I permessi retribuiti spettano solo al familiare della persona disabile grave? Si possono richiedere i permessi con la Legge 104 per l’amministratore di sostegno? (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
È possibile fruire dei permessi 104 per l’amministratore di sostegno?
È possibile fruire dei permessi 104 per l’amministratore di sostegno solo se questa figura è ricoperta da un familiare della persona disabile grave titolare di Legge 104 e se ha diritto di priorità nella fruizione dell’agevolazione lavorativa.
Ci spieghiamo meglio: se la persona disabile ha un familiare che si può occupare di lui e l’amministratore di sostegno è una persona esterna alla famiglia, incaricata di ricoprire questo ruolo, non può fruire dei permessi 104.
La Legge 104/1992 è molto precisa in questo: stabilisce esattamente qual è l’ordine di priorità e i familiari che possono godere dell’agevolazione.
L’esclusione dell’amministratore di sostegno dalla possibilità di richiedere i permessi 104 è stata anche ribadita dalla Risoluzione 41 del 15 maggio 2009 del Ministero del Lavoro, che ha definitivamente chiarito che i permessi lavorativi previsti dall’articolo 33 della Legge 104/1992 non possono essere concessi ai tutori legali e agli amministratori di sostegno delle persone con handicap grave.
A parere della Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, i benefici lavorativi non possono essere concessi nemmeno nel caso in cui l’amministratore di sostegno o il tutore assicurino l’assistenza con continuità ed esclusività o con sistematicità ed adeguatezza.
Se, invece, come dicevamo, il ruolo dell’amministratore di sostegno è ricoperto da un familiare della persona disabile e questo ha anche diritto di priorità nella fruizione dei permessi 104, allora può richiederli.
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Ordine di priorità dei permessi 104
Visto che abbiamo parlato di ordine di priorità dei permessi 104, ricordiamo che i familiari che hanno diritto a permessi retribuiti seguono il seguente ordine di priorità:
- i genitori;
- il coniuge, il partner dell’unione civile o il convivente more uxorio (convivente di fatto, come risultante dalla dichiarazione anagrafica, anche senza un patto di convivenza).
- i parenti e affini entro il secondo grado, come ad esempio padre e figlio, nonno e nipote, fratelli e sorelle. Gli affini sono i parenti del coniuge, come il genero, la nuora o la suocera;
- i parenti e affini entro il terzo grado se i genitori, il coniuge, la parte dell’unione civile o il convivente della persona disabile hanno 65 anni o più, o se anch’essi affetti da patologie invalidanti permanenti, o sono deceduti o assenti. In questo caso, i parenti di terzo grado possono includere nipote e nonno, bisnipote e bisnonno, mentre gli affini possono essere, ad esempio, lo zio del marito rispetto alla moglie, la zia della moglie rispetto al marito, ecc.
Quanto guadagna un amministratore di sostegno? Vediamo se è previsto un compenso. Questa figura deve tutelare gli interessi di una persona con disabilità. La legge non prevede un pagamento, ma c’è qualche eccezione.
Fruizione tra più familiari
Ricordiamo che è anche possibile per più familiari fruire dei permessi 104, grazie alla modifica alla Legge 104 introdotta nell’agosto del 2022, con il decreto legislativo numero 105 del 2022.
Questo vuol dire che, se già un familiare della persona disabile fruisce dei permessi 104 per assisterla, ma ha bisogno di essere aiutato perché non riesce sempre a prestare assistenza esclusiva e continua, può essere aiutato da un altro familiare, seguendo sempre l’ordine di priorità di cui abbiamo parlato.
Ricapitolando: se l’amministratore di sostegno è una persona della famiglia, che ha anche precedenza nella richiesta dei permessi retribuiti, seguendo l’ordine di priorità, può richiedere i permessi 104.
Facciamo un esempio pratico: il marito fruisce già dei permessi 104 per assistere la moglie disabile grave. Il figlio è stato nominato amministratore di sostegno della madre. Il padre non riesce a occuparsi continuamente ed esclusivamente della moglie. In questo caso il figlio, che ricopre anche il ruolo di amministratore di sostegno della madre, può richiedere i permessi retribuiti.
Attenzione: può richiederli in quanto figlio e in quanto avente diritto in base all’ordine di priorità e non per il fatto che sia amministratore di sostegno della mamma.
Scopri come revocare l’amministratore di sostegno e quali sono i casi in cui questo processo è possibile, oltre che alle sue conseguenze.
A cosa si ha diritto
Il lavoratore con disabilità grave e il familiare che lo assiste possono beneficiare, alternativamente, di:
- 2 ore di permesso giornaliero;
- 3 giorni di permesso mensile (frazionabili anche in ore).
I genitori biologici, adottivi o affidatari di un figlio con disabilità grave possono ottenere dei permessi anche in relazione all’età del figlio. Se ha meno di 3 anni possono beneficiare alternativamente:
- di 2 ore di permesso giornaliero (se l’orario di lavoro è di 6 ore, se è meno è prevista un’ora di permesso retribuito);
- di 3 giorni di permesso mensile (frazionabili anche in ore);
- prolungamento del congedo parentale (con il prolungamento del congedo parentale si ha diritto a una indennità che è pari al 30% della retribuzione per l’intero periodo di congedo).
Se invece il figlio in condizioni di disabilità grave ha tra i 3 e i 12 anni:
- 3 giorni di permesso mensile (frazionabili anche in ore);
- prolungamento del congedo parentale.
E invece, il coniuge (o parte dell’unione civile o convivente di fatto), i parenti o gli affini di persone con disabilità grave e i genitori biologici, adottivi o affidatari di ragazzi con disabilità maggiori di 12 anni, possono usufruire;
- 3 giorni di permesso mensile, frazionabili anche in ore.
Scopri quando è possibile usufruire dei permessi con 104 doppi per una persona disabile che assiste una persona disabile.

Come richiederli
Per ottenere i permessi 104 è indispensabile inviare una domanda via web all’INPS. Si deve compilare il modello cod SR08. In questo modo:
- accedendo tramite SPID, CIE o CNS al portale internet dell’INPS cliccando sul servizio “Invio Online di Domande di Prestazioni a Sostegno del Reddito”;
- facendosi aiutare da intermediari abilitati come i Patronati;
- contattando telefonicamente il Contact Center INPS al numero verde 803164 chiamando da telefono fisso e il numero 06164164 da cellulare.
Alla domanda si deve allegare la certificazione del medico di base, il verbale dalla commissione Asl o quella provvisoria se necessario.
La domanda per ottenere i permessi va inviata per conoscenza anche al datore di lavoro.
FAQ (domande e risposte)
Chi può essere nominato amministratore di sostegno?
Può essere nominato amministratore di sostegno:
- un parente entro il quarto grado, compresi i genitori, i fratelli, le sorelle o i figli;
- il coniuge, purché non sia separato, oppure il convivente;
- un soggetto terzo, designato dalla stessa persona disabile, che solitamente è un avvocato o un curatore patrimoniale.
Chi può richiedere l’amministratore di sostegno?
La domanda di amministrazione di sostegno può essere presentata alla cancelleria del Tribunale da:
- la stessa persona disabile che richiede l’amministrazione di sostegno;
- un familiare, purché entro il quarto grado di parentela;
- gli affini entro il secondo grado;
- il coniuge o una persona stabilmente convivente;
- il Pubblico Ministero, qualora decidesse di procedere;
- i servizi sociali;
- il tutore o curatore, se la persona da amministrare sia già sottoposta a provvedimento di inabilità oppure interdetta.
Se la persona è stata riconosciuta inabile o interdetta, insieme alla domanda per amministrazione di sostegno deve essere presentata anche la richiesta di revoca dell’istanza precedente.
Quali sono i doveri dell’assistente di sostegno?
L’amministratore di sostegno provvede:
- alla cura della persona (eventuali scelte sanitarie, rapporti con il personale medico, espressione del consenso informato, ecc.) e alla gestione degli aspetti relazionali e sociali (scelta del luogo dove vivere, avvio di un percorso di psicoterapia o sostegno nella ricerca di un’occupazione lavorativa e così via);
- alla cura del patrimonio (amministrazione di beni mobili, come stipendi, pensioni, portafoglio titoli, o di beni immobili), con l’obiettivo di conservare le risorse finanziarie della persona disabile e soddisfare le necessità ordinarie e straordinarie di quest’ultimo.
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