Quando si perde l’invalidità. L’invalidità civile è una condizione che non necessariamente viene mantenuta per sempre. Ci sono alcuni casi, infatti, in cui si può perdere e in questo approfondimento ti spieghiamo quali sono. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Indice
- Quando si perde l’invalidità?
- Quando si perde l’invalidità. Invalidità soggetta a revisione e invalidità soggetta ad aggravamento
- Quando si perde l’invalidità. La pensione di invalidità
- Quando si perde l’invalidità. Come confermare il diritto alla pensione di invalidità
- Quando si perde l’invalidità. Cosa devi fare se superi il reddito
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Quando si perde l’invalidità?
Quando si perde la pensione di invalidità? il principio della protezione dei cittadini affetti da minorazioni fisiche o psichiche è da tempo ormai affermato in tutte le moderne democrazie e nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, recepito anche nella Costituzione Italiana.
L’art. 38 della Costituzione Italiana, infatti, sancisce “il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale di tutti i cittadini inabili al lavoro e sprovvisti dei mezzi necessari per vivere”.
Per invalidità civile, quindi, si intende la difficoltà a svolgere funzioni tipiche della vita quotidiana con una riduzione della capacità lavorativa.
Si tratta quindi di una condizione che deve essere riconosciuta e che, se certificata, dà diritto ad agevolazioni economiche e/o socio-sanitarie.
Il riconoscimento dell’invalidità avviene tramite l’accertamento dei requisiti amministrativi e sanitari connessi.
Questo vuol dire che, anche nel caso in cui sia riconosciuta l’invalidità, se nel corso del tempo dovessero mutare questi requisiti, puoi perdere l’invalidità civile e i benefici connessi.
Andiamo quindi a vedere quali sono questi requisiti in base al tipo di trattamento economico e in quali casi è possibile perdere l’invalidità civile.
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Quando si perde l’invalidità. Invalidità soggetta a revisione e invalidità soggetta ad aggravamento
Quando si perde l’invalidità? Per iniziare, precisiamo che tutte le agevolazioni sociali e/o economiche connesse al riconoscimento dello stato di invalidità dipendono dalla percentuale di invalidità riconosciuta e dal reddito, come di seguito:
- fino al 33%: nessun riconoscimento;
- dal 33% (1/3): diritto al riconoscimento dello stato di invalido civile; ausili medici e protesi gratuiti;
- dal 46%: iscrizione nelle liste speciali dei Centri per l’impiego per l’assunzione agevolata;
- dal 33% al 73%: assistenza sanitaria e agevolazioni fiscali;
- dal 66%: esenzione del ticket sanitario;
- dal 74% al 100%: prestazioni economiche a seconda del reddito.
La percentuale di invalidità viene riconosciuta dalla commissione medico legale dell’Asl integrata da un medico dell’Inps, nel cui verbale riporta anche lo status di invalido della persona portatrice di handicap o disabilità, e cioè:
- soggetto a revisione: significa che le tue condizioni potranno migliorare e che dovrai sottoporti a un nuovo accertamento entro una data indicata nel verbale;
- soggetto ad aggravamento: in questo caso puoi richiedere l’aggravamento, seguendo la stessa procedura per il riconoscimento dell’invalidità.
Puoi perdere l’invalidità solo nel caso in cui le tue condizioni siano valutate come possibili di miglioramento e quindi sei soggetto a visita di revisione.
Se, nel corso della visita di revisione, la commissione dovesse certificare un miglioramento della condizione, ti verrebbe attribuita una nuova percentuale, ovviamente minore, e potresti perdere dei trattamenti economici, pur mantenendo le agevolazioni fiscali, per esempio.
Oppure, la visita potrebbe dichiarare la guarigione, e a quel punto perderesti proprio lo status di invalido civile.
Ma l’invalidità puoi perderla anche se cambia il tuo reddito, in quanto i trattamenti assistenziali, trattandosi appunto di prestazioni erogate a chi si trova in stato di bisogno economico, vengono concessi solo entro un certo limite reddituale, come vedremo a breve.
Intanto ti mostriamo la tabella con le percentuali di invalidità e i benefici connessi:
Percentuale di invalidità | Benefici correlati |
Meno del 33% (non invalido) | Nel verbale verrà riportata la dicitura: “assenza di patologia o con una riduzione della capacità inferiore a 1/3”. Hai comunque diritto ad alcune agevolazioni. |
Dal 34% | Concessione gratuita di ausili e protesi previsti dal nomenclatore nazionale. Le concessioni di ausili e protesi sono subordinate alle patologie indicate nel verbale di invalidità |
Dal 46% | Oltre al punto precedente, accederai all’iscrizione delle liste di collocamento mirato |
Dal 50% | Oltre ai punti precedenti, potrai godere del congedo straordinario per cure, se previsto dal CCNL |
Dal 67% | Oltre ai punti precedenti, otterrai l’esenzione parziale del pagamento del ticket per visite specialistiche, esami ematochimici e diagnostica strumentale, pur continuando a pagare la quota fissa per la ricetta. Tuttavia, avendo ogni Regione le sue regole, è necessario che ti informi presso il tuo medico curante o la tua Asl territoriale |
Dal 74% | Oltre ai punti precedenti, erogazione dell’assegno mensile se sei in possesso anche dei requisiti di reddito richiesti, come vedremo a breve. Hai anche la possibilità di ottenere l’Ape sociale |
100% | Oltre ai punti precedenti (escluso l’assegno mensile) hai diritto alla pensione di inabilità, sempre nel rispetto dei limiti reddituali, e all’esenzione del ticket farmaci. Nel caso in cui, poi, ti sia riconosciuta l’incapacità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o con necessità di assistenza continua, hai anche diritto all’indennità di accompagnamento. L’indennità di accompagnamento ti verrà riconosciuta indipendentemente dall’età e dai redditi posseduti |
Scopri come far ricalcolare la pensione di invalidità e se la pensione di invalidità avrà un aumento parziale da ottobre 2022.
Quando si perde l’invalidità. La pensione di invalidità
Quando si perde l’invalidità. La pensione di invalidità è una prestazione economica erogata in favore di coloro la cui capacità lavorativa è ridotta a meno di un terzo a causa di infermità fisica o mentale.
Come hai potuto vedere anche nella tabella che ti abbiamo riportato sopra, spetta agli invalidi civili con una percentuale accertata dal 74% al 99%.
La pensione di invalidità non si mantiene per sempre, ma si può perdere. Sono diverse le circostanze che comportano la perdita di questa prestazione economica. Te le riassumiamo tutte nella tabella sottostante:
Circostanza | Motivazione della perdita assegno di invalidità |
Reddito superiore | Se il tuo reddito annuo supera i 4.853,29 euro non avrai più diritto all’assegno di assistenza mensile. In questo caso, si fa riferimento agli invalidi civili parziali che possiedono un reddito da lavoro. Quindi, riassumendo: se hai ottenuto l’assegno di invalidità, dimostrando un reddito inferiore a 4.853,29 euro e, nel corso del tempo, la tua situazione reddituale è migliorata, perderai il diritto a ottenere lo stesso assegno. |
Condizioni di invalidità | La pensione di invalidità non è una prestazione definitiva nel tempo, ha validità triennale e deve essere riconfermata. La riconferma avviene tramite visita di revisione da parte della commissione medico legale. Se, nel corso della visita di revisione, la commissione non conferma la condizione di invalidità o nel caso in cui non presenti domanda di revisione, perderai l’assegno di invalidità. |
Rifiuto della visita di revisione | Se ti rifiuti di sottoporti a visita di revisione da parte della commissione medica, l’Inps sospenderà in automatico l’erogazione dell’assegno mensile di invalidità e tu ne perderai il diritto. |
Pensione anticipata | L’Inps può revocare l’assegno di invalidità anche quando sei ormai nell’età per maturare il diritto alla pensione anticipata. |
Pensione di inabilità | L’assegno di invalidità può essere anche revocato quando dalla visita di revisione emerge un peggioramento delle tue condizioni di salute. In questo caso, la perdita dell’assegno di invalidità porta all’ottenimento di un’agevolazione migliore, che si traduce nell’erogazione della pensione di inabilità. |
Pensione di vecchiaia | Nel momento in cui raggiungi l’età pensionabile, ovvero 67 anni, l’assegno mensile di invalidità si trasforma d’ufficio in pensione di vecchiaia. Anche in questo caso si tratta di una perdita che apporta comunque dei benefici, anche perché l’importo della pensione di vecchiaia non potrà mai essere inferiore a quello dell’assegno di invalidità. |
Andiamo adesso a vedere come confermare all’Inps il diritto alla pensione di invalidità.
Ti mostriamo tutte le date dei pagamenti aiuti disabili di settembre 2022: bonus figli disabili, pensione di invalidità e assegno unico.

Quando si perde l’invalidità. Come confermare il diritto alla pensione di invalidità
Quando si perde l’invalidità. Per verificare il requisito della mancanza di occupazione o comunque il possesso di un reddito inferiore a 4.853,29 euro, una volta ottenuto l’assegno di invalidità dovrai presentare annualmente all’Inps, con la compilazione del modulo Iclav, una dichiarazione sostitutiva che attesti di prestare (indicando il reddito) o non prestare attività lavorativa.
Nel modello Iclav, in sostanza, vanno dichiarati i dati necessari per verificare la permanenza dei requisiti reddituali previsti per mantenere la pensione di invalidità.
Il modello va presentato se sei:
- invalido parziale, non ricoverato, con solo assegno;
- invalido parziale, ricoverato, titolare di altro reddito, con solo assegno;
- invalido parziale, ricoverato e titolare di altro reddito, con solo assegno;
- invalido parziale, privo di perequazione automatica ma con limite di reddito personale pari o inferiore a 4.853,29 euro.
Dovrai inoltre dichiarare:
- i redditi da lavoro dipendente, anche derivante da contratti a tempo determinato e part-time;
- i redditi derivanti da lavoro parasubordinato, come Co.co.co e Co.co.pro;
- i redditi derivanti da lavori socialmente utili;
- i redditi derivanti da lavoro autonomo;
- i redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente, lavoro autonomo occasionale, redditi d’impresa o professionali conseguiti come aderente al regime forfettario o dei contribuenti minimi;
- redditi presunti, appartenenti alle tipologie elencate, relativi all’annualità in corso.
La mancata presentazione del modello Iclav e dell’autocertificazione ti farà perdere la pensione di invalidità.
Ci sono limiti di età per richiedere l’accompagnamento? Ne parliamo in questo articolo.
Quando si perde l’invalidità. Cosa devi fare se superi il reddito
Quando si perde l’invalidità? Se superi il reddito di 4.853,29 euro, entro 30 giorni dovrai inviare una comunicazione all’Inps del venir meno dei requisiti per il diritto alla pensione di invalidità.
Potrai inoltrare la comunicazione dal sito web Inps accedendo alla sezione “Verifica dati socio-economici per la concessione delle prestazioni economiche” (Modello AP 70) o tramite Caf o patronato.
Il Modello AP 70 può essere utilizzato anche per comunicare il sopraggiungere di una situazione di incompatibilità. La pensione di invalidità è infatti incompatibile con le altre pensioni di invalidità, con le pensioni per invalidi di guerra, lavoro e servizio.
In questo caso, hai la possibilità di scegliere la pensione a te più favorevole.
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