Permessi 104 per assistere un familiare lontano

Vediamo insieme entro quale raggio chilometrico puoi assistere un familiare disabile usufruendo dei permessi 104.
 - 
2/12/23

Sei lavoratore, usufruisci dei permessi 104 per assistere un familiare lontano e vuoi sapere qual è la distanza chilometrica entro la quale puoi fruire dei diritti connessi? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

In questo articolo rispondiamo alla tua domanda e chiariamo quale documentazione devi presentare per continuare a usufruire dei permessi lavorativi.

INDICE:

Permessi 104: cosa sono

I permessi 104 vengono concessi ai portatori di handicap gravi e ai familiari che si prendono cura di loro.

Acquista la nostra Guida Completa ai Permessi della Legge 104 oppure approfitta del pacchetto premium da 2 guide. Leggi gratis l’indice e il primo capitolo.

I lavoratori dipendenti hanno diritto ad assentarsi dal lavoro per 3 giorni al mese, anche frazionabili a ore, o per 2 ore al giorno, tutti i giorni.

Se l’attività lavorativa giornaliera è inferiore a 6 ore, il permesso orario giornaliero si riduce a 1 ora.

Anche all’interno dello stesso mese, puoi passare dalla fruizione a giorni a quella oraria giornaliera, ma solo in caso di esigenze improvvise e non prevedibili all’atto della richiesta dei permessi.

In questo articolo cercheremo di capire insieme entro quale distanza chilometrica è possibile sfruttare i permessi 104 per assistere un familiare disabile.

Per conoscere come richiedere i permessi 104 per se stessi leggi la guida dedicata su invaliditaediritti.it. Inoltre, in questo articolo su Thewam.net ti spieghiamo anche quanto tempo prima devi comunicare i permessi 104.

Entra nella community e nella chat di Invalidità e Diritti e aggiungiti al gruppo Telegram di news su invalidità e Legge 104 e a quello di WhatsApp per tutte le news. Nel nostro gruppo Facebook confrontati con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi.

Permessi 104: quanto puoi essere distante dal disabile da assistere

La distanza chilometrica per fruire dei diritti connessi ai permessi 104 è di 150 chilometri.

Oltre questa distanza, è necessario che attesti il raggiungimento del luogo di residenza del portatore di handicap assistito mediante presentazione di un titolo di viaggio o di altra documentazione che attesti l’effettivo spostamento, come previsto dal Dlgs 119/2022 che modifica l’art. 33 della legge 104/92.

Al comma 3, infatti, viene inserito il comma 3 bis:

 “A condizione che la persona handicappata non sia ricoverata a tempo pieno, il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che assiste persona con handicap in situazione di gravità, coniuge, parente o affine entro il secondo grado, ovvero entro il terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa. Il predetto diritto non può essere riconosciuto a più di un lavoratore dipendente per l’assistenza alla stessa persona con handicap in situazione di gravità. Per l’assistenza allo stesso figlio con handicap in situazione di gravità, il diritto è riconosciuto ad entrambi i genitori, anche adottivi, che possono fruirne alternativamente.”

Vediamo cosa dice la normativa in merito alla documentazione di viaggio da presentare nel caso in cui il parente disabile risieda a più di 150 chilometri di distanza dal luogo di lavoro del familiare che lo deve assistere.

Potrebbero anche interessarti le regole per i permessi 104 da usare nei festivi e nei turni di notte.

Permessi 104: la documentazione da presentare per assistere un familiare lontano

L’art. 6, comma 1, del d.lgs. n. 119 del 2011 ha modificato l’art. 33 della l. n. 104 del 1992, aggiungendo il comma 3 bis e prevedendo che “Il lavoratore che usufruisce dei permessi di cui al comma 3 per assistere persona in situazione di handicap grave, residente in comune situato a distanza stradale superiore a 150 chilometri rispetto a quello di residenza del lavoratore, attesta con titolo di viaggio, o altra documentazione idonea, il raggiungimento del luogo di residenza dell’assistito“.

In base a questa previsione, se fruisci dei permessi lavorativi dovrai provare di esserti effettivamente recato, nei giorni di fruizione degli stessi, presso la residenza del familiare da assistere, mediante l’esibizione del titolo di viaggio o altra documentazione idonea, come ad esempio la ricevuta del pedaggio autostradale, una dichiarazione del medico o della struttura sanitaria presso cui la persona disabile è stata accompagnata, il biglietto del mezzo pubblico utilizzato per lo spostamento ecc.

L’adeguatezza di questo documento verrà valutata dall’Inps, fermo restando che l’assenza non potrà essere giustificata a titolo di permesso 104 nell’ipotesi in cui tu non riesca a produrre al tuo datore di lavoro l’idonea documentazione.

La disposizione fa riferimento al tuo luogo di residenza e di quello della persona in situazione di handicap grave. Il presupposto per l’applicazione della norma è pertanto quello del luogo in cui è fissata la residenza anagrafica per entrambi.

Considerato che la finalità della norma è quella di assicurare l’assistenza alle persone disabili, in base alla legge occorre far riferimento alla residenza, che è la dimora abituale della persona, mentre non è possibile considerare il domicilio.

Tuttavia, la normativa permette di considerare la dimora temporanea, attestata mediante la relativa dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del d.P.R. n. 445 del 2000.

In sostanza, puoi ottenere i permessi 104 per assistere un familiare disabile residente o temporaneamente dimorante a più di 150 chilometri dal tuo luogo di residenza, ma non puoi usufruirne nel caso in cui il disabile sia domiciliato in un comune di pari distanza chilometrica.

Questo perché il domicilio, secondo il Codice Civile, è considerato “ll luogo in cui [la persona n.d.r.] ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi

La normativa, in sostanza, non consente di utilizzare i permessi legge 104 per scopi differenti dall’assistenza al disabile. Visto che si sono verificati casi in cui i permessi sono stati utilizzati per propri scopi (ad esempio vacanze di piacere), si sono presi provvedimenti in merito. A tal proposito, leggi cosa rischia chi abusa dei permessi 104 e non assicura assistenza continua al disabile.

Quindi, se il familiare disabile che assisti è lontano più di 150 chilometri da te e devi raggiungerlo, affinché sia tutelato il diritto all’assistenza del portatore di handicap, dovrai mostrare la documentazione di cui ti abbiamo appena parlato.

Scopri anche in quali casi si possono accumulare i permessi lavorativi e se i permessi 104 rappiano se assisti due familiari disabili.

Permessi 104 per assistere un familiare lontano.

Permessi 104 e congedo parentale

I permessi 104, come abbiamo detto, spettano ai lavoratori che si prendono cura di un disabile grave.

Oltre ai permessi 104 hai anche la possibilità di richiedere il congedo parentale o il prolungamento del congedo parentale, ottenendo il diritto a un’indennità pari al 30% della retribuzione.

Puoi richiedere il congedo parentale se sei genitore di figli disabili gravi: genitore biologico, adottivo o affidatario, non ha importanza, ti spetta in tutti i casi

I giorni fruiti a titolo di congedo parentale ordinario e congedo parentale prolungato non possono superare in totale i 3 anni, da godere entro il compimento del dodicesimo anno di vita del bambino.

I genitori adottivi e affidatari possono fruire del prolungamento del congedo parentale per un periodo fino a 3 anni, comprensivo del periodo di congedo ordinario, nei primi 12 anni dalla data di ingresso in famiglia del minore riconosciuto disabile in situazione di gravità, indipendentemente dall’età del bambino all’atto dell’azione o affidamento e comunque non oltre il compimento della maggiore età.

Puoi usufruire dei permessi 104, inoltre, anche se il disabile a cui presti assistenza usufruisca degli stessi anche per se stesso.

In questo caso, però, l’Inps ha specificato che il lavoratore disabile deve dimostrare che, pur godendo dei permessi per se stesso, abbia necessità di essere assistito dal familiare.

Inoltre, nel giorno in cui usufruisci del permesso per assistere il portatore di handicap, quest’ultimo non deve prestare attività lavorativa.

Per concludere, nel nucleo familiare non deve essere presente un altro familiare non lavoratore in condizioni di prestare assistenza: in questo caso, dovrebbe essere il familiare convivente a prendersi cura del disabile.

È possibile cumulare permessi 104 e congedo biennale nello stesso mese? Scoprilo in questo articolo.

Permessi 104 e interruzione del diritto

I permessi 104 possono quindi essere richiesti da:

  • genitore del disabile;
  • coniuge del disabile;
  • convivente more uxorio;
  • coniuge unito civilmente;
  • parente o affine entro il secondo grado.

I parenti e affini entro il terzo grado possono fruire dei permessi lavorativi solo quando:

  • i genitori o il coniuge del disabile siano deceduti o mancanti;
  • i genitori abbiano compiuto 65 anni;
  • i genitori o coniugi sono affetti da patologie invalidanti.

Esiste il caso in cui si interrompe il diritto di usufruire dei permessi di soggiorno, ovvero:

  • ricovero del disabile presso una struttura pubblica, convenzionata o privata che assicura assistenza al disabile;

Tuttavia, esistono delle eccezioni che permettono comunque di poter usufruire dei permessi lavorativi, ovvero:

  • in caso di necessità, da parte del disabile ricoverato, di recarsi fuori della struttura che lo ospita per effettuare visite e terapie appositamente certificate;
  • in caso di ricovero a tempo pieno di un disabile in stato vegetativo persistente o in situazione terminale;
  • in caso di ricovero a tempo pieno di un portatore di handicap per il quale risulti documentato dai sanitari della struttura il bisogno di assistenza da parte di un genitore o di un familiare.

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulla Legge 104:

Your Title Goes Here

Your content goes here. Edit or remove this text inline or in the module Content settings. You can also style every aspect of this content in the module Design settings and even apply custom CSS to this text in the module Advanced settings.

Entra nei gruppi

Ricevi ogni giorno gratis e senza spam i migliori articoli sull’invalidità e sulla Legge 104. Scegli il gruppo che ti interessa:

Telegram (Consigliato) / privacy

WhatsApp / privacy

Facebook

Importante:

  • Sul gruppo Telegram è possibile commentare le notizie e confrontarsi in chat;
  • Sul gruppo WhatsApp non si può scrivere, pubblichiamo noi le notizie due volte al giorno;
  • I post nel gruppo Facebook sono moderati. Pubblichiamo solo quelli utili alla comunità. I commenti sono liberi, ma controllati.

Ci riserviamo di bannare ed escludere dai gruppi persone violente/aggressive o che si comportano contro i nostri valori.