Colloquio di lavoro, devo dire che sono invalido?

Colloquio di lavoro e invalidità: è consigliato rivelare la propria disabilità e quali documenti portare al colloquio? Scopri tutto in questo articolo.
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2/12/23

Colloquio di lavoro e invalidità: è necessario rivelare di essere invalidi? Ne parliamo in questo approfondimento (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).

Indice

Colloquio di lavoro e invalidità: bisogna rivelare di essere invalidi?

Il colloquio di lavoro può essere un’esperienza piacevole, se l’incontro dovesse andare a buon fine, ma anche molto stressante, soprattutto per la preparazione del discorso da affrontare.

L’ansia si amplifica per i lavoratori con disabilità. Sono in tanti a chiedersi se sia il caso o meno di avvisare l’interlocutore della propria condizione di salute.

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Se sia necessario parlarne, fino a che punto e se sia giusto portare con sè la documentazione che attesti il grado di disabilità.

Partiamo da un concetto piuttosto semplice, ma non sempre rispettato: il candidato deve essere valutato e scelto per le proprie competenze lavorative e non per la propria condizione di salute. Allo stesso tempo, un candidato con disabilità non deve essere discriminato e considerato meno competente di un lavoratore non disabile.

Ovviamente, se un lavoratore disabile si candida per una posizione aperta appartenente alle categorie protette, l’interlocutore si aspetta di esaminare una persona con disabilità. A quel punto potrebbe essere scontato ricevere domande sulla propria condizione di salute.

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Colloquio di lavoro e invalidità: rivelare limiti e problematiche

Il colloquio di lavoro e invalidità può trasformarsi nell’occasione giusta per individuare le criticità dell’attività quotidiana che si va a svolgere o per segnalare alcune esigenze, come assentarsi per visite mediche o terapie e beneficiare, quindi, dei permessi lavorativi previsti dalla Legge 104.

Questo non significa che le domande poste possano andare oltre la semplice conoscenza del candidato, invadendo la privacy del lavoratore, scendendo nei dettagli della patologia o della sua storia clinica.

Bisognerebbe limitarsi a esporre soltanto le limitazioni fisiche o psichiche che rendono problematico o impossibile lo svolgimento di alcuni compiti. E, allo stesso tempo, richiedere strumenti o adattamenti alla postazione lavorativa, per rendere meno faticosa la giornata lavorativa.

Colloquio di lavoro e invalidità
Colloquio di lavoro e invalidità: in foto un colloquio di lavoro.

Colloquio di lavoro e invalidità: quali documenti portare?

Come abbiamo anticipato nei precedenti paragrafi, nell’ambito del colloquio di lavoro e invalidità, potrebbe essere consigliato portare con sé la documentazione che attesti la propria disabilità.

Vi anticipiamo che non è obbligatorio: alcune aziende non la richiedono, limitandosi esclusivamente a comprendere quali possano essere le necessità del candidato, per agevolargli l’attività quotidiana, eliminando situazioni o compiti specifici non adatti alla sua condizione di salute.

Nel caso in cui il candidato volesse portare al colloquio di lavoro la documentazione che riconosce la sua disabilità, può farlo senza problemi.

Sarebbe più consigliabile, però, portarsi dietro, oltre al curriculum vitae e la documentazione che attesta le qualità professionali richieste, altri due documenti, quali:

  • l’attestazione dell’iscrizione nelle liste del collocamento mirato;
  • la relazione conclusiva che evidenzino limitazioni o esigenze particolari, salvaguardando la propria privacy.

Tutto il resto, come il certificato di disabilità, potrebbe risultare superfluo.

Per concludere, il consiglio che possiamo darvi è quello di essere voi stessi, esponendo con sincerità le problematiche che potrebbero scaturire dall’attività lavorativa, anticipando le vostre necessità di salute, affinché il rapporto di lavoro possa iniziare nel miglior modo possibile e procedere serenamente.

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