Se mi è stata riconosciuta una percentuale di invalidità ho diritto a una pensione? Ci sono delle agevolazioni fiscali o sanitarie previste? A cosa ha diritto una persona con invalidità al 75 per cento? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).
Indice
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A cosa ha diritto una persona con invalidità al 75 per cento: la tabella
Ti mostriamo subito una tabella che riassume a cosa ha diritto una persona con invalidità al 75 per cento, per poi andare a vedere nel dettaglio ogni singola prestazione economica e agevolazione. Ecco la tabella:
Tipologia dell’agevolazione o della prestazione economica | Caratteristiche/requisiti principali dell’agevolazione o della prestazione economica |
Assegno ordinario di invalidità | – Riconosciuto se si è invalidi al 75 per cento e si possiede un’invalidità pensionabile superiore ai 2/3 – Requisiti: almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati nell’ultimo quinquennio – Età pari o superiore a 67 anni – Calcolato allo stesso modo della pensione – Cumulabile con i redditi di lavoro |
Pensione di invalidità civile | – Riconosciuta agli invalidi con un’invalidità civile superiore al 74 per cento – Requisiti: età anagrafica compresa tra 18 e 67 anni; disoccupazione; entrate derivanti dall’attività lavorativa inferiori a 5.391,88 euro annui – Importo: 313,91 euro erogati dall’INPS – Non richiede il pagamento di contributi minimi |
Prepensionamento | – Accreditati 2 mesi di contributi figurativi ogni 12 mesi lavorati, fino a un massimo di 5 anni – Spetta a partire dalla data di riconoscimento dell’invalidità al 75 per cento o superiore |
Ape sociale per persone invalide | – Assegno che accompagna il lavoratore dai 63 anni di età fino al perfezionamento del requisito della pensione di vecchiaia – Requisiti: invalidità superiore al 75 per cento; minimo di 30 anni di contributi – Sconto di un anno di contributi per ogni figlio per le donne – Importo calcolato allo stesso modo della futura pensione, ma non superiore a 1.500 euro mensili |
Pensione anticipata per lavoratori precoci | – Riconosciuta agli invalidi con un’invalidità superiore al 74 per cento – Requisiti: 41 anni di contributi; appartenenza alle categorie tutelate di lavoratori con accesso all’Ape sociale; svolgimento di un lavoro usurante; iscrizione alla previdenza obbligatoria prima del 1996 e almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro prima del 19° anno di età – Incompatibile con i sussidi di disoccupazione e qualsiasi pensione diretta |
Ausili e protesi gratuiti | – Diritto a protesi e ausili relativi all’infermità o menomazione riconosciuta nel verbale di accertamento della commissione medica – Non è un aiuto in denaro, ma un supporto che aiuta a risparmiare – Requisiti: riduzione della capacità lavorativa pari almeno a un terzo (33,33 per cento) |
Esenzione dal pagamento del ticket sanitario | – Esenzione sulle prestazioni specialistiche e di diagnosi strumentale – Agevolazione per il pagamento dei medicinali prescritti con ricetta medica |
Collocamento mirato per le categorie protette | – Possibilità di usufruire del collocamento mirato previsto dalla Legge 68/99 per le categorie protette – Requisiti: invalidità superiore al 45 per cento; invalidità del lavoro con grado superiore al 33 per cento; cecità, sordomutismo, diritto all’assegno di invalidità civile, invalidità di guerra o per servizio con minorazioni ascritte dalla 1° all’8° categoria |
Quote di riserva | – Gli invalidi con invalidità civile superiore al 60% possono essere inclusi nelle quote di riserva delle aziende – Percentuali di lavoratori disabili da occupare: 7 per cento se oltre 50 dipendenti; 2 lavoratori se da 36 a 50 dipendenti; 1 lavoratore se da 15 a 35 dipendenti |
Priorità della scelta della sede | – Dipendenti pubblici con invalidità civile al 75 per cento hanno diritto di scelta prioritaria tra le sedi disponibili per agevolare gli spostamenti casa-lavoro |
Congedo per cure | – Fruizione di un congedo per cure relative all’infermità o menomazione, per un periodo non superiore a 30 giorni all’anno – Congedo retribuito che non rientra nel periodo massimo di conservazione del posto |
Contrassegno invalidi | – Diritto al contrassegno invalidi per usufruire degli appositi parcheggi – Dipende dalla valutazione della commissione medica in base alla tipologia di menomazione |
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Chi è riconosciuto invalido civile al 75 per cento
Prima di vedere nel dettaglio a cosa ha diritto una persona con invalidità al 75 cento, chiariamo su che base viene accertata questa condicione sanitaria.
Sei riconosciuto invalido civile al 75 per cento se presenti una riduzione della capacità lavorativa generica, derivante da un’infermità o da una menomazione, pari a ¾.
In sostanza, l’invalido civile al 75% ha una capacità di lavoro generica residua in misura pari a ¼.
Se sei in età pensionabile, oppure l’invalido è un minorenne, per valutare l’invalidità non ci si riferisce alla capacità lavorativa, ma a quella di svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età.
Con il riconoscimento di un’invalidità al 75 per cento non hai sempre e comunque diritto a un sussidio economico (assegno, pensione o simili), ma a tutta una serie di agevolazioni e, solo in alcuni casi, ad aiuti previdenziali o assistenziali economici, ovvero in presenza di alcuni requisiti contributivi e reddituali.
A questo punto vediamo tutto quello a cui hai o puoi aver diritto con questa percentuale di invalidità.
Le prestazioni economiche
L’Assegno ordinario di invalidità
Se sei invalido al 75 per cento e risulti in possesso di invalidità pensionabile in misura superiore ai 2/3, hai diritto all’Assegno ordinario di invalidità (Aoi), ma solo se:
- hai versato almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati nell’ultimo quinquennio;
- hai un’età pari o superiore a 67 anni.
L’Aoi è calcolato allo stesso modo della pensione e spetta a tutti i lavoratori iscritti presso l’Assicurazione generali obbligatoria dell’Inps e a determinati fondi.
Infine, l’AOI è cumulabile limitatamente con i redditi di lavoro.
Ecco cosa significa Assegno ordinario di invalidità, quali sono i requisiti, la procedura per poterlo richiedere e gli importi 2023.
La pensione di invalidità civile
In quanto invalido con un’invalidità civile superiore al 74%, hai diritto alla pensione di invalidità civile.
Per ottenere la pensione di invalidità civile, però devi:
- avere un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni;
- risultare disoccupato, anche parzialmente, purché le tue entrate derivanti dall’attività lavorativa non determino il superamento di un reddito il cui limite è stabilito a 5.391,88 euro annui.
L’importo della pensione di invalidità, erogata dall’INPS, è di 313,91 euro. Questo trattamento assistenziale, diversamente dall’AOI, non richiede il pagamento di un minimo di contributi.
Vediamo cosa succede alla pensione di invalidità civile dopo 65 anni, ovvero se può essere ancora percepita o se si trasforma in un altro tipo di trattamento.
In questo articolo, invece, spieghiamo nel dettaglio cosa spetta a una persona con invalidità all’80 per cento.
Il prepensionamento
La maggiorazione contributiva
Se hai questa percentuale di invalidità, hai inoltre diritto a dei benefici per la pensione e per le prestazioni previdenziali erogate dall’INPS.
Nel dettaglio, si tratta della possibilità di avere accreditati 2 mesi di contributi figurativi ogni 12 mesi lavorati, fino a un massimo di 5 anni.
La maggiorazione contributiva spetta a partire dalla data di riconoscimento dell’invalidità in misura pari o superiore al 75%.
Maggiorazione contributiva invalidità civile: cos’è, come funziona e quando spetta questo beneficio? Ecco quando e come fare domanda.
L’Ape sociale per persone invalide
Un altro beneficio al quale puoi accedere con il tuo grado di invalidità è l’Ape sociale.
Si tratta di un assegno che accompagna il lavoratore dai 63 anni di età fino al perfezionamento del requisito della pensione di vecchiaia, ovvero fino a 67 anni.
Viene infatti chiamata anche anticipo pensionistico a carico dello Stato ed è calcolata allo stesso modo della futura pensione, ma non può superare i 1.500 euro mensili.
Se quindi hai un’invalidità superiore al 75% puoi raggiungere la prestazione con un minimo di 30 anni di contributi.
Se sei una donna, poi, hai diritto a uno sconto di un anno di contributi per ogni figlio, fino a un massimo di 2 anni, quindi puoi accede all’Ape sociale con 28 o 29 anni di contributi.
Per ottenere l’Ape sociale dovrai cessare l’attività lavorativa. Successivamente, potrai tornare a lavorare, ma non dovrai superare un reddito annuo di 8.000 euro se sarai reimpiegato come dipendente o parasubordinato, o di 4.800 euro se sarai un lavoratore autonomo.
In alcuni casi è possibile passare da Assegno ordinario ad Ape sociale. Vediamo in quali casi è possibile e qual è la procedura da seguire.
La pensione anticipata per lavoratori precoci o Quota 41
Con un’invalidità superiore al 74% hai anche diritto alla pensione anticipata per i lavoratori precoci, ma solo se:
hai versato 41 anni di contributi;
- appartieni alle stesse categorie tutelate di lavoratori che hanno accesso all’Ape sociale;
- svolgi un lavoro usurante;
- sei iscritto alla previdenza obbligatoria da prima del 1996 e possiedi almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro prima del compimento del 19° anno di età.
La pensione anticipata lavoratori invalidi è incompatibile con i sussidi di disoccupazione e con qualsiasi pensione diretta.
Ecco nel dettaglio a chi spetta, con quali requisiti e quando presentare domanda per pensione invalidi con 41 anni di contributi.
Agevolazioni sanitarie
Ausili e protesi gratuiti
Con un’invalidità al 75 per cento hai diritto a protesi e ausili relativi all’infermità o alla menomazione riconosciuta nel verbale di accertamento della Commissione medica.
Non si tratta di un aiuto in denaro, che come ti abbiamo detto non è sempre previsto con la tua percentuale di invalidità, ma di un supporto che, comunque, ti aiuta a risparmiare.
Per ottenere il diritto a protesi e ausili, ti deve essere stata certificata una riduzione della capacità lavorativa in misura almeno pari a un terzo (cioè al 33,33 per cento).
In questo approfondimento ti spieghiamo chi paga protesi e ausili, in quali casi devi integrare la spesa e come puoi fare per richiederli.
In questo articolo invece parliamo di quanto prende una persona invalida al 90 per cento
Esenzione dal pagamento del ticket sanitario
Con un’invalidità pari o superiore al 75 per cento hai anche diritto all’esenzione del ticket sanitario sulle prestazioni specialistiche e di diagnosi strumentale. In questo articolo ti spieghiamo anche quando scade il ticket sanitario.
Puoi inoltre fruire di un’agevolazione per il pagamento dei medicinali prescritti con ricetta medica.
Ti mostriamo la tabella esenzioni ticket per invalidità, come avere il riconoscimento dell’esenzione e a quali prestazioni hai diritto.
Tutele per l’inserimento nel mondo del lavoro
Il collocamento mirato per le categorie protette
Se sei invalido in misura pari o superiore al 75 per cento, già con il riconoscimento di una percentuale di invalidità al 46% hai la possibilità di usufruire del collocamento mirato previsto dalla Legge 68/99.
Sia per la tua e sia per altre categorie di invalidi, infatti, la legge offre la possibilità di accedere ai servizi di sostegno e di collocamento dedicati ai disabili.
Nel dettaglio, puoi iscriverti alle categorie protette se:
- sei in età da lavoro, presenti minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e sei in possesso di invalidità (riduzione della capacità lavorativa) superiore al 45 per cento;
- sei invalido del lavoro, con un grado di invalidità, accertato dall’INAIL, superiore al 33 per cento;
- sei cieco assoluto o persona con un residuo visivo non superiore a 1/10 (cieco parziale) a entrambi gli occhi;
- sei sordo, ovvero colpito da sordità sin dalla nascita o prima dell’apprendimento della parola;
- se hai acquisito il diritto dell’assegno di invalidità civile e l’INPS ha accertato una riduzione permanente a meno di 1/3 della capacità lavorativa;
- se sei invalido di guerra, invalido civile di guerra o invalido per servizio con minorazioni ascritte dalla 1° all’8° categoria.
In questo approfondimento vediamo come iscriversi al Centro per l’impiego per le categorie protette e usufruire delle agevolazioni per l’ingresso nel mondo del lavoro.
Le quote di riserva
Gli invalidi in misura pari o superiore al 75 per cento, in quanto lavoratori con invalidità civile riconosciuta superiore al 60 per cento, possono essere inoltre compresi nelle quote di riserva dell’azienda.
Ogni azienda, infatti, è tenuta ad avere alle sue dipendenze lavoratori disabili nella seguente misura:
- se occupano oltre 50 dipendenti, la quota di riserva deve essere pari al 7% dei lavoratori occupati;
- se occupano da 36 a 50 dipendenti, la quota è pari a 2 lavoratori;
- da 15 a 35 dipendenti, è sufficiente 1 lavoratore.
Le aziende, in ogni caso, possono contare nella quota di riserva i lavoratori:
- che diventano disabili successivamente all’assunzione;
- che, nonostante siano già disabili al momento dell’assunzione, non siano stati avviati attraverso il collocamento obbligatorio; in questo caso, devono possedere una riduzione della capacità lavorativa:
- superiore al 60 per cento;
- superiore al 45 per cento se disabili psichici;
- superiore al 33 per cento se invalidi del lavoro.
Per essere considerato disabile all’interno della quota di riserva, l’azienda dovrà presentare una richiesta di inserimento di persona con disabilità nella quota d’obbligo.
In questo articolo vediamo quali sono i criteri per calcolare la quota di riserva.

Agevolazioni lavorative
Priorità della scelta della sede
Se sei un dipendente pubblico, con un’invalidità civile al 75 per cento hai anche diritto di scelta prioritaria tra le sedi disponibili.
Ciò vuol dire che puoi scegliere la sede più vicina al tuo domicilio, in modo da agevolarti negli spostamenti casa/lavoro.
Colloquio di lavoro e invalidità: è consigliato rivelare la propria disabilità e quali documenti portare al colloquio? Scopri tutto in questo articolo.
Congedo per cure
Con un’invalidità pari o superiore al 75 per cento hai anche diritto alla fruizione di un congedo per cure relative alla tua infermità o menomazione, per un periodo non superiore a 30 giorni l’anno.
Si tratta di un congedo retribuito, così come le assenze per malattia, ma non rientra nel periodo massimo di conservazione del posto, quindi non determina il superamento del comporto.
Ti ricordiamo, inoltre, che il congedo è a carico dell’azienda, quindi devi sempre verificare se all’interno del contratto collettivo di riferimento viene data la possibilità di ottenere queste assenze per invalidità.
Congedo per cure invalidi civili: come funziona il periodo di assenza di 30 giorni dal lavoro, quali sono i criteri, come e a chi si presenta la domanda, qual è la retribuzione prevista e la documentazione necessaria.
Altre agevolazioni
Il contrassegno invalidi
Indipendentemente dalla percentuale di invalidità riconosciuta, la commissione medica può indicare sul verbale il diritto al contrassegno invalidi, per usufruire degli appositi parcheggi.
Il contrassegno invalidi ti verrà rilasciato dal tuo comune di residenza. Tuttavia, il diritto a ottenerlo dipende dalla tipologia di menomazione che possiedi, per cui è vero che la commissione medica decide se assegnarti questo diritto, ma è anche vero che, per farlo, deve prima valutare la tua menomazione.
Ad esempio, se hai una riduzione della deambulazione degli arti inferiori, puoi ottenere il contrassegno invalidi, soprattutto se hai necessità di spostarti con la sedia a rotelle.
Contrassegno invalidi: guida a parcheggio e circolazione. Cosa si può fare e cosa è vietato? Scoprilo in questo approfondimento.
Come richiedere le prestazioni economiche
Se hai tutti i requisiti amministrativi e di reddito previsti dalla legge, per richiedere tutte le prestazioni di assistenza per invalidi civili, dovrai compilare e inviare all’INPS il Modello AP70 contenente i dati socioeconomici necessari per la concessione delle prestazioni.
Il modello va compilato direttamente online oppure puoi farti aiutare da un Caf o da un patronato.
Ecco a cosa ha diritto una persona con invalidità al 75 per cento, quanto può arrivare a prendere, su cosa può risparmiare e come viene tutelata.
FAQ (domande e risposte)
Posso guidare la macchina con l’invalidità al 75 per cento?
L’invalidità al 75 per cento non ti impedisce di guidare la macchina. L’invalidità, in sé, non è un fattore determinante per la guida. Tuttavia, è importante considerare il tuo stato di salute e le tue capacità fisiche per assicurarti di essere in grado di guidare in modo sicuro. Se hai dubbi sulla tua idoneità a guidare, è consigliabile consultare il tuo medico o un esperto nel settore della guida per valutare la tua situazione specifica.
Ho diritto all’esenzione dal bollo auto con invalidità al 75 per cento?
Sì, hai diritto all’esenzione dal pagamento del bollo auto se sei riconosciuto con un’invalidità al 75 per cento. L’esenzione dal bollo auto è un beneficio previsto per le persone con disabilità che presentano determinati requisiti. Per ottenere questa agevolazione, è necessario presentare la documentazione adeguata presso gli uffici competenti. Assicurati di informarti presso il tuo ufficio provinciale o regionale competente per conoscere le procedure specifiche e i documenti richiesti per richiedere l’esenzione dal bollo auto.
Ho diritto all’incremento al milione con l’invalidità parziale al 75 per cento?
No, l’invalidità parziale al 75 per cento non dà diritto all’incremento al milione. L’incremento al milione è un beneficio previsto per coloro che presentano un’invalidità grave e che richiedono assistenza continua e significativa nella vita quotidiana. L’invalidità parziale al 75 per cento indica che hai delle limitazioni, ma non raggiungi i requisiti necessari per ottenere l’incremento al milione.
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