esonero dai turni di lavoro, la possibilità di chiedere il trasferimento in una sede più vicina al proprio domicilio).

Disturbo bipolare e invalidità, accompagnamento
Nei casi più gravi di disturbo bipolare può anche essere riconosciuta l’indennità di accompagnamento.
Questo trattamento assistenziale è riservato alle persone che non hanno la possibilità di deambulare senza il sostegno di un accompagnatore e a chi non riesce a compiere da solo gli atti della vita quotidiana.
Per ovvie ragioni e in presenza di un disturbo bipolare di tipo I con deficit grave (che comporta una invalidità del 100 per cento) la persona che ne soffre ha bisogno di un’assistenza continua.
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