Legge 104 art 3 comma 3 sostegno scolastico

In questo articolo vediamo cosa è previsto in caso di Legge 104 art 3 comma 3 e sostegno scolastico: quante ore di sostegno possono essere garantite, chi lo decide e come fare richiesta.
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23/9/23

Se a mio figlio è stato certificato l’handicap grave, ha diritto all’insegnante di sostegno a scuola? Cosa prevede la Legge 104 art 3 comma 3 e sostegno scolastico? (scopri le ultime notizie su Legge 104invalidità civilecategorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Cosa prevede la Legge 104 art 3 comma 3 e sostegno scolastico

Se l’alunno è stato riconosciuto in situazione di handicap con gravità (art. 3, comma 3), le ore di sostegno vengono assegnate interamente a lui.

In caso invece di alunno riconosciuto in situazione di handicap art. 3 comma 1, le ore di sostegno vengono calcolate sui bisogni di più alunni con questa certificazione e distribuite tra loro in base al bisogno.

Questo significa che se in classe esiste un’altra situazione di handicap certificato, il dirigente scolastico può ottenere un insegnante di sostegno in deroga.

Per esempio:

  • un alunno alla scuola primaria, con handicap grave (comma 3) e 25 ore di sostegno: sono 25 ore per lui;
  • tre alunni alla scuola primaria con handicap (comma 1) e un totale di 25 ore di sostegno riconosciute: sono 25 ore distribuite su tre alunni.

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Da chi sono decise le ore di sostegno

Le ore di sostegno richieste sono specificate nel PEI (Progetto Educativo Individualizzato). Se l’Ufficio scolastico regionale (U.S.R.) ne concede un numero inferiore, la scuola può ricorrere formalmente contro l’U.S.R. (in caso di disabilità grave appellandosi alla Sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2010, che ha affermato che il diritto all’inclusione degli alunni con disabilità grave è prioritario rispetto alle esigenze di bilancio).

Una volta compiuti i 18 anni, l’insegnante di sostegno è previsto fino al termine del ciclo scolastico in corso.

Legge 104 art. 3 comma 1 e agevolazioni per la scuola: in questo approfondimento vediamo cosa è previsto per alunni e docenti ai quali è stato certificato o si prendono cura di un familiare con handicap senza connotazione di gravità.

Dove è previsto l’insegnante di sostegno

L’insegnante di sostegno è previsto nella scuola pubblica di ogni grado.

È un diritto anche nelle scuole paritarie, ma in questo caso il costo non è a carico dell’Ente locale o dello Stato: deriva dalla contrattazione tra scuola e famiglia.

La scuola paritaria deve sfruttare tutte le forme di finanziamento previste in questi casi da parte del MIUR e degli Enti locali.

Per fortuna la scuola primaria paritaria (la “scuola elementare”) può stipulare con il MIUR una convenzione che prevede l’erogazione di contributi che possono coprire anche le spese per gli insegnanti di sostegno (DL 250 del 5/12/2005 e DPR 23 del 2008 – Regolamento recante norme in materia di convenzioni con le scuole primarie paritarie).

Spesso intervengono anche le regioni, o con contributi diretti alla scuola o con rimborsi alle famiglie.

Scopri come richiedere l’insegnante di sostegno per aiutare uno studente disabile e quali sono i requisiti.

Legge 104 art 3 comma 3 e sostegno scolastico
Legge 104 art 3 comma 3 e sostegno scolastico. Nella foto: alunni con i loro insegnanti

Come richiederlo

L’iter per chiedere insegnante di sostegno parte formalmente con una domanda da parte dei genitori (o di chi esercita le responsabilità genitoriali), anche se spesso il suggerimento proviene dalla scuola o dalla neuropsichiatra infantile.

Per poter avere l’insegnante di sostegno occorre una certificazione di handicap. Sono il pediatra, il medico famiglia o il medico NPI (neuropsichiatra infantile) a rilasciare il “certificato introduttivo” necessario per chiedere l’accertamento di handicap.

 La differenza consiste nel fatto che in ambito di NPI la prestazione è gratuita, mentre tramite pediatra o medico di famiglia è a pagamento.

Il termine “handicap” significa che la “minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva” è causa di difficoltà di apprendimento o di relazione, tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione (Legge 104/92 art. 3).

Sulla domanda di accertamento di handicap dovrai avere cura di verificare che sia spuntata la casella “Insegnante di sostegno: SI”.

Il certificato di handicap e il certificato d’invalidità sono diversi. Per chiedere l’insegnante di sostegno occorre quello di handicap, tuttavia se si chiede l’handicap, di solito si chiede anche l’invalidità civile, che dà diritto a una provvidenza economica (indennità di frequenza o indennità di accompagnamento).

La NPI intanto preparerà un documento denominato “Profilo descrittivo di funzionamento”. Questo profilo viene redatto dalle figure di riferimento (docenti della classe, neuropsichiatra infantile, psicologo, terapista della riabilitazione, e da voi genitori). 

Il Profilo evidenzia le risorse e le difficoltà dell’alunno, prendendo in considerazione più livelli: le funzioni corporee, l’attività e la partecipazione, fattori ambientali e personali, in base all’ICF (Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute).

È firmato dal medico neuropsichiatra infantile e dallo psicologo, per quanto di competenza. Inoltre, si prevede che riporti la firma di tutti gli altri operatori eventualmente coinvolti nell’accertamento diagnostico.

A seguito del Profilo descrittivo di funzionamento e del certificato di handicap, la Scuola preparerà un terzo documento: il Progetto Educativo Individualizzato (PEI), che verrà aggiornato prima dell’inizio di ogni ordine di scuola: primaria, secondaria di primo grado, superiore.

Cos’è il profilo di funzionamento per disabili e come può aiutare l’inclusione scolastica: ecco le linee guida. Come funziona questo strumento, chi deve compilarlo e perché potrebbe essere di grande aiuto per gli alunni con disabilità e le famiglie.

FAQ (domande e risposte)

Cos’è il sostegno scolastico secondo la Legge 104?

Il sostegno scolastico secondo la Legge 104 è un diritto che viene riconosciuto agli studenti con disabilità o bisogni educativi speciali. Questa legge stabilisce misure e interventi volti ad assicurare un percorso di istruzione inclusiva e adeguata alle necessità di ciascun studente.

Chi può beneficiare del sostegno scolastico previsto dalla Legge 104?

Possono beneficiare del sostegno scolastico previsto dalla Legge 104 gli studenti con disabilità o bisogni educativi speciali, sia nella scuola dell’infanzia, che nella scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. È fondamentale che venga accertata e documentata la condizione di disabilità o bisogno educativo speciale per poter usufruire di tali misure di sostegno.

Quali tipi di interventi vengono previsti dal sostegno scolastico?

Il sostegno scolastico previsto dalla Legge 104 può includere una serie di interventi, come ad esempio l’assegnazione di un insegnante di sostegno, l’adattamento dei materiali didattici, la concessione di tempi aggiuntivi durante le prove scritte, l’utilizzo di ausili tecnologici e altre misure necessarie a garantire una reale inclusione ed equità nel percorso di istruzione.

Come richiedere il sostegno scolastico ai sensi della Legge 104?

Per richiedere il sostegno scolastico ai sensi della Legge 104 è necessario presentare una domanda formale alla scuola frequentata dall’interessato o dal suo rappresentante legale. Questa domanda deve essere corredata dalla documentazione medica che attesti la disabilità o il bisogno educativo speciale dell’interessato. La scuola, in seguito alla valutazione della documentazione, provvederà a mettere in atto le misure di sostegno adeguate.

Qual è lo scopo principale del sostegno scolastico secondo la Legge 104?

Lo scopo principale del sostegno scolastico secondo la Legge 104 è quello di garantire a tutti gli studenti con disabilità o bisogni educativi speciali l’accesso a un’istruzione di qualità in un ambiente inclusivo. Si mira a rimuovere le barriere che potrebbero impedire la partecipazione attiva e il successo formativo di questi studenti, consentendo loro di sviluppare al massimo le proprie potenzialità.

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