Come si dimostra l’invalidità civile

Scopri come si dimostra l’invalidità civile, che cos'è e perché è importante il riconoscimento dell’invalidità civile.
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22/3/23

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La condizione di invalido civile, che è diversa dalla condizione di handicap o di disabile, permette di accedere a una serie di agevolazioni economiche e non solo, che hanno lo scopo di “compensare” in qualche modo la situazione sfavorevole in cui vivono le persone con invalidità civile.

In questo approfondimento vediamo chi sono gli invalidi civili e come dimostrare l’invalidità civile.

INDICE:

Come si dimostra l’invalidità civile: definizione

Come previsto dalla nostra Costituzione, e in particolare all‘articolo 38 sulla tutela delle fasce più fragili della popolazione (come le persone disabili), i cittadini con disabilità e con invalidità civile hanno accesso a una serie di agevolazioni, che hanno lo scopo di “compensare” la situazione di svantaggio in cui questi vivono e incoraggiare l’inserimento nella vita sociale e lavorativa.

In particolare, una volta che si ottiene il riconoscimento dell’invalidità civile, vi sono molteplici benefici concessi per evitare discriminazioni di trattamento ed essere considerati al pari delle persone normodotate.

Ovviamente, per far sì che l’invalidità civile venga riconosciuta è necessario seguire un iter, neanche troppo breve, che parte dal rilascio di un certificato medico introduttivo e si conclude con il rilascio del verbale di accertamento sanitario da parte di una Commissione medico legale competente.

Ma prima di addentrarci sulla procedura necessaria per capire come si dimostra l’invalidità civile, è bene innanzitutto fare una distinzione tra invalidità civile, handicap e disabilità.

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Come si dimostra l’invalidità: definizione di invalidità civile

L’invalidità civile si riferisce a una perdita parziale o totale della possibilità di svolgere un’attività lavorativa o le normali funzioni della vita quotidiana (per esempio mangiare, lavarsi, camminare), a causa di menomazioni o di un deficit psichico, fisico o intellettivo, dell’udito o della vista.

L’accertamento dell’invalidità civile, che è svolto dalle commissioni mediche, valuta la riduzione della capacità lavorativa tramite una percentuale residua. Tuttavia, ciò non vuol dire che la percentuale assegnata comporti l’impossibilità dell’inserimento lavorativo.

Non a caso, una delle agevolazioni delle persone invalide è l’iscrizione al collocamento mirato per accedere al mondo del lavoro.

Inoltre, come descritto nelle tabelle dell’invalidità civile, a seconda della percentuale e della categoria di appartenenza, si può avere diritto a diversi tipi di agevolazioni economiche. Infatti, si possono distinguere tre categorie di invalidità civile: invalidi civili, ciechi civili e sordi civili.

Come si dimostra l’invalidità: definizione di handicap

Quando si parla di handicap si fa riferimento a una menomazione psichica, fisica o sensoriale che rende molto difficile alla persona disabile inserirsi nel contesto sociale.

I criteri di valutazione dell’invalidità civile e della situazione di handicap sono differenti e non correlati. Infatti, una bassa percentuale di invalidità non pregiudica il riconoscimento di un handicap grave e viceversa.

In breve, anche se non viene riconosciuto il 100% di invalidità a una persona, questa può avere un riconoscimento di handicap grave (Legge 104, art.3 comma 3) se la patologia causa delle difficoltà dal punto di vista della relazione e dell’inserimento sociale.

Inoltre, la condizione di handicap non dà accesso ad agevolazioni economiche, quanto ad agevolazioni di tipo lavorativo, per esempio i permessi lavorativi, destinati al lavoratore disabile e al familiare che lo assiste, e i congedi retribuiti di due anni, dei quali possono usufruire i familiari delle persone disabili gravi.

Come si dimostra l’invalidità: definizione di disabilità

Come si dimostra l’invalidità. Con l’espressione “accertamento della condizione di disabilità” si intende l’accertamento specifico che serve ad agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro della persona interessata.

In particolare, in questo caso entra in gioco la legge 68/99, che prevede il collocamento mirato o obbligatorio del lavoratore disabile in aziende con almeno 15 dipendenti, seguendo specifiche indicazioni.

Per poter beneficiare del collocamento mirato è richiesto l’accertamento della disabilità (che si distingue dall’accertamento per l’invalidità civile e per handicap) e l’iscrizione alle liste speciali gestite, di solito, dai Centri per l’impiego.

L’articolo 1 (commi 4, 5 e 6 della Legge n. 68 del 1999) divide in tre grandi gruppi le categorie di lavoratori disabili, da sottoporre a questo accertamento:

  • gli invalidi civili, ciechi civili e sordi civili;
  • gli invalidi del lavoro (Inail);
  • gli invalidi di guerra e per causa di servizio.

Come puoi notare, conoscere la differenza tra invalidità civile, handicap e disabilità è fondamentale per capire quando ci si trova in uno status di invalido civile e come procedere per dimostrarlo.

Nel prossimo paragrafo parleremo proprio dell‘iter di riconoscimento dell’invalidità civile e, di conseguenza, della possibilità di dimostrare la propria condizione.

Come si dimostra l’invalidità: procedura

Come si dimostra l’invalidità? Te lo diciamo subito.

Per avere accesso ai benefici legati all’invalidità civile, come le prestazioni economiche e le agevolazioni in ambito sanitario, bisogna sottoporsi a una specifica visita medica. A seguito di questa visita, in base all’esito positivo o negativo, sarà possibile dimostrare la propria invalidità.

Tuttavia, prima di arrivare alla visita è bene seguire con attenzione una serie di passaggi, che riportiamo qui sotto:

  • visita medica presso il proprio medico di base o medico convenzionato con l’INPS, che rilascerà un certificato medico introduttivo fondamentale per procedere con la domanda di riconoscimento dell’invalidità;
  • entro 90 giorni, procedere con compilazione e invio, solo tramite internet, della domanda di invalidità, allegando tutta la documentazione richiesta (tra cui un codice identificativo rilasciato dal medico durante la visita);
  • convocazione dall’ASL del territorio competente per la visita di accertamento sanitario, durante la quale una Commissione medico-legale deciderà la percentuale di invalidità per il paziente in questione. Specifichiamo che gli specialisti interpellati dall’INPS devono utilizzare i criteri diagnostici indicati espressamente nella tabella del ministero;
  • la commissione esprime il responso e redige apposito verbale: la decisione deve essere adottata all’unanimità e in caso di disaccordo la documentazione passa al centro medico legale;
  • a questo punto, entro 120 giorni dalla visita medica, la persona invalida riceverà il verbale rilasciato dalla Commissione e approvato dall’INPS, attraverso una raccomandata A/R. Grazie al verbale, avrà accesso alle agevolazioni e ai diritti connessi alla condizione sanitaria.

Alla ricezione del verbale si possono avere tre esiti principali:

  • la domanda viene rigettata;
  • la domanda viene accolta, ma viene attribuito un punteggio inferiore a quello dovuto;
  • la domanda viene accolta e viene riconosciuto il giusto grado di invalidità.

Se si rientra nell’ultimo caso e la procedura termina senza ostacoli, avrai in mano la risposta alla domanda iniziale “come si dimostra l’invalidità civile?”, e cioè attraverso il verbale rilasciato dalla commissione.

Negli altri due casi, invece, è possibile e necessario presentare ricorso al giudice ordinario entro sei mesi dalla notifica del verbale.

Come si dimostra l’invalidità civile.

Come si dimostra l’invalidità e perché è importante?

Come abbiamo detto anche all’inizio, sapere come si dimostra l’invalidità civile è importante perché permette alla persona invalida di accedere a una sere di prestazioni e agevolazioni di tipo economico, lavorativo e sanitario.

Ma quali sono queste prestazioni?

Dal punto di vista economico, le agevolazioni per invalidi civili, che variano a seconda della percentuale di disabilità riconosciuta, sono:

  • l’assegno ordinario di invalidità: viene erogato su richiesta alle persone che hanno una capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo (almeno al 67%) per una infermità fisica o mentale. Spetta ai lavoratori dipendenti privati, autonomi e iscritti alla gestione separata e prevede un requisito contributivo, oltre che sanitario;
  • la pensione di inabilità: è prevista quando l’infermità è così grave da non rendere possibile lo svolgimento dell’attività lavorativa, quindi ne hanno diritto le persone con invalidità civile al 100% e gli invalidi totali. Anche questa prevede un requisito contributivo;
  • l’indennità di accompagnamento: viene erogata a invalidi totali e mutilati per i quali è stata accertata l’impossibilità di camminare senza l’aiuto di un accompagnatore o l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita (lavarsi, vestirsi, mangiare). Non è compatibile con prestazioni concesse per cause di servizio, lavoro o guerra e viene sospesa in caso di ricovero della persona disabile in una struttura sanitaria a carico dello Stato;
  • l’assegno mensile di assistenza: spetta alle persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni che abbiano un’invalidità superiore al 74% e che siano iscritte ai Centri per l’Impiego e in situazione di bisogno economico;
  • l’indennità di frequenza: destinata ai disabili in età evolutiva per agevolare l’inserimento scolastico, ne hanno diritto in particolare i disabili ipoacusici e coloro che non sono capaci di svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età;
  • l’indennità di comunicazione: ne hanno diritto le persone a cui è stata riconosciuta la condizione di sordità;
  • la pensione per ciechi civili: viene erogata a chi ha avuto il riconoscimento di cecità assoluta.

A queste si aggiungono la possibilità di essere iscritti in liste preferenziali nei centri per l’impiego (per una invalidità pari o superiore al 46%) e l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario (per una invalidità pari o superiore al 66%).

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