Come far ricalcolare la pensione di invalidità

Il processo per ricalcolare la pensione di invalidità può essere complesso e lungo. Tuttavia, è fondamentale per ottenere il giusto importo di erogazione statale a cui si hai diritto. Scopri come fare nel dettaglio.
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31/3/23

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In determinate situazioni, un pensionato può richiedere di ricalcolare la pensione di invalidità, tale processo è chiamato “ricostituzione della pensione”. Questo può accadere se si verificano eventi che potrebbero modificare l’importo mensile della pensione, come il risposarsi, l’avere figli dopo il pensionamento o essere soggetti a una variazione di reddito.

Per avviare una ricostituzione, il pensionato deve compilare un modulo e presentarlo all’ufficio pensioni locale dell’INPS. Una volta ricevuto il modulo, l’ufficio esaminerà le informazioni e apporterà le modifiche necessarie all’importo della pensione. L’intero processo richiede solitamente alcune settimane per essere completato.

La ricostituzione della pensione può essere uno strumento utile per chi ha vissuto un cambiamento della situazione reddituale dopo il pensionamento. In questo modo è possibile assicurarsi di ricevere ogni mese l’importo corretto, in base alla propria effettiva situazione attuale.

INDICE:

Ricalcolare la pensione di invalidità: che cos’è la ricostituzione?

La ricostituzione della pensione è un processo di ricalcolo della pensione che avviene in caso di modifiche dei vecchi contributi versati che possono avere un effetto sulla pensione maturata e, quindi, sull’importo che erogato ogni mese.

Il motivo principale della ricostituzione della pensione è di garantire l’erogazione degli importi corretti ai pensionati. Può essere dovuto a modifiche di legge, a cambiamenti nelle modalità di calcolo delle pensioni o semplicemente al fatto che siano emerse nuove informazioni le quali vanno a modificare la situazione contributiva di una persona.

Richiedere di ricalcolare la pensione di invalidità può essere un processo complesso e lungo, ma è essenziale per garantire che le erogazioni statali mensili avvengano in modo equo ed accurato.

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Per ricevere una pensione, la maggior parte delle persone è tenuta a versare contributi regolari per tutto l’arco della propria vita lavorativa. Tuttavia, in alcune circostanze, l’ente pensionistico può modificare l’importo della pensione senza che l’interessato lo richieda.

Ad esempio, se l’individuo effettua il riscatto di una laurea, l’ente pensionistico può aumentare automaticamente i suoi pagamenti. Allo stesso modo, se i contributi dell’individuo aumentano, l’ente pensionistico può adeguare di conseguenza l’importo dei pagamenti della pensione.

Nella maggior parte dei casi spetta al singolo individuo richiedere eventuali modifiche al proprio piano di pagamento mensile pensionistico.

La normativa di riferimento riguardo al processo per richiedere di ricalcolare la pensione di invalidità è l’articolo 5 del Decreto Presidente della Repubblica 488/1968.

La ricostituzione della pensione di invalidità si differenzia dal supplemento perché, in questa seconda situazione, si prendono in considerazione solamente i contributi che sono stati versati in un momento successivo alla data di decorrenza della pensione.

Con la ricostituzione si ottiene, invece, la valorizzazione di contributi che sono stati versati prima della decorrenza, ma che non sono stati ancora riconosciuti e/o conteggiati.

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Ricalcolare la pensione di invalidità: quali sono i requisiti e le regole?

La richiesta di ricalcolare la pensione di invalidità può essere effettuata nei seguenti casi:

  • Accreditamento di contribuzione non valutata nel corso della prima liquidazione;
  • Esclusione di contribuzione già valutata nel corso della prima liquidazione;
  • Modifica del valore retributivo e/o contributivo già considerato nel corso della prima liquidazione.

Come visto in precedenza, si tratta, quindi, di contributi già versati che non stati presi in considerazione in sede di calcolo originario, di variazioni di reddito o di modifiche alla percentuale di invalidità riconosciuta.

Ricalcolare la pensione di invalidità: come effettuare la domanda?

La richiesta di ricalcolare la pensione di invalidità avviene tramite l’invio di una specifica domanda da parte del beneficiario. Per effettuarlo, è possibile utilizzare l’apposita procedura e modulistica messa a disposizione mediante il sito INPS oppure può avvenire d’ufficio su iniziativa dell’INPS (ad esempio, per ricalcoli sulle pensioni militari come d’articolo 54 del DPR numero 1092/1973).

Tramite il portale online dell’INPS, si può accedere ad un apposito servizio per presentare la domanda di ricalcolo. In alternativa, puoi rivolgerti ad un patronato oppure contattare il Contact Center INPS al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure allo 06 164 164 (da rete mobile).

Ricalcolare la pensione di invalidità
Ricalcolare la pensione di invalidità.

Ricalcolare la pensione di invalidità: quali sono i limiti di prescrizione?

Per richiedere di ricalcolare la pensione di invalidità per fatti sopravvenuti successivamente alla data di decorrenza, non sono previsti dei termini di decadenza. Tuttavia, in caso di errore di calcolo al momento della prima liquidazione, si ha tempo tre anni per presentare la domanda di ricalcolo. In caso contrario, si avrà diritto a ricevere solo i ratei relativi al triennio antecedente al ricorso.

Per il riconoscimento degli arretrati è previsto un limite di prescrizione, mentre il calcolo dei ratei si effettua sempre dall’inizio della pensione. Il Decreto Legge numero 98/2011 ha, infatti, ridotto a cinque anni i termini di prescrizione dei ratei dei trattamenti pensionistici e delle differenze dovute a seguito di riliquidazioni.

In caso di contributi prescritti, hai la possibilità di chiedere la costituzione di una rendita vitalizia. Tuttavia, tale procedura richiede il versamento di un’onere. Uno dei casi più frequenti di questa situazione si ha quando si richiede di ricalcolare la pensione di invalidità a seguito di periodi di contributi omessi dal proprio datore di lavoro ed ormai caduti in prescrizione.

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