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Chi sono i lavoratori disabili e quali tutele esistono

Scopri chi sono i lavoratori disabili e a che tutele hanno diritto. Vediamo nel dettaglio tutte le agevolazioni e i congedi per proteggere questa categoria di persone.
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23/9/23

Chi sono i lavoratori disabili e a che tutele hanno diritto? Vediamo nel dettaglio la definizione e quali sono le tutele previste dalla normativa (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le altre guide complete di IED. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico).

Il lavoro è un elemento fondamentale nella vita di una persona, non solo per garantirsi il sostentamento economico, ma anche per sentirsi utili e realizzati.

Tuttavia, alcune persone possono incontrare delle difficoltà nell’accesso al mondo del lavoro a causa di una disabilità.

I lavoratori disabili sono coloro che hanno una limitazione fisica, sensoriale o mentale che può ostacolare la loro partecipazione al mercato del lavoro.

In questo articolo, esploreremo chi sono i lavoratori disabili e a che tutele hanno diritto.

Indice

Chi sono i lavoratori disabili e a che tutele hanno diritto: qual è la definizione?

I lavoratori disabili sono persone con disabilità che cercano di entrare nel mondo del lavoro. La Legge 68 del 1999, nota come “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, ha lo scopo di promuovere l’inserimento lavorativo di persone con disabilità.

La disabilità è una condizione caratterizzata da una ridotta capacità di interazione con l’ambiente sociale rispetto a ciò che è considerato la norma, a seguito di una o più menomazioni che possono essere di natura psicologica, fisiologica o anatomica.

Può presentarsi in diversi gradi, come ad esempio nel caso della vista, dove le limitazioni possono variare dalla semplice miopia alla cecità, con conseguenze pratiche molto diverse.

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Chi sono i lavoratori disabili e a che tutele hanno diritto: che cos’è il collocamento mirato?

Il collocamento mirato è un’agevolazione per i lavoratori disabili che hanno una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 45%.

Questo consiste nel mettere a disposizione degli strumenti che consentano loro di trovare un lavoro adeguato alle loro capacità psicofisiche, professionali, di apprendimento e relazionali. Ciò viene fatto attraverso un monitoraggio del mercato occupazionale e di forme di sostegno.

Questo vantaggio si applica a tutti i soggetti in età lavorativa (italiani o stranieri) che abbiano almeno 15 anni e che abbiano completato l’obbligo scolastico. Per avere diritto a questa agevolazione, è necessario iscriversi al Centro per l’impiego territorialmente competente e rivolgersi all’apposito sportello dedicato alle persone con disabilità.

Chi sono i lavoratori disabili e a che tutele hanno diritto: dove si ha diritto ad essere assunti?

Le agevolazioni per i lavoratori disabili includono la regola che le aziende devono assumere un certo numero di dipendenti con disabilità in base alla loro forza lavoro esistente. Se un’azienda ha più di 50 dipendenti, deve riservare il 7% dei posti di lavoro ai disabili; se ha da 36 a 50 dipendenti, deve assumere almeno due disabili; se ha da 15 a 35 dipendenti, deve assumere almeno un disabile.

Tuttavia, se il datore di lavoro è un partito politico, un sindacato o un’associazione senza scopo di lucro, queste quote si applicano solo al personale tecnico, esecutivo ed amministrativo.

I settori del trasporto aereo, marittimo e terrestre, dell’autotrasporto e dell’edilizia sono esclusi da queste regole.

Se un dipendente acquisisce un’invalidità civile uguale o superiore al 60% durante la sua carriera lavorativa, ha il diritto di mantenere il proprio lavoro in una posizione adeguata alle sue capacità. Lo stesso vale per coloro che acquisiscono un’invalidità INAIL superiore al 33%.

Il lavoratore disabile che mantiene il suo lavoro dopo essere diventato disabile ha diritto alla stessa retribuzione, anche se dovrà svolgere un lavoro inferiore rispetto a quello precedente.

Un individuo con un’invalidità civile inferiore al 60% o un’invalidità INAIL inferiore al 33% può essere assunto come lavoratore disabile, ma deve dimettersi prima e poi essere riassunto, poiché deve risultare iscritto almeno per un giorno alla lista del collocamento mirato per poi essere selezionato tramite una chiamata nominativa.

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Chi sono i lavoratori disabili e a che tutele hanno diritto: quali sono i congedi a cui si ha diritto?

I lavoratori disabili, sia nel settore pubblico che privato, hanno diritto a vari tipi di congedi e permessi a seconda delle loro esigenze.

Uno di questi è il congedo retribuito di 30 giorni all’anno per cure mediche connesse alla loro disabilità, che può essere richiesto presentando un certificato di invalidità e una richiesta medica.

I lavoratori disabili gravi hanno, inoltre, diritto a riposi orari giornalieri o permessi di tre giorni al mese, che devono essere richiesti all’INPS per via telematica.

In caso di gravi motivi personali o familiari, il lavoratore disabile può richiedere un congedo non retribuito della durata massima di due anni, che non ha effetti sulla maturazione di tredicesima o quattordicesima mensilità né sul TFR.

I motivi per cui il congedo non retribuito può essere richiesto includono i bisogni familiari legati a un decesso, la cura o assistenza di un parente o di un portatore di handicap, il disagio personale o patologie acute o croniche.

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Chi sono i lavoratori disabili e a che tutele hanno diritto
Chi sono i lavoratori disabili: in foto una donna in sedia rotelle lavora al computer.

Chi sono i lavoratori disabili e a che tutele hanno diritto: come funziona il diritto al part-time?

Il dipendente che è affetto da una patologia oncologica o da una malattia cronico-degenerativa ha il diritto di richiedere di passare da un contratto di lavoro full-time a uno part-time. Inoltre, se le sue condizioni di salute migliorano, ha il diritto di richiedere di tornare al contratto a tempo pieno.

Inoltre, il dipendente ha il diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina alla sua residenza e di non essere trasferito senza il suo consenso.

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Chi sono i lavoratori disabili e a che tutele hanno diritto: quali sono le agevolazioni contributive?

Il lavoratore disabile può godere di diverse agevolazioni dal punto di vista contributivo. Se la percentuale di invalidità supera il 74%, ha diritto ad una maggiorazione contributiva valida per la pensione di 2 mesi per ogni anno lavorativo dal momento in cui è stata riconosciuta tale percentuale, per un massimo di 5 anni.

Il lavoratore disabile può accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi, risparmiando 10 mesi se donna ed 1 anno e 10 mesi se uomo, a condizione che abbia un’invalidità di almeno il 74%, abbia versato almeno 12 anni di contributi prima dei 19 anni di età, sia iscritto alla previdenza obbligatoria da prima del 1996 e sia iscritto ad una forma di previdenza obbligatoria gestita dall’INPS. Tuttavia, c’è una finestra di attesa di 3 mesi prima di ricevere il primo assegno di pensione.

Il lavoratore disabile dipendente del settore privato che ha un’invalidità riconosciuta all’80% ha diritto alla pensione di vecchiaia anticipata se possiede un’età minima di 56 anni se donna e di 61 anni se uomo, e almeno 20 anni di contributi versati, oppure 15 anni se beneficiario di una delle deroghe Amato. In questo caso, la finestra di attesa è di 12 mesi tra la maturazione dell’ultimo requisito e la prima mensilità pagata della pensione.

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Il lavoratore disabile con almeno il 74% di invalidità riconosciuta ha diritto all’anticipo pensionistico a carico dello Stato, cioè la cosiddetta Ape Sociale, se ha compiuto i 63 anni di età e ha almeno 30 anni di contributi versati.

Il lavoratore disabile a cui viene riconosciuta un’invalidità permanente ed assoluta ha diritto alla pensione di inabilità al lavoro se, oltre al requisito dell’invalidità al 100%, possiede un minimo di cinque anni di contributi di cui tre versati nell’ultimo quinquennio. Il calcolo viene fatto come tutte le altre pensioni, con in più una maggiorazione fino a 60 anni di età e per un massimo di 40 anni di contributi. Il trattamento è incompatibile con qualsiasi attività lavorativa.

Infine, il lavoratore disabile a cui viene riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa di almeno 2/3 ha diritto all’assegno ordinario di invalidità se ha cinque anni di contributi versati di cui tre nell’ultimo quinquennio.

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