Continuerò a percepire la pensione di invalidità civile dopo i 65 anni? Se mi viene confermata l’invalidità, a cosa ho diritto una volta raggiunta questa età? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).
La pensione di invalidità civile dopo i 65 anni non può essere più riconosciuta, così come anche la pensione di inabilità, perché si trasformano in pensione sociale (assegno sociale).
Lo ha stabilito anche una sentenza della Corte di Cassazione. Vediamo quali sono le motivazioni e cosa succede una volta raggiunti i 65 (che in realtà adesso sono 67).
Indice
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Cosa succede a chi percepisce pensione di invalidità civile dopo i 65 anni?
La pensione di invalidità civile dopo i 65 anni si trasforma in pensione sociale (assegno sociale), così come confermato anche dalla Corte di Cassazione con l’Ordinanza n. 3011/2022.
In realtà, la trasformazione adesso avviene a 67 anni, perché dal momento dell’emissione dell’Ordinanza della Corte di Cassazione vi sono stati gli adeguamenti annuali.
Quindi, quando parliamo di 65 anni, riferendoci a ciò che stabilisce la Cassazione, ci riferiamo in realtà alla nuova soglia anagrafica dei 67 anni.
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Niente pensione di invalidità civile dopo i 65 anni: l’ordinanza della Cassazione
Quindi, la Cassazione ha confermato che la pensione di invalidità civile a 65 anni si trasforma in pensione sociale o pensione di cittadinanza.
La pensione di invalidità (Legge n. 118 del 1971), non può essere riconosciuta né chi l’ha percepita fino a quel momento, né per chi presenta domanda o il cui riconoscimento sia perfezionato con decorrenza successiva al compimento dei 65 anni.
Anche il nostro sistema normativo, del resto, prevede per gli ultrasessantacinquenni un beneficio alternativo, che è appunto la pensione sociale, anche in sostituzione delle prestazioni di inabilità già in godimento, così come confermato dall’articolo 8 del d.lgs. n. 509 del 1988.
La trasformazione della pensione di invalidità in assegno sociale al compimento dei 67 anni riguarda questi trattamenti assistenziali:
- pensione di inabilità civile;
- assegno mensile agli invalidi civili;
- la pensione ai sordi titolari di un trattamento non reversibile.
Non si tramutano invece in assegno sociale:
- la pensione per i ciechi assoluti;
- la pensione per i ciechi parziali.
Queste due prestazioni continuano a essere erogate anche dopo i 67 anni.
Leggi anche come funziona la compatibilità fra Assegno sociale e invalidità civile. Scopri cosa dice la legge.
Niente pensione di invalidità civile dopo i 65 anni: il caso sottoposto alla Cassazione
Ma in quale occasione la Cassazione ha confermato che non sia possibile più accedere alla pensione di invalidità civile dopo i 65 anni?
L’Ordinanza dell’Alta Corte riguarda il caso di una donna, che nel 2015 ha chiesto l’accertamento dell’invalidità nonostante avesse compiuto 65 anni e fosse già titolare di una pensione.
L’INPS ha rigettato l’istanza della donna, la quale ha presentato ricorso, respinto però dai giudici di primo grado e poi accolto in Appello. I giudici di secondo grado, quindi, a differenza di quelli di primo grado, hanno dato ragione alla donna.
A questo punto, l’INPS, convinto delle sue ragioni, ha presentato ricorso in Cassazione, la quale alla fine ha accolto le tesi sostenute dall’Istituto.
Le motivazioni? La donna aveva già compito 65 anni ed era già titolare di una pensione.
Nella sentenza, i magistrati hanno citato l’articolo 8 del decreto legislativo numero 509 del 1988, che così dispone:
«La pensione d’inabilità (articolo 12 della Legge numero 118 del 30 marzo 1971), e la pensione non reversibile, sono concesse, rispettivamente, ai mutilati ed invalidi civili ed ai sordomuti di età compresa fra il diciottesimo ed il sessantacinquesimo anno, fermi restando i requisiti e le condizioni previste dalla legislazione vigente».
Ma non solo, la stessa legge continua:
«Al compimento del sessantacinquesimo anno di età, in sostituzione delle pensioni per invalidità e inabilità civile, è corrisposta, da parte dell’INPS, la pensione sociale a carico del fondo. Ove l’importo percepito risulti inferiore a quello spettante, verrà corrisposta dal Ministero dell’interno la differenza a titolo di assegno ad personam».
Se ne deduce, quindi, che la pensione di invalidità può essere richiesta entro il limite anagrafico dei 65 anni (oggi 67 anni, ricordiamo) e che, superato questo limite, si trasforma in pensione sociale.
Tra l’altro, si evince che non si tratta di una nuova interpretazione della legge ma dell’applicazione di un principio già noto, non applicato invece dai giudici dell’Appello.
In sostanza: nel 2023, se raggiungi la soglia anagrafica dei 67 anni, non hai più la possibilità di chiedere la pensione di invalidità o, se la percepisci, non puoi continuare a beneficiarne. Avrai invece diritto all’assegno sociale. Tra poco vedremo quali sono le caratteristiche di questa prestazione.
Da invalidità civile ad assegno sociale: come si fa, come cambia l’importo e quando scatta la maggiorazione. Tutto quello che devi sapere su questo passaggio che riguarda invalidi civili, inabili civili e sordomuti titolari di una pensione non reversibile.
Perché la pensione di invalidità civile dopo i 65 anni viene sospesa?
Ti starai chiedendo a questo punto qual è il motivo alla base dell’impossibilità di ricevere la pensione di invalidità civile dopo i 65 anni.
Ebbene, la risposta è che, raggiunta l’età pensionabile (67 anni, nel 2023), non viene più presa in considerazione la capacità lavorativa, ovvero il parametro sul quale la Commissione ASL valuta la percentuale di invalidità, stabilendo quale residuo di questa capacità ancora sia presente o del tutto assente.
Dai 67 anni in poi viene invece verificata la capacità di svolgere compiti e funzioni relativi all’età, come del resto viene fatto da 0 a 18 anni, ovvero in quell’altra fase della vita in cui non si svolge attività lavorativa e quindi non avrebbe senso valutarne la capacità.
Ecco perché è possibile chiedere, oltre all’assegno sociale, anche l’indennità di accompagnamento, un trattamento che viene erogato proprio a chi ha difficoltà a deambulare e a compiere gli atti della vita quotidiana da solo.
L’accompagnamento non ha limiti di età né reddituali, ma viene concesso a tutti coloro che, in sostanza, sono non autosufficienti.

L’Assegno sociale al posto della pensione di invalidità civile dopo i 65 anni
Quindi, la pensione di invalidità civile dopo i 65 anni non può essere più erogata a chi la percepiva né alle persone invalide che presentano nuova istanza.
Al posto dell’invalidità civile (o della pensione di inabilità), si ha però diritto a un altro tipo di prestazione: l’assegno sociale.
L’assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, rivolta alle persone in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. Fino al 1996 si chiamava pensione sociale.
Si tratta di una prestazione che ha natura assistenziale e, quindi, non può essere riconosciuta a chi vive all’estero e non è reversibile. Inn più, non è soggetta a trattenute IRPEF.
L’importo dell’assegno sociale per il 2023 è pari a 503,27 euro per 13 mensilità. Il limite di reddito è di 6.542,51 euro annui, che sale a 13.085,02 euro se il richiedente è sposato.
L’assegno sociale viene pagato il primo mese successivo alla presentazione della domanda. Ha carattere provvisorio e ogni anno viene effettuata una verifica del possesso dei requisiti socioeconomici per beneficiarne.
L’articolo 8 del decreto legislativo numero 509 del 1988, stabilisce che se l’importo dell’assegno sociale dovesse essere inferiore rispetto a quelli percepito dal beneficiario della pensione di invalidità, è necessaria l’erogazione di una integrazione ad personam, che sarà a carico del ministero dell’Interno.
Su TheWam.it ti spieghiamo tutto sull’Assegno sociale: caratteristiche, importi, maggiorazioni possibili e come fare domanda per Assegno sociale.
FAQ Pensione di invalidità civile
Cosa succede alla mia pensione di invalidità civile quando compio 65 anni?
La pensione di invalidità civile si trasforma in pensione sociale (o assegno sociale) quando si raggiunge l’età di 65 anni, come stabilito da una sentenza della Corte di Cassazione. In realtà, la soglia anagrafica per questa trasformazione è oggi di 67 anni, a seguito di adeguamenti annuali. Non potrai più ricevere la pensione di invalidità civile, ma avrai diritto a un assegno sociale. Per ulteriori approfondimenti, entra nella nostra community di Invalidità e Diritti.
Cos’è l’ordinanza della Cassazione sulla pensione di invalidità civile dopo i 65 anni?
L’ordinanza della Cassazione stabilisce che la pensione di invalidità civile si trasforma in pensione sociale o pensione di cittadinanza una volta raggiunti i 65 anni. Questa disposizione si applica sia a chi ha già iniziato a percepire la pensione di invalidità, sia a chi presenta domanda o ottiene il riconoscimento dell’invalidità dopo aver compiuto 65 anni. Scopri tutto sull’ordinanza della Cassazione nella nostra community.
Perché la pensione di invalidità civile viene sospesa dopo i 65 anni?
Dopo aver raggiunto l’età pensionabile (67 anni nel 2023), non viene più considerata la capacità lavorativa. La Commissione ASL valuta infatti la capacità di svolgere compiti e funzioni appropriati all’età, piuttosto che la capacità lavorativa. Ecco perché puoi richiedere l’indennità di accompagnamento, un beneficio concesso a chi ha difficoltà a svolgere le attività quotidiane da solo. Approfondisci perché la pensione di invalidità civile viene sospesa visitando la nostra community.
Cosa succede alla mia pensione di invalidità civile dopo i 65 anni?
La pensione di invalidità civile si trasforma in assegno sociale quando raggiungi i 65 anni. L’assegno sociale è una prestazione economica a carattere assistenziale rivolta alle persone con redditi inferiori alle soglie annuali stabilite per legge. Se l’importo dell’assegno sociale è inferiore a quello della pensione di invalidità, sarà prevista una integrazione ad personam. Scopri cosa succede alla tua pensione di invalidità dopo i 65 anni unendoti alla nostra community.
Cos’è l’assegno sociale?
L’assegno sociale, precedentemente noto come pensione sociale fino al 1996, è una prestazione economica erogata a domanda alle persone in condizioni economiche disagiate. L’importo dell’assegno sociale per il 2023 è pari a 503,27 euro per 13 mensilità. Ogni anno viene effettuata una verifica del possesso dei requisiti socioeconomici per continuare a ricevere l’assegno. Scopri tutto sull’assegno sociale visitando la nostra community.
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