Quanti giorni di preavviso per la 104: regole per i permessi

Parliamo del preavviso per la 104 che deve essere dato al datore di lavoro e quali sono le regole per i permessi.
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1/12/23

È sempre obbligatorio dare un preavviso per la 104 al proprio datore di lavoro? Quanti giorni prima dovrebbe essere comunicata l’assenza per permessi 104? Quali sono le regole? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

In questo approfondimento parleremo del preavviso per la 104, ovvero della comunicazione al datore di lavoro dei giorni o delle ore in cui si intende usufruire dei permessi retribuiti.

Ci sono delle regole da rispettare? Il preavviso per la 104 è obbligatorio? Vediamo cosa dice la legge e come devi comportarti.

Indice

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Preavviso per la 104: i permessi retribuiti

I lavoratori dipendenti che usufruiscono dei permessi retribuiti devono dare un preavviso per la 104?

Iniziamo riassumendo cosa prevede questa agevolazione per chi beneficia della legge 104/1992, ovvero i lavoratori disabili gravi e i familiari che li assistono.

I dipendenti portatori di handicap grave e i familiari che se ne prendono cura hanno diritto a fruire di 3 giorni di permesso al mese di cui all’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992 n. 104.

Questi permessi sono frazionabili anche in ore (2 ore al giorno per i lavori full time e 1 ora al giorno per i part time) e sono utili ai fini delle ferie e della tredicesima mensilità.

Sempre all’articolo 33 della legge 104/92, troviamo anche questa dicitura:

Al fine di garantire la funzionalità degli uffici e le migliore organizzazione dell’attività amministrativa, il dipendente che fruisce dei permessi di cui al comma 1, predispone, di norma, una programmazione mensile dei giorni in cui intende assentarsi, da comunicare all’ufficio di appartenenza all’inizio di ogni mese.”

Al punto n. 3, poi, viene specificato che:

In caso di necessità ed urgenza, la comunicazione può essere presentata nelle 24 ore precedenti la fruizione dello stesso e, comunque, entro e non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il dipendente utilizza il permesso”.

Approfondiamo il significato di queste diciture nel prossimo paragrafo.

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Quanti giorni di preavviso per la 104 e quali categorie si rivolge il Ministero del Lavoro

In base a quanto specificato nel precedente paragrafo, è chiaro che è necessario dare un preavviso per la 104.

Il primo comma dell’articolo 33, legge 104/92, tuttavia, si riferisce in particolare al lavoratore dipendente, pubblico o privato che assiste una persona con handicap grave, quindi possiamo dire che la disposizione non riguarda i lavoratori con disabilità che fruiscono dei permessi 104 per se stessi.

Anche alcuni contratti della pubblica amministrazione hanno introdotto novità proprio in base alla programmazione dei permessi 104 e dispongono una programmazione stringente, ma solo riguardo ai lavoratori che assistono un disabile grave.

Quindi, ricapitolando: il preavviso per la 104 è necessario da parte del lavoratore che assiste il disabile grave. È altresì utile che anche il portatore di handicap presenti settimanalmente o mensilmente la programmazione dei permessi.

Tuttavia, trovandosi in una condizione fisica e/o psicologica tale da non poter garantire quando possa averne bisogno, al lavoratore disabile è lasciata libertà di organizzazione nella maggior parte dei casi.

Chiarito questo, andiamo a capire entro quanto tempo bisogna dare il preavviso per la 104.

In attesa della revisione posso usufruire dei permessi 104? Vediamo come funziona e cosa dispone l’Inps.

preavviso per la 104
Quanti giorni di preavviso per la 104: regole per i permessi

Entro quanto tempo bisogna dare il preavviso per la 104

È lo stesso Ministero del Lavoro, nel suo interpello all’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori n. 31 del 6 luglio 2010, che chiarisce entro quanto tempo bisogna dare preavviso per la 104.

Secondo il Ministero del Lavoro, il datore di lavoro può richiedere una programmazione dei permessi 104 a cadenza settimanale o mensile laddove:

  • il lavoratore che assiste il portatore di handicap grave sia in grado di individuare preventivamente le giornate di assenza;
  • la programmazione non comprometta il diritto del disabile a una effettiva assistenza;
  • segua criteri quanto più possibile condivisi con i lavoratori o con le loro rappresentanze.

Queste indicazioni devono sempre e comunque tener presenti innanzitutto le esigenze di assistenza del familiare disabile e non possono prevalere sulle esigenze imprenditoriali.

Tuttavia, nonostante la priorità dei bisogni del disabile, resta sempre l’obbligo, al lavoratore che se ne prende cura, di comunicare tempestivamente al datore di lavoro ogni variazione nella programmazione dei permessi retribuiti.

Vediamo adesso come comunicare i permessi 104 al proprio datore di lavoro.

Posso risparmiare i giorni di 104? Se non ho fruito dei permessi, posso recuperarli il mese o i mesi successivi? Vediamo insieme cosa dice la legge.

Preavviso per la 104: la comunicazione dei permessi retribuiti al datore di lavoro

Prima di dare il preavviso per la 104 e quindi programmare i permessi retribuiti, il tuo datore di lavoro deve essere a conoscenza dell’acquisizione di questo tuo diritto.

Tra poco ti diremo come fare a comunicarlo, ma prima ti lasciamo una lista di articoli che ti serviranno a capire come funzionano i permessi 104 e come fare a richiedere questa agevolazione:

Detto questo, non è necessario presentare un’apposita domanda di autorizzazione ai permessi legge 104 al datore di lavoro, ma è sufficiente inoltrare una copia del modello  SR08_ Hand 2.

Alcune aziende e amministrazioni richiedono comunque l’invio di una domanda: bisogna però precisare che l’azienda, o l’amministrazione da cui si dipende, non ha discrezionalità in merito alla concessione dei permessi, ma può esclusivamente verificare l’esistenza dei requisiti per la loro fruizione.

Non esiste un modello prestabilito di domanda, in quanto la forma è libera, non essendo questa obbligatoria.

È necessario, in ogni caso, indicare i dati del lavoratore, quelli del disabile, il legame di parentela esistente (unitamente all’assenza di altri familiari disponibili), l’impegno a prestare la propria opera di assistenza e a comunicare ogni variazione, nonché allegare la certificazione dell’handicap ed altra documentazione necessaria a seconda della situazione.

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