Quando vi è l’assunzione di una persona disabile, chi paga le categorie protette? Le aziende hanno degli incentivi statali per assumere le categorie protette? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).
Indice
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Chi paga le categorie protette?
Chi paga le categorie protette è in parte l’azienda che assume e per l’altra parte lo Stato, grazie a degli incentivi (modifiche introdotte dal decreto legislativo n. 151/2015 all’articolo 13 della Legge 68/1999).
Questo articolo disciplina gli incentivi di tipo economico-fiscale per le assunzioni delle categorie protette dal 1° gennaio 2016, che sono stabiliti in base alla tipologia del contratto che si stipula con la persona disabile e alle peculiarità dello stesso.
Andiamo a vedere cosa riguardano questi incentivi e come incidono sul pagamento dello stipendio alle categorie protette.
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Agevolazioni alle aziende per pagare le categorie protette assunte
Le agevolazioni economiche vengono concesse dall’INPS alle aziende che ne fanno richiesta, sulla base dell’imponibile previdenziale.
L’imponibile previdenziale varia in base al grado di invalidità riconosciuta al dipendente dalla Commissione medica e spetta per un numero di anni variabile, sempre a seconda della percentuale di invalidità del dipendente.
Nel dettaglio, le agevolazioni fiscali per le aziende prevedono uno sgravio di 36 mesi:
- equivalente al 70% della retribuzione mensile imponibile per fini previdenziali con ridotta capacità lavorativa superiore al 79%;
- equivalente al 35% della retribuzione mensile imponibile per fini previdenziali con ridotta capacità lavorativa compresa tra il 67 e il 79 per cento.
Inoltre, le aziende che assumono almeno per un anno a tempo indeterminato le categorie protette e persone con disabilità intellettiva e psichica superiore al 45%, hanno uno sgravio del 70% sulla retribuzione mensile imponibile, pari a 60 mesi.
Ecco una guida completa e di facile consultazione su obblighi e incentivi in caso di assunzione categorie protette per aziende.
Quanto guadagna una categoria protetta
Ad oggi lo stipendio medio per i lavoratori appartenenti alle categorie protette è di 27.981 euro all’anno, pari a 14 euro l’ora, contro una media nazionale di 20.000 euro (39.000 euro per i professionisti con esperienza).
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Come si assume una categoria protetta
Una persona disabile che vuole essere assunta come categoria protetta, deve innanzitutto sapere che può farlo sono se gli è stata riconosciuta una percentuale di invalidità del 46%.
Nel dettaglio, possono iscriversi alle categorie protette:
- persone affette da minorazioni psichiche, fisiche e sensoriali, nonché portatrici di handicap intellettivo, che comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%;
- persone invalide del lavoro, con un grado di invalidità superiore al 33%;
- persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide per servizio;
- vittime del terrorismo, coniugi e orfani di coloro che sono deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, ovvero per l’aggravarsi dell’invalidità derivante da tali cause.
Presso il Centro per l’impiego si dovrà compilare un apposito modulo che attesti il possesso dei requisiti richiesti:
- età superiore a 15 anni;
- non essere in età pensionabile;
- stato di disoccupazione;
- possesso della percentuale di invalidità richiesta dalla legge (mediante presentazione del verbale della commissione medica).
Una volta effettuata l’iscrizione, le aziende con obbligo di assunzione attingeranno agli elenchi nominativi per assumere le persone disabili all’interno della propria azienda.
Scopri il processo nel dettaglio a riguardo di come iscriversi al Centro per l’impiego per categorie protette e usufruire delle agevolazioni per l’ingresso nel mondo del lavoro.

Obblighi delle aziende per le assunzioni delle categorie protette
I datori di lavoro, sia pubblici che privati, hanno l’obbligo di assumere lavoratori appartenenti alle categorie protette, nella seguente misura:
- il 7% dei lavoratori occupati, se l’azienda ha più di 50 dipendenti;
- due lavoratori, se ne ha tra 36 e 50;
- un lavoratore, se ne ha tra 15 a 35.
Inoltre, le aziende devono assumere persone con disabilità nella misura dell’1% se occupano più di 150 dipendenti, e di un lavoratore se ne occupano da 51 a 150.
In questo articolo vediamo quali sono i criteri per calcolare la quota di riserva.
FAQ (domande e risposte)
Posso essere licenziato se sono una persona disabile assunta come categoria protetta?
Essere una persona disabile assunta come categoria protetta offre una serie di tutele lavorative, ma è naturale che ti preoccupi di eventuali rischi di licenziamento. La legge prevede diverse misure di protezione per le categorie protette, al fine di garantire parità di opportunità e non discriminazione sul posto di lavoro.
In generale, un’azienda non può licenziare una persona disabile assunta come categoria protetta senza una giusta causa. Ciò significa che il licenziamento può avvenire, così come per qualsiasi altro lavoratore, ma deve essere motivato da ragioni oggettive, indipendenti dalla condizione di disabilità o dall’appartenenza alla categoria protetta. Ad esempio, se la tua disabilità non influisce sul tuo rendimento lavorativo e rispetti gli obblighi previsti dal tuo contratto di lavoro, l’azienda non può licenziarti sulla base della tua disabilità.
Ricorda che, in caso di licenziamento ingiustificato, potresti avere diritto a ricorso legale e a un risarcimento per eventuali danni subiti.
Le categorie protette possono fare turni di notte e ottenere lo straordinario?
Sì, le categorie protette, possono essere chiamate a svolgere turni di notte e ottenere lo straordinario, se le condizioni di lavoro lo richiedono.
La normativa sul lavoro e le disposizioni contrattuali generalmente prevedono che tutti i dipendenti, indipendentemente dalla categoria di appartenenza, debbano essere trattati in modo equo e paritario. Ciò significa che i lavoratori appartenenti a categorie protette non dovrebbero essere esclusi dalla possibilità di svolgere turni di notte o di beneficiare di opportunità di straordinario, a meno che non vi siano specifiche eccezioni previste dalla legge o dal contratto di lavoro.
Quante ore deve lavorare una persona appartenente a una categoria protetta?
Il numero di ore di lavoro di una persona appartenente a una categoria protetta dipende da diversi fattori, le disposizioni contrattuali e le specifiche esigenze dell’azienda in cui si lavora. In generale, non esiste una regola unica che si applichi a tutte le categorie protette, ma ci sono linee guida che mirano a garantire condizioni di lavoro eque e non discriminatorie.
Nella maggior parte dei casi, le ore di lavoro di una categoria protetta sono le stesse di quelle previste per gli altri dipendenti nella stessa posizione o settore. Le leggi sul lavoro spesso stabiliscono limiti massimi di ore di lavoro settimanali e giornaliere per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Tuttavia, alcune categorie protette potrebbero beneficiare di agevolazioni o flessibilità in termini di orario di lavoro.
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