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Categorie protette: con quali malattie si viene inseriti

Scopri di più a riguardo dell'inserimento nelle categorie protette con quali malattie per conoscere l'elenco delle patologie che consentono l'accesso a questa categoria.
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4/10/23

Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: scopriamo nel dettaglio quali sono le patologie che permettono di accedere a questa categoria (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le altre guide complete di IED. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

L’inserimento nelle categorie protette è un diritto garantito a coloro che soffrono di malattie o patologie che limitano la loro capacità lavorativa. Questa categoria comprende una vasta gamma di disturbi, tra cui malattie croniche, disabilità fisiche o psichiche, tumori e molto altro ancora.

Essere inseriti nelle categorie protette può offrire importanti benefici, come maggiori opportunità di lavoro, agevolazioni fiscali e contributi previdenziali. Tuttavia, per ottenere questo status è necessario soddisfare determinati requisiti, come la certificazione medica e l’autorizzazione dell’INPS.

In questo articolo esploreremo l’inserimento nelle categorie protette con quali malattie e le procedure da seguire per richiedere questo riconoscimento.

Indice

Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: chi può richiedere l’accesso?

La legge 68/99 stabilisce i requisiti per l’inserimento nelle categorie protette, che comprendono diverse tipologie di disabilità.

Tra queste rientrano:

  • Persone in età lavorativa con invalidità fisica, psichica o sensoriale;
  • Portatori di handicap intellettivo con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%;
  • Invalidi del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%;
  • Invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio.

Inoltre, vi sono anche non vedenti, sordomuti, vittime di terrorismo e criminalità organizzata.

Nel caso di invalidità a causa di incidenti sul lavoro, sarà necessario un accertamento dall’INAIL.

Per le altre tipologie di invalidità, si richiede una certificazione dalle commissioni apposite delle Aziende Sanitarie Locali (ASL).

Oltre alle disabilità, rientrano nelle categorie protette anche orfani e coniugi di vittime del lavoro, di guerra o di servizio, coniugi e figli di soggetti riconosciuti come grandi invalidi di guerra, di servizio e del lavoro, profughi italiani rimpatriati e orfani e coniugi delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

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Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie dell’apparato cardiocircolatorio

Le malattie del sistema cardiocircolatorio che possono causare una significativa riduzione della capacità lavorativa includono diverse patologie con differenti livelli di gravità, tra cui:

  • Aritmie gravi, con un’invalidità che può variare dal 71% all’80%.
  • Aritmie gravissime, con un’invalidità che può arrivare dall’81% al 100%.
  • Coronaropatia grave, con un’invalidità che può variare dal 71% all’80%.
  • Coronaropatia gravissima che porta a scompenso cardiaco cronico terminale o allettamento, con un’invalidità che può arrivare dall’81% al 100%.
  • Miocardiopatie con insufficienza cardiaca grave, con un’invalidità che può variare dal 71% all’80%.
  • Miocardiopatie con insufficienza cardiaca gravissima che porta a scompenso cardiaco cronico terminale o allettamento, con un’invalidità che può arrivare dall’81% al 100%.
  • Trapianto cardiaco complicato, con un’invalidità che può variare dal 61% al 100%.
  • Valvulopatie di grado severo, con un’invalidità che può variare dal 71% all’80%.
  • Valvulopatie di grado severo scompensate, con un’invalidità che può arrivare dall’81% al 100%.
  • Difetto interatriale (DIA) in stadio IV con gravi esiti di chiusura di DIA inoperabile, con un’invalidità che può arrivare dall’81% al 100%.
  • Difetto interventricolare (DIV) in stadio IV, con un’invalidità che può variare dal 71% all’80%.
  • Difetto interventricolare (DIV) in stadio V, con un’invalidità che può arrivare dall’81% al 100%.
  • Pervietà del dotto arterioso in stadio IV, con un’invalidità che può variare dal 71% all’80%.
  • Pervietà del dotto arterioso in stadio V, con un’invalidità che può arrivare dall’81% al 100%.
  • Pericardite cronica o esiti di pericardite cronica in stadio IV, con un’invalidità che può variare dal 71% all’80%.
  • Pericardite cronica o esiti di pericardite cronica in stadio V, con un’invalidità che può arrivare dall’81% al 100%.
  • Cardiopatia ipertensiva con impegno cardiaco di grado severo, con un’invalidità che può variare dal 71% all’80%.
  • Cardiopatia ipertensiva scompensata, con un’invalidità che può arrivare dall’81% al 100%.
  • Trapianto di cuore e polmoni complicato, con le complicanze valutate come descritto nei relativi capitoli, e un’invalidità che può variare dal 71% al 100%.
  • Aneurisma dell’aorta toracica o addominale in stadio V, con un’invalidità che può variare dal 71% all’80%.
  • Miocardiopatie con insufficienza cardiaca grave: la capacità lavorativa può essere ridotta dal 71% all’80%.
  • Miocardiopatie con insufficienza cardiaca gravissima sino a allettamento o s. ipocinetica da scompenso cardiaco cronico terminale: la capacità lavorativa può essere ridotta dall’81% al 100%.
  • Trapianto cardiaco complicato: la capacità lavorativa può essere ridotta dal 61% al 100%.
  • Valvulopatie di grado severo: la capacità lavorativa può essere ridotta dal 71% all’80%.
  • Valvulopatie di grado severo scompensate: la capacità lavorativa può essere ridotta dall’81% al 100%.
  • Difetto interatriale (dia) – stadio IV- dia di grado severo. gravi esiti di chiusura di dia. Inoperabile: la capacità lavorativa può essere ridotta dal 71% al 100%.
  • Difetto interventricolare (div) stadio IV: la capacità lavorativa può essere ridotta dal 71% all’80%.
  • Difetto interventricolare (div) stadio V: la capacità lavorativa può essere ridotta dall’81% al 100%.
  • Pervietà del dotto arterioso stadio IV: la capacità lavorativa può essere ridotta dal 71% all’80%.
  • Pervietà del dotto arterioso stadio V: la capacità lavorativa può essere ridotta dall’81% al 100%.
  • Pericardite cronica o esiti di pericardite cronica – stadio IV: la capacità lavorativa può essere ridotta dal 71% all’80%.
  • Pericardite cronica o esiti di pericardite cronica – stadio V: la capacità lavorativa può essere ridotta dall’81% al 100%.
  • Cardiopatia ipertensiva con impegno cardiaco di grado severo: la capacità lavorativa può essere ridotta dal 71% all’80%.
  • Cardiopatia ipertensiva scompensata: la capacità lavorativa può essere ridotta dall’81% al 100%.
  • Trapianto di cuore e polmoni complicato: le complicanze vanno valutate come descritto nei relativi capitoli e la percentuale ottenuta va considerata in concorrenza con la valutazione di base del trapianto cuore-polmoni. La capacità lavorativa può essere ridotta dal 71% al 100%.
  • Aneurisma dell’aorta toracica o addominale – stadio V: la capacità lavorativa può essere ridotta dal 71% all’80%.
  • Arteriopatia ostruttiva cronica periferica con ischemia cronica e dolore a riposo con lesioni trofiche: la capacità lavorativa può essere ridotta dal 71% all’80%.
  • Arteriopatia ostruttiva cronica periferica con ischemia cronica e dolore a riposo con lesioni trofiche estese o gangrena: la capacità lavorativa può essere ridotta dall’81% al 100%.

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Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie dell’apparato respiratorio

Le malattie dell’apparato respiratorio che sono associate a una significativa riduzione della capacità lavorativa sono diverse e includono:

  • Asma grave con FEV1 o PEF pari al 31-40%, una variabilità circadiana superiore al 30% e una PaO2 di 55-60 mmHg: l’invalidità è compresa tra il 71% e l’80%.
  • Asma grave con FEV1 o PEF inferiore al 30%, una variabilità circadiana superiore al 30%, una PaO2 inferiore a 55 mmHg o una O2 TLT inferiore a 18 ore al giorno: l’invalidità è compresa tra l’81% e il 90%.
  • Asma grave con FEV1 o PEF inferiore al 30%, una PaO2 inferiore a 55 mmHg e una ipercapnia superiore a 50 mmHg o una O2 TLT di almeno 18 ore al giorno: l’invalidità è del 100%.
  • Malattie ostruttive gravi con FEV1/FVC inferiore al 70% e FEV1 pari al 31-40%, una PaO2 di 55-60 mmHg: l’invalidità è compresa tra il 71% e l’80%.
  • Malattie ostruttive severe con FEV1/FVC inferiore al 70% e FEV1 inferiore al 30%, una PaO2 inferiore a 55 mmHg o una O2 TLT inferiore a 18 ore al giorno: l’invalidità è compresa tra l’81% e il 90%.
  • Malattie ostruttive severe con FEV1/FVC inferiore al 70% e FEV1 inferiore al 30%, una PaO2 inferiore a 55 mmHg e una ipercapnia superiore a 50 mmHg o una O2 TLT di almeno 18 ore al giorno: l’invalidità è del 100%.
  • Malattie restrittive gravi con FVC pari al 31-40% e una PaO2 di 55-60 mmHg: l’invalidità è compresa tra il 71% e l’80%.
  • Malattie restrittive severe con FVC inferiore al 30%, una PaO2 inferiore a 55 mmHg o una O2 TLT inferiore a 18 ore al giorno: l’invalidità è compresa tra l’81% e il 90%.

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Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie dell’apparato digerente

Ecco un elenco delle malattie dell’apparato digerente e la relativa percentuale di invalidità associata ai fini dell’inserimento nelle categorie protette con quali malattie:

  • Stenosi esofagea con disfagia costante alimentazione solo liquida; necessità di dilatazioni frequenti (classe IV bmi < 16): invalidità dal 71 all’80%.
  • Stenosi esofagea con ostruzione serrata che richiede una gastro/entero-stomia (peg) (classe V): invalidità al 100%.
  • Cirrosi epatica classe B di Child-Pugh (punteggio 7-9): invalidità dal 61 all’80%.
  • Cirrosi epatica classe C di Child-Pugh (punteggio >9): invalidità dall’81 al 100%.
  • Trapianto di fegato complicato: invalidità dal 61 al 100%.
  • Trapianto di intestino complicato: invalidità dal 61 al 100%.
  • Sindrome da malassorbimento enterogeno da patologia pancreatica o intestinale stenotica e/o infiammatoria e/o da resezione (classe IV bmi < 16): invalidità dal 61 all’80%.
  • Malattie infiammatorie croniche intestinali (classi III e IV): invalidità dal 61 al 100%.

Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie dell’apparato urinario

Ecco un elenco delle malattie dell’apparato urinario e la relativa percentuale di invalidità associata ai fini dell’inserimento nelle categorie protette con quali malattie:

  • Insufficienza renale cronica con clearance della creatinina/vfg < 15 ml/min o insufficienza renale terminale in dialisi peritoneale (stadio V): invalidità dal 71 all’80%.
  • Insufficienza renale terminale in emodialisi trisettimanale ovvero in dialisi peritoneale con scarsa tolleranza terapeutica: invalidità dall’81 al 90%.
  • I.R. terminale in emodialisi trisettimanale complicata da cardiopatia ischemico ipertensiva e/o cardiomiopatia e/o ipotensione grave e/o neuropatia e/o osteodistrofia e/o anemia grave e/o sindrome emorragica: invalidità al 100%.
  • Trapianto renale con complicanze: invalidità dal 51 al 100%.

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Inserimento nelle categorie protette con quali malattie
Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: in foto un signore in carrozzina lavora al computer.

Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie dell’apparato endocrino

Ecco un elenco delle malattie dell’apparato endocrino e la relativa percentuale di invalidità associata ai fini dell’inserimento nelle categorie protette con quali malattie:

  • Diabete mellito con complicanze moderate: invalidità dal 61 al 90%.
  • Diabete mellito con complicanze gravi: invalidità dal 91 al 100%.
  • Acromegalia con complicanze: invalidità dal 21 al 100%.
  • Sindrome di Cushing con complicanze: invalidità dal 21 al 100%.
  • Insufficienza corticosurrenale con plurimi ricoveri per crisi surrenaliche recidivanti: invalidità al 100%.

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Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie dell’apparato osteoarticolare e locomotore

Ecco un elenco delle malattie dell’apparato osteoarticolare e locomotore e la relativa percentuale di invalidità associata ai fini dell’inserimento nelle categorie protette con quali malattie:

  • Agenesia completa bilaterale degli arti superiori: invalidità al 100%.
  • Amputazione o perdita delle due mani non protesizzabile (tutte le perdite o amputazioni superiori bilaterali vengono assimilate): invalidità al 100%.
  • Amputazione o perdita delle due mani con protesi funzionale: invalidità al 90%.
  • Amputazione bilaterale di coscia, a prescindere dal livello, protesizzabile: invalidità all’80%.
  • Amputazione bilaterale di coscia o gamba non protesizzabile: 100%.

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Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie dell’apparato neurologico

Ecco un elenco puntato delle malattie dell’apparato neurologico e la relativa percentuale di invalidità associata ai fini dell’inserimento nelle categorie protette con quali malattie:

  • Sclerosi multipla EDSS 4-5: invalidità dal 61 all’80%.
  • Sclerosi multipla EDSS 5,5: invalidità dall’81 al 90%.
  • Sclerosi multipla EDSS pari o superiore a 6: invalidità del 100%.
  • Demenza vascolare con CDR 1: invalidità dall’81 al 90%.
  • Demenza vascolare con CDR 2-5: invalidità del 100%.
  • Morbo di Alzheimer con CDR 1: invalidità dall’81 al 90%.
  • Morbo di Alzheimer con CDR 2-5: invalidità del 100%.
  • Morbo di Parkinson – stadio 3 di HY (malattia bilaterale da lieve a moderata; instabilità posturale; fisicamente autonomo): invalidità dal 71 al 90%.
  • Morbo di Parkinson –stadio 4 –5 di HY (severa disabilità; ancora in grado di camminare o stare in piedi senza assistenza – obbligato alla sedia a rotelle o costretto a letto, a meno che aiutato) o stadio 3 con gravi effetti collaterali da farmaci antiparkinsoniani: invalidità dal 91% al 100%.
  • Epilessia con crisi settimanali generalizzate o parziali complesse oppure parziali a frequenza plurisettimanale: invalidità dal 71 al 90%.
  • Epilessia con crisi plurisettimanali generalizzate o parziali complesse: invalidità dal 91% al 100%.
  • Emiparesi grave: invalidità dal 71 all’80%.
  • Emiplegia: invalidità dall’81 al 100%
  • Paraparesi con deficit di forza medio: invalidità dal 71 all’80%
  • Paraparesi con deficit di forza grave: invalidità dall’81 al 100%
  • Paraplegia: invalidità del 100%
  • Tetraparesi con deficit di forza medio: invalidità dal 91 al 100%
  • Tetraparesi con deficit di forza grave: invalidità del 100%
  • Atassia cerebellare con disabilità moderata: invalidità dall’81 al 90%
  • Atassia cerebellare con disabilità grave o totale: invalidità del 100%
  • Afasia di livello1 o 0 alla ASRS : invalidità dall’81 al 100%
  • Mielomeningocele in associazione con deficit radicolari lombosacrali e sfinteriali: invalidità dall’81 al 100%
  • Mielomeningocele associato a Arnold-Chiari di tipo II e/o idrocefalo: invalidità del 100%
  • Sindrome della cauda equina completa con disturbi sfinterici e anestesia a sella: invalidità dal 71 all’80%;
  • Miopatie con ipostenia prossimale grado 4MDRS: invalidità dal 71 all’80%;
  • Miopatie con grave astenia prossimale grado 5MDRS: invalidità dal 91 al 100%;
  • Distrofia di Duchenne: invalidità del 100%.

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Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie psichiche

Le patologie psichiche che comportano una maggiore riduzione della capacità lavorativa includono ai fini dell’inserimento nelle categorie protette con quali malattie:

  • Disturbo amnesico persistente indotto da sostanze come il korsakoff, che può portare ad un’invalidità del 100%;
  • Schizofrenia di tipo disorganizzato, catatonico, paranoide o non specificato con deficit moderato o grave, che può causare un’invalidità del 75% o del 100%;
  • Disturbo schizoaffettivo con deficit grave, che può portare ad un’invalidità del 100%;
  • Depressione maggiore episodio ricorrente con deficit moderato o grave e disturbo bipolare I e II con deficit moderato o grave, che possono causare un’invalidità dal 61 all’80% o del 100%;
  • Disturbi deliranti come paranoia, parafrenia, delirio condiviso ed altri, che possono portare ad un’invalidità del 75%;
  • Anoressia nervosa con deficit grave, che può causare un’invalidità dal 75 al 100%;
  • Ritardo mentale di media gravità con Q.I. da 35-40 a 50, che può portare ad un’invalidità dal 61 all’80%;
  • Ritardo mentale grave e profondo con Q.I. <35-40, che può causare un’invalidità del 100%.

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Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie uditive

In termini di patologie uditive, la più grave è la sordità causata da una perdita uditiva bilaterale grave, accompagnata da fonologopatie audiogene evidenti e che provoca un’invalidità fissa del 80%.

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Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie dell’apparato visivo

Le patologie dell’apparato visivo che causano la maggiore riduzione della capacità lavorativa includono ai fini dell’inserimento nelle categorie protette con quali malattie:

  • Ipovisione grave, con un campo visivo residuo tra il 29% e il 10%, che porta ad un’invalidità del 60%;
  • Cecità parziale, con un campo visivo residuo tra il 9% e il 3%, che provoca un’invalidità dell’80%;
  • Cecità assoluta, con un campo visivo residuo inferiore al 3%, che causa una invalidità del 100%.

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Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie dell’apparato fonatorio

Le patologie dell’apparato fonatorio che causano la maggiore riduzione della capacità lavorativa includono ai fini dell’inserimento nelle categorie protette con quali malattie:

  • Laringectomia totale, che porta ad un’invalidità del 70%;
  • Laringectomia totale con tracheostomia, che causa un’invalidità dell’80%.

Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: patologie congenite, ematologiche, reumatiche, neoplastiche e rare

Ci sono numerose patologie congenite, ematologiche, reumatiche, neoplastiche e rare che possono causare gravi riduzioni della capacità lavorativa. Alcune delle patologie congenite più gravi includono ai fini dell’inserimento nelle categorie protette con quali malattie:

  • Fibrosi cistica con manifestazioni conclamate di malattia, che può portare ad un’invalidità dal 51 al 100%;
  • Osteogenesi imperfetta forme gravi con fratture frequenti e deformità plurisegmentarie, che può causare un’invalidità dal 51 al 100%;
  • Sindrome di Down, di Patau, di Edward, trisomia 9, monosomia 5p o sindrome del “cri du chat”, oloprosencefalia alobare o semilobare: invalidità del 100%.

Le neoplasie possono causare un’invalidità che va dal 21 al 100%, a seconda dello stadio di gravità. I pazienti in chemioterapia possono ricevere un assegno di accompagnamento.

L’infezione da HIV può portare ad un’invalidità compresa tra il 21 e il 100%, a seconda del grado di evoluzione della malattia. La Talassemia Major può causare un’invalidità che va dal 35 al 100%, sempre a seconda della gravità.

Altre patologie come l’artrite reumatoide, la sclerodermia, la spondilite anchilosante e le altre spondiloartriti, il lupus eritematoso e le vasculiti possono portare ad un’invalidità compresa tra il 21 e il 100%. L’artrosi dà luogo a un’invalidità dal 5 al 100%, a seconda della gravità.

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Inserimento nelle categorie protette con quali malattie: come richiedere l’iscrizione?

Ai fini dell’inserimento nelle categorie protette con quali malattie, per ottenere il certificato che attesta l’invalidità, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico di base, che rilascerà un certificato dove verrà spiegata la natura e i sintomi della disabilità. Il documento deve poi essere portato al CAF per aprire una pratica INPS con la richiesta di valutazione.

L’INPS convocherà successivamente la persona per sottoporla al giudizio di una commissione sanitaria locale. L’esito, ricevuto tramite verbale sul sito dell’INPS e successivamente via raccomandata, indicherà la percentuale di invalidità (se riconosciuta) e il livello di agibilità al lavoro.

Una volta ottenuto il certificato che attesta i requisiti di invalidità, sarà necessario recarsi presso il centro per l’impiego della propria provincia nei seguenti casi:

  • Si ha un’età compresa tra i 15 e i 65 anni;
  • Si è disoccupati;
  • Non si è ancora raggiunta l’età pensionabile.

In questo modo si entrerà in una graduatoria per il collocamento mirato, finalizzato a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro delle categorie protette.

Ecco le 5 guide preferite dagli utenti:

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