Categorie protette, requisiti minimi

Non tutte le persone con disabilità possono richiedere l’iscrizione alle categorie protette e al collocamento mirato. Vediamo quali sono i requisiti minimi per le categorie protette.
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25/9/23

Cosa si intende per categorie protette? Quali sono i requisiti minimi per le categorie protette e a quali agevolazioni si ha diritto? (scopri le ultime notizie su categorie protetteLegge 104diritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Requisiti minimi per le categorie protette

A differenza di quanti molti credono, non tutte le persone disabili possono accedere alle categorie protette. Inoltre, non si entra automaticamente nelle categorie protette una volta riconosciuta un’invalidità, ma bisogna seguire una procedura specifica di iscrizione. Vediamo quindi quali sono i requisiti minimi per le categorie protette e come iscriversi in queste liste.

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Requisiti sanitari e anagrafici

I requisiti anagrafici e sanitari per richiedere l’iscrizione nelle liste per le categorie protette sono i seguenti:

  • essere in età lavorativa: tra i 18 e i 67 anni;
  • essere affetti da minorazioni fisiche, sensoriali o psichiche;
  • essere in possesso di una riduzione delle abilità lavorative superiore al 45%;
  • essere sordi, ovvero affetti da sordità dalla nascita o prima dell’apprendimento della parola;
  • essere invalidi di guerra, invalidi per servizio o civili di guerra, così come presentare minorazioni dalla prima all’ottava categoria;
  • percepire l’Assegno di invalidità civile, previo accertamento dell’INPS di una riduzione permanente inferiore a 1/3 della capacità lavorativa;
  • essere invalidi al 100%, a patto che si conservi una residua capacità lavorativa.

Ecco quali sono i diritti dei lavoratori invalidi e cosa rischiano i datori di lavoro se non assolvono ai propri obblighi e non rispettano i loro diritti.

Altre categorie protette

Non soltanto i soggetti affetti da disabilità possano risultare iscritti alle categorie protette. Nel novero possono rientrare anche

  • i familiari delle vittime della criminalità organizzata e del terrorismo;
  • i coniugi o gli orfani superstiti di lavoratori deceduti per causa lavoro, servizio o guerra;
  • profughi italiani rimpatriati e figli o coniugi di grandi invalidi di guerra, lavoro o servizio.

Categorie protette e articolo 8 della Legge 68/99: cosa prevede, chi sono le categorie di invalidi e disabili, a quali tutele hanno diritto.

Stato di disoccupazione

Lo stato di disoccupazione è una condizione fondamentale per l’iscrizione alle categorie protette.

Puoi comunque mantenere lo stato di disoccupazione se:

  • hai un reddito inferiore a 8mila euro lordi annui con lavoro subordinato o parasubordinato;
  • hai un reddito inferiore a 4.800 euro lordi annui, con lavoro autonomo (anche se occasionale);
  • svolgi lavoro nell’ambito di particolari progetti, a prescindere dai limiti del reddito;
  • sei occupato ma con rapporto subordinato della durata massima di 6 mesi.

Nel caso in cui non svolgi alcun lavoro dipendente, ti verrà richiesto di presentarti presso il Centro per l’impiego più vicino almeno una volta l’anno, al fine di confermare nuovamente la disponibilità immediata al lavoro (conferma Did).

Nel caso in cui nell’arco dei 12 mesi non confermi questa condizione, verrai cancellato dall’elenco della Legge 68, perdendo lo stato di disoccupazione.

Come iscriversi

Documenti da presentare

Se appartieni a una delle situazioni sopra elencate, puoi avviare il processo di iscrizione alle categorie protette presentando delle apposite documentazioni.

documenti da presentare sono necessari per attestare il sussistere di una situazione di difficoltà e variano a seconda della categoria.

Gli invalidi civili sono tenuti a presentare un certificato di invalidità civile che attesti una percentuale di invalidità superiore al 45%. Questo certificato deve essere stato rilasciato dall’ufficio invalidi civili del distretto ASL di riferimento.

Gli invalidi del lavoro devono presentare un verbale attestante l’invalidità rilasciato dall’Inail che attesti una percentuale di invalidità maggiore del 33%.

Le persone non vedenti devono presentare un verbale rilasciato dalla competente Commissione ASL che dichiari la cecità assoluta o un residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi.

Le persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide per servizio sono tenute a presentare un certificato, rilasciato rispettivamente dalla commissione medica militare (per gli invalidi di guerra), dal comando o dall’amministrazione di appartenenza (per gli invalidi civili di guerra e invalidi per servizio), che attesti la sussistenza di una situazione che riduca la possibilità di trovare un impiego.

Infine, per completare il processo, coloro che sono stati vittime del terrorismo, criminalità organizzata e del dovere, sono tenuti a presentare un apposito certificato, rilasciato dal Ministero dell’Interno o dal Prefetto territorialmente competente delegato, con cui si attesta l’appartenenza alla categoria.

Questi sono i requisiti minimi per le categorie protette. Vediamo adesso come richiedere l’iscrizione, quali sono gli obblighi delle aziende e quali possibilità hai di farti assumere.

Richiesta di iscrizione

Una volta che si è in possesso della documentazione necessaria per la propria situazione, bisogna recarsi presso il Centro per l’impiego della propria Provincia di residenza e fare richiesta di inserimento nell’elenco delle categorie protette.

Chi paga le categorie protette? Ne parliamo in questo approfondimento.

Come funziona la graduatoria

La posizione in graduatoria dipende da diversi fattori, primo fra tutti la tipologia della tua invalidità e la sua percentuale, ma anche dalle seguenti condizioni:

  • anzianità di iscrizione alla graduatoria;
  • carico familiare;
  • locomozione problematica;
  • situazione economica;
  • ulteriori eventuali elementi utili individuati dalle Regioni.

Solitamente, il conteggio per la posizione in categorie protette e graduatorie viene effettuato nel seguente modo:

  • per l’anzianità di iscrizione vengono attribuiti 2 punti per ogni mese di anzianità, fino a un massimo di 48 punti;
  • se hai più di 34 mesi di anzianità di iscrizione nelle liste per il collocamento mirato, viene riconosciuto un punteggio pari a 50 punti;
  • se hai un ISEE pari a 0, ottieni un punteggio massimo di 50 punti, diminuito di mezzo punto (0,5) ogni 500 euro di ISEE, fino all’azzeramento totale dei 50 punti.

Se appartieni alle categorie protette articolo 18 della Legge 68/1999, sarai inserito in una graduatoria separata, formata secondo gli stessi criteri dei quella delle persone con disabilità (articolo 1 della Legge 68/1999), tranne che per il parametro relativo alla percentuale di invalidità.

Resta valida la precedenza riservata alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata (Legge 407/1998) e alle categorie equiparate.

Alla richiesta di iscrizione deve essere allegata anche la scheda funzionale, in copia autenticata. Subito dopo, la persona con disabilità è inserita nell’elenco delle categorie protette.

Sia le aziende private, sia le pubbliche amministrazioni devono assumere un determinato numero di persone che si trovano in quelle liste.

Quando si viene sospesi dal collocamento mirato e per quale motivo e come funziona il reintegro. Quali sono invece i casi in cui scatta la cancellazione e quali sono le altre regole.

Requisiti minimi per le categorie protette
Requisiti minimi per le categorie protette

Obblighi delle aziende e vantaggi per le categorie protette

Che si tratti di ambito pubblico o privato, i datori di lavoro sono tenuti per legge a garantire una quota delle assunzioni dedicata a lavoratori con disabilità. Ecco in quale misura dovranno svolgersi le assunzioni obbligatorie:

  • qualora un’azienda presenti da 15 a 35 dipendenti, la legge impone una sola assunzione obbligatoria;
  • quota obbligatoria pari a 2 lavoratori nel caso in cui siano presenti in azienda da 36 a 50 dipendenti;
  • nel caso in cui siano presenti in azienda più di 50 dipendenti, la quota di riserva dovrà essere pari al 7% degli occupati.

Differente il discorso in termini di proporzioni per quanto riguarda quei lavoratori tutelati ma non disabili. Ogni datore di lavoro è tenuto a riservare l’1% nella propria azienda, qualora questi superi quota 50 dipendenti occupati. Nel caso in cui abbia fino a 150 dipendenti, la legge prevede l’obbligo di assunzione a un unico lavoratore.

L’obbligo di assunzione di lavoratori disabili riguarda qualsiasi datore di lavoro, pubbliche amministrazioni comprese, una volta superata quota 14 dipendenti. Dal momento in cui si rientra all’interno delle soglie previste, la legge garantisce un tempo massimo di 60 giorni per provvedere all’inserimento di soggetti tutelati.

Categorie protette e prospetto informativo: parliamo di un importante documento che rappresenta un obbligo per le aziende con un determinato numero di dipendenti e un’opportunità per alcune categorie di persone con disabilità.

Come farsi assumere

Assunzioni nelle aziende private

Sono gli stessi centri per l’impiego che pubblicano gli avvisi a selezione di soggetti disabili o appartenenti a categorie protette.

La principale modalità di assunzione con il Centro per l’impiego (CPI) viene chiamata “Avviamento numerico al lavoro”.

In sostanza, le aziende che hanno l’obbligo di riserva dei posti per categorie protette, si rivolgono al CPI per le assunzioni. Se le aziende non assolvono all’obbligo, sono gli stessi CPI a presentare richiesta di assunzione presso le aziende.

In pratica, il Centro per l’impiego ti chiamerà per un’assunzione in base al tuo posto in graduatoria nelle liste per il collocamento mirato e della compatibilità della mansione con il tuo tipo di disabilità.

Scopri se l’inserimento nelle categorie protette è definitivo dopo che è stato accettato e quali sono le condizioni per questa situazione.

Assunzioni nel Pubblico Impiego

Anche le aziende pubbliche hanno l’obbligo della quota di riserva per cui, periodicamente, pubblicano bandi e avvisi per la selezione del personale Legge 68/1999.

Puoi monitorare i bandi di concorsi pubblici per categorie protette in Gazzetta Ufficiale. Tieni presente che su invalidità e Diritti, ogni mese pubblichiamo tutti i bandi disponibili per categorie protette nelle pubbliche amministrazioni, quindi ti consigliamo di continuare a seguirci per non perderti nulla.

Ecco la guida ai concorsi per categorie protette: dove sono pubblicati i concorsi pubblici, come partecipare, quali requisiti bisogna avere, quali tutele e diritti sono previsti.

Candidatura spontanea

Esistono però anche dei siti specializzati nella ricerca di impiego per persone disabili, che hanno intere sezioni dedicate solo a queste categorie di annunci.

Per trovarli, ti basterà fare una ricerca online su Google, digitando la parola chiave “lavoro categorie protette”.

Inoltre, puoi fare una ricerca in qualsiasi portale che pubblica opportunità di lavoro, digitando nel campo di ricerca le parole “categorie protette” oppure “disabili”.

Le categorie protette beneficiano di particolari agevolazioni per l’inserimento lavorativo. Vediamo se il contratto per categorie protette prevede delle clausole differenti.

Agenzie per il lavoro

Devi sapere che tutte le agenzie per il lavoro hanno una divisione dedicata alle persone con disabilità.

Puoi quindi rivolgerti agli uffici delle agenzie per il lavoro presenti nella zona in cui abiti per chiedere informazioni sulle opportunità di impiego, oppure puoi visitare i siti web delle stesse agenzie, cercando dal menu la sezione dedicata alle categorie protette.

FAQ (domande e risposte)

Quanto guadagna una categoria protetta?

La retribuzione di una categoria protetta dipende da vari fattori, tra cui il settore in cui si lavora e il contratto di lavoro stipulato. In ogni caso, le categorie protette hanno diritto a uno stipendio uguale a quello degli altri dipendenti con lo stesso livello di esperienza e responsabilità.

Le categorie protette hanno diritto agli stessi contratti di lavoro degli altri dipendenti?

Sì, le categorie protette hanno gli stessi diritti degli altri dipendenti quando si tratta di contratti di lavoro. Le leggi italiane prevedono che i lavoratori appartenenti a queste categorie debbano essere trattati in modo paritario e non discriminante, quindi hanno accesso agli stessi tipi di contratti e condizioni di lavoro.

Un problema reale che riguarda anche il mondo delle categorie protette sono i salari sempre più bassi. In Italia negli ultimi decenni le retribuzioni non sono cresciute a differenza di quasi tutti gli altri Paesi d’Europa.

Posso chiedere il part-time se sono categoria protetta?

Assolutamente sì! Se fai parte di una categoria protetta, hai il diritto di richiedere un contratto di lavoro a tempo parziale, se questa soluzione si adatta meglio alle tue esigenze. Il datore di lavoro dovrebbe valutare attentamente la tua richiesta e cercare di trovare un accordo soddisfacente per entrambe le parti.

Come deve essere un curriculum per categorie protette?

Un curriculum per categorie protette deve essere simile a quello di qualsiasi altro candidato, ma con l’aggiunta di evidenziare la tua appartenenza a una categoria protetta. È importante sottolineare le tue competenze, esperienze e qualifiche pertinenti per il lavoro che desideri svolgere. Mantieni il curriculum chiaro, conciso e focalizzato sulle tue abilità.

Se sono categoria protetta, ci sono delle trattenute in busta paga?

No, il fatto di essere una categoria protetta non comporta automaticamente trattenute specifiche in busta paga. Le trattenute dipendono principalmente dal tipo di contratto di lavoro, dai contributi previdenziali e dalle detrazioni fiscali applicabili a ciascun individuo. Come qualsiasi altro lavoratore, le tue trattenute possono variare in base alla tua situazione personale e al tipo di lavoro che svolgi.

Posso essere licenziato se sono categoria protetta?

Essere una categoria protetta non ti rende immune al licenziamento. Tuttavia, il licenziamento di un lavoratore appartenente a una categoria protetta deve essere giustificato da motivi validi e oggettivi, non collegati alla sua appartenenza a questa categoria. In caso di licenziamento ingiustificato, potresti avere dei diritti di tutela legale.

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