A cosa serve conoscere il grado di disabilità? A cosa si ha diritto in base al grado riconosciuto? Come calcolare il grado di disabilità? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Per disabilità si intende una situazione che impedisce alla persona di compiere i normali gesti quotidiani. Può interessare la fisicità, ma può essere anche di tipo cognitivo, intellettivo o psichiatrico.
Permanenti, temporanee o reversibili, in ogni caso le disabilità sono causa di problemi e quindi le persone disabili vanno aiutate con assistenza e interventi adeguati.
Cerchiamo di capire come calcolare il grado di disabilità, perché a ogni grado corrispondono degli interventi mirati per aiutare la persona a superare le difficoltà derivanti proprio da questa condizione.
Indice
- Come calcolare il grado di disabilità?
- Come calcolare il grado di disabilità se ho più patologie?
- Come calcolare il grado di disabilità? A cosa ho diritto se vengo riconosciuto disabile?
- Come calcolare il grado di disabilità? Quali benefici ho in base al grado di disabilità?
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Come calcolare il grado di disabilità?
Vediamo come calcolare il grado di disabilità, per capire a cosa hai diritto proprio in base alla percentuale di invalidità che ti viene riconosciuta.
Innanzitutto, il grado di disabilità viene determinato in base alla tua difficoltà di compiere gesti e azioni che per i più sono normali.
Il punto di riferimento per calcolare il grado di disabilità sono le tabelle ministeriali (DM 05 febbraio 1992). In queste tabelle vengono riportate a sinistra le varie patologie, divise in base all’apparato che interessano, e a destra le percentuali, indicate con un valore minimo e uno massimo. Eccoti un esempio:
Facciamo un esempio pratico. Mettiamo il caso che tu sia affetto da asma allergico. La tabella ministeriale riporta come valore minimo il 20% e massimo il 30%. Questo vuol dire che la Commissione medica, a seguito della valutazione, potrà riconoscerti una percentuale di invalidità compresa tra questi due valori, quindi per un minimo del 20% e un massimo del 30%.
Ti ricordiamo, però, che per aver accesso alle prime agevolazioni riconosciute in base al grado di disabilità, è necessario aver riconosciuta una percentuale di almeno il 33%.
Probabilmente adesso ti starai chiedendo: ma se sono affetto da più patologie, come si calcola il grado di disabilità? Vediamolo.
Leggi anche a quali agevolazioni hai diritto con il 33% di invalidità.
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Come calcolare il grado di disabilità se ho più patologie?
E se sono presenti più patologie, come calcolare il grado di disabilità? In questo caso bisogna fare innanzitutto una distinzione tra patologie coesistenti e patologie concorrenti.
Le patologie coesistenti sono quelle riferite a organi funzionalmente collegati. Le patologie concorrenti interessano invece lo stesso organo o apparato.
Se ci sono patologie coesistenti, si applica la formula di Balthazard. In pratica, prima di tutto si calcola la percentuale relativa a ciascuna disabilità e poi si sommano.
Dal risultato di questa somma, si sottrae poi il prodotto delle percentuali. La formula in sostanza è questa:
IT (Invalidità totale) = IP1 (invalidità parziale 1) + IP2 (invalidità parziale 2) – (IP1 x IP2).
Facciamo un esempio: mettiamo il caso che hai due patologie: una stimata al 50% e l’altra al 20%. Il calcolo da fare è questo:
(0,50 + 0,20) – (0,50 x 0,20). Quindi: 0,70 – 0,10 = 0,60. Il grado di disabilità corrisponderà al 60% (e non al 70%, come dal semplice calcolo delle due percentuali riferite alle patologie, ovvero 50% + 20%).
Se, invece, hai più patologie concorrenti (che interessano lo stesso organo o apparato), di solito le percentuali vengono indicate direttamente dalle tabelle, quindi non è necessario fare un calcolo.
Invalidità civile, cosa e come giudica la Commissione Medica, quali sono i criteri e i metodi per la valutazione. Conoscerli significa affrontare con maggiore consapevolezza la visita medica per il riconoscimento dell’invalidità o dell’handicap. Ne parliamo in questo approfondimento.
Come calcolare il grado di disabilità? A cosa ho diritto se vengo riconosciuto disabile?
Abbiamo visto come calcolare il grado di disabilità. È bene ricordare, innanzitutto, che per la legge italiana è considerato invalido civile chi è affetto da malattie e menomazioni permanenti e croniche, sia di natura fisica che psichica e intellettiva, che riducono la capacità lavorativa della persona in misura non inferiore a un terzo.
In parole povere, vuol dire che verrai riconosciuto disabile solo se ti viene riconosciuto un grado di disabilità superiore al 33%. A partire da questa percentuale, hai diritto a benefici sempre più numerosi e importanti, con il crescere della percentuale. Vediamo quali sono nel prossimo paragrafo.
Ci sono delle regole per la visita di invalidità che vanno seguite, altrimenti si rischia che non vada a buon fine o che venga applicata una percentuale minore. Vediamo quali sono queste regole.

Come calcolare il grado di disabilità? Quali benefici ho in base al grado di disabilità?
Dopo aver visto come calcolare il grado di disabilità, vediamo a cosa hai diritto in base alla percentuale che ti viene riconosciuta:
- dal 34%, diritto alla fornitura gratuita di protesi ed ausili coerenti con le patologie esposte nel verbale di invalidità al campo “diagnosi”;
- dal 46%, accesso all’iscrizione alla lista per il collocamento obbligatorio dalla quale devono attingere i datori di lavoro, pubblici e privati, con più di 15 dipendenti, per adempiere all’obbligo di assunzione degli invalidi;
- dal 51%, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, possono richiedere annualmente un congedo straordinario retribuito per cure per trenta giorni, anche non consecutivi, su richiesta del medico curante ed autorizzazione dell’Asl;
- dal 67%, esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio; agevolazioni per tessera trasporto pubblico locale; priorità nelle graduatorie per le case popolari; riduzione canone telefonico ed esenzione della reperibilità per le visite fiscali;
- dal 74%, diritto all’assegno erogato dall’Inps di 313,91 euro mensili in presenza di redditi personali inferiori a 5.391,88 euro (valori 2023) per disoccupati. A 67 anni l’assegno si trasforma in assegno sociale. Possibilità di richiedere l’Ape Sociale, sussidio che accompagna fino al pensionamento anticipato o di vecchiaia;
- dal 75%, per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, maggiorazione dell’anzianità pari a due mesi per ogni anno, fino ad un massimo di 60 mesi, durante il quale si è nella condizione di invalido civile al 75 %;
- 100%, diritto alla pensione di inabilità erogata dall’INPS di 313,91 euro mensili in presenza di redditi personali inferiori a 17.050,42 euro (valori 2023). A 67 anni la pensione si trasforma in assegno sociale. La pensione di inabilità viene aumentata a massimo 652,02 euro mensili In presenza di redditi personali inferiori a 8.476,26 euro o cumulati con quelli del coniuge inferiori a 14.459,90;
- 100%, con il riconoscimento dell’impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita propri dell’età, diritto all’indennità di accompagnamento pari a 527,10 euro mensili senza alcun limite di reddito, a condizione di non essere ricoverato in istituto con pagamento della retta a totale carico dello Stato (o di Ente pubblico).
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