Pensione anticipata per invalidità: come fare la domanda e richiederla (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
La pensione in anticipo per invalidi è una misura che è stata introdotta per agevolare le categorie protette ed è accessibile rispettando dei requisiti meno stringenti rispetto a quelli previsti per la pensione ordinaria.
INDICE:
- Pensione anticipata per invalidità: quali sono i requisiti per ciechi e invalidi?
- Pensione anticipata per invalidità: la deroga Amato
- Pensione anticipata per invalidità: come presentare la domanda?
- Pensione anticipata per invalidità: finestra mobile e accesso
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Pensione anticipata per invalidità: quali sono i requisiti per ciechi e invalidi?
La pensione anticipata per invalidi civili è prevista sia per portatori di handicap che per le persone non vedenti.
Per la prima categoria la percentuale di invalidità deve essere di almeno l’80% e, usufruendo di tale agevolazione, vi è la possibilità di andare in pensione con almeno 20 anni di contributi: a 61 anni per gli uomini e a 56 anni per le donne.
La percentuale di invalidità e il relativo stato di handicap deve essere riconosciuto dall’INPS per poter accedere alla pensione anticipata per invalidi. Tale accertamento viene effettuato mediante specifiche valutazioni delle attitudini, della capacità e delle mansioni svolte da ogni singolo lavoratore.
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Nel caso in cui tu sia in possesso di altra documentazione attestante lo stato di inabilità, essa verrà utilizzata dalla commissione medica individuata dall’Istituto esclusivamente come elemento di supporto della propria valutazione.
Per effettuare questo accertamento, la commissione medica dell’INPS farà riferimento alle previsioni della Legge numero 222/1984 a riguardo dell’invalidità previdenziale o pensionabile strettamente connessa alla riduzione a meno di un terzo della capacità del lavoratore di svolgere le proprie mansioni.
Tale rigidità è dovuta al fatto che l’INPS utilizza per l’analisi dell’invalidità pensionabile degli indici diversi rispetto a quelli impiegati per il riconoscimento dell’invalidità civile. Questa discrepanza potrebbe comportare, quindi, una diversa percentuale di invalidità riconosciuta alla persona diversamente abile.
Per i non vedenti, invece, variano sia i requisiti riguardanti l’età che quelli relativi all’anzianità contributiva.
Per l’età sono richiesti: 56 anni per gli uomini e 51 anni per le donne. Per l’anzianità retributiva, sia per uomini che per donne: 10 anni di contribuzione, conteggiati eventualmente dal momento dell’insorgere della cecità, se essa è stata successiva alla nascita.
Come si può facilmente constatare, per entrambe le casistiche viene concesso un cospicuo anticipo rispetto al limite dei 67 anni previsto per la pensione di vecchiaia ordinaria.
È bene, inoltre, ricordare che la pensione anticipata per invalidi civili viene riconosciuta solo a coloro che risultino regolarmente iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) dell’INPS ed alle forme di previdenza sostitutive che sono previste dalla stessa AGO.
Non vi è la possibilità di beneficiare del cumulo dei contributi presso Casse differenti.
Allo stesso modo, non possono usufruire della pensione anticipata per invalidità coloro che si avvalgono della totalizzazione dei contributi. Questa prestazione, come il cumulo, prevede la somma dei contributi di casse diverse al fine di ottenere il diritto alla pensione. Tale situazione non è ammessa per la richiesta della pensione anticipata per invalidità.
Nel caso di contributi versate su casse differenti, l’unico modo per poter richiedere la pensione anticipata in caso di invalidità civile ad almeno l’80%, è effettuare la ricongiunzione dei contributi. Con questa operazione, i contributi versati verso le diverse casse confluiscono in un unico fondo pensione per lavoratori dipendenti, quindi, è come se fosse stati accreditati sempre presso questa gestione.
Sono esclusi dal precedente requisito riguardante l’AGO e l’unica Cassa solamente i lavoratori autonomi ed i dipendenti che hanno prestato servizio nel settore pubblico.
La pensione anticipata per invalidità è stata introdotta dalla Legge Amato nel 1992, esattamente con il Decreto Legislativo numero 503/1992 che è ancora oggi in vigore.
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Pensione anticipata per invalidità: la deroga Amato
La Legge Amato prevede tre deroghe che permettono di far scendere l’anzianità contributiva necessaria per accedere alla pensione anticipata per invalidità a soli 15 anni, invece dei 20 anni di contributi previsti dalla casistica standard.
La pensione anticipata per invalidità può essere, quindi, richiesta con soli 15 anni di anzianità contributiva se:
- i 15 anni di contributi sono stati versati prima del 1992 (le cosiddette 780 settimane);
- l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari è stata richiesta entro il termine del 24 dicembre 1992;
- si hanno almeno 25 anni di anzianità contributiva di cui 15 anni di contributi versati come lavoro dipendente e 10 anni di versamenti in modo discontinuo o che non arrivano a coprire le 52 settimane dell’annualità.
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Pensione anticipata per invalidità: come presentare la domanda?
Per richiedere la pensione anticipata per invalidità, devi presentare domanda di pensione tramite:
- Il sito dell’INPS accedendo mediante le credenziali SPID, CIE o CNS;
- Contattando il call center INPS al numero 803 164 (gratuito da rete fissa);
- Rivolgendoti ad un patronato o CAF.
Il contact center INPS è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00 e il sabato dalle 8.00 alle 14.00.
Dal momento in cui l’istituto effettuerà la verifica del possesso dei requisiti, partirà la finestra mobile trascorsa la quale si inizieranno a ricevere gli accrediti della pensione anticipata per invalidità.
Chi è attualmente titolare di un assegno ordinario di invalidità e matura i requisiti per accedere alla pensione anticipata per invalidi civili, può chiedere la trasformazione dell’assegno in pensione anticipata per invalidità inviando, assieme alla domanda di richiesta della pensione, la documentazione che attesta il riconoscimento da parte dell’INPS dello stato di invalidità al di sopra dell’80%.
Successivamente, l’Istituto effettuerà la verifica per accertare che la percentuale di invalidità rispetti i requisiti richiesti per la pensione anticipata anche seguente i criteri adottati per l’invalidità pensionistica e, se tutti i requisiti sono soddisfatti, procederà a trasformare l’assegno di invalidità in pensione anticipata per invalidi.
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Pensione anticipata per invalidità: finestra mobile e accesso
Per accedere alla pensione anticipata per invalidità, vi è una finestra mobile di 12 mesi. Trascorso questo periodo, verrà corrisposto il primo assegno.
La finestra mobile inizia a maturare dal momento in cui vengono riconosciuti i requisiti di accesso da parte dell’INPS.
Si tratta, quindi, del periodo che intercorre tra la maturazione effettiva del diritto alla pensione anticipata per invalidi civili e il momento in cui si comincerà effettivamente a percepire l’assegno pensionistico.
L’importo che verrà corrisposto mediante l’assegno della pensione anticipata per invalidità viene calcolo facendo uso dei metodi tradizionali normalmente utilizzati per il calcolo delle pensioni, ossia il metodo retributivo, contributivo o misto a seconda dei casi di applicabilità.
Non vi è, quindi, alcuna penalizzazione per la richiesta della pensione anticipata per invalidità, sebbene sia previsto un anticipo rispetto alle tempistiche standard di pensionamento.
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