Percentuale di invalidità per avere la 104: vediamo se esiste un minimo per poter accedere ai benefici collegati a questa normativa. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Percentuale di invalidità per avere la 104: handicap
- Percentuale di invalidità per avere la 104: valutazione
- Percentuale di invalidità per avere la 104: non autosufficienza
- Percentuale di invalidità per avere la 104: commissione
- Percentuale di invalidità per avere la 104: come si ottiene
- Percentuale di invalidità per avere la 104: agevolazioni
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La questione è interessante perché sull’argomento non c’è molta chiarezza. C’è da precisare anche che non basta avere una determinata percentuale di invalidità per avere diritto al riconoscimento dell’handicap e quindi alle agevolazioni della Legge 104.
In teoria si potrebbe avere accesso alla legge 104 anche con una percentuale di invalidità del 34%. In teoria. Vediamo in concreto come funziona, anche per capire quando si ha diritto a ricevere determinati benefici.
Potrebbe interessarti sull’argomento un post che spiega chi sono i parenti e gli affini che possono beneficiare della legge 104; in un altro articolo si spiega cosa fare se sul verbale legge 104 non è stata concessa nessuna agevolazione; e infine abbiamo visto come funziona il trasferimento di sede per i dipendenti pubblici con la legge 104.
Percentuale di invalidità per avere la 104: handicap
Per capire bene come funziona, e per chi, la legge 104, è necessario evitare di fare confusione tra handicap e invalidità.
E dunque:
- l’invalidità e la riduzione della capacità lavorativa di una persona;
- l’handicap è la condizione di svantaggio che viene causata da una menomazione o da una disabilità e che provoca «difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione».
Ovviamente alla stessa persona può essere riconosciuta sia l’invalidità, sia l’handicap.
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Percentuale di invalidità per avere la 104: valutazione
Per la valutazione dell’invalidità civile ci sono delle tabelle di riferimento dove sono elencate le patologie e le percentuali di riduzione della capacità di lavoro connesse.
Per la valutazione dell’handicap non esistono invece tabelle di riferimento, conta infatti anche il contesto sociale nel quale vive la persona interessata.
In genere il grado di disabilità si calcola in base alle difficoltà che incontra una persona nel compiere gesti che per altri individui sono normali. Uno degli indici più utilizzati è quello di Barthel, che valuta:
- il livello di indipendenza di una persona con disabilità;
- il tempo impiegato per compiere determinati gesti;
- la capacità di muoversi (anche sulla sedia a rotelle);
- la capacità di utilizzare i servizi igienici e la capacità di prendersi cura di sé.
La scala di misurazione con questo indice varia tra 0 e 100 e permette di rilevare anche i cambiamenti e le evoluzioni che consentono a una persona di avere un grado di affidabilità e di validità.
Percentuale di invalidità per avere la 104: non autosufficienza
C’è un collegamento diretto tra la non autosufficienza e il riconoscimento della legge 104? Non sempre, o meglio: non è automatico.
Viene definita non autosufficiente la persona invalida al 100% che non è in grado di compiere da sola gli atti della vita quotidiana (vestirsi, lavarsi e così via) o che non riesce a deambulare senza il sostegno di un accompagnatore.
Questa condizioni consente di avere diritto all’indennità di accompagnamento.
È palese che in genere chi ha diritto all’indennità di accompagnamento ha anche accesso alla Legge 104. Ma non è un passaggio obbligato o automatico.
Il riconoscimento delle condizioni deve essere sempre stabilito da commissioni mediche, che per le due misure hanno una composizione che in parte è diversa.
Percentuale di invalidità per avere la 104: commissione
E a proposito di commissioni, vediamo da chi è composta quella che valuta la gravità dell’handicap e quindi riconosce o meno la Legge 104:
- un medico specialista in medicina legale, cui spetta la presidenza
- due medici dipendenti o convenzionati con l’ASL di cui uno specialista in medicina del lavoro;
- da uno specialista delle discipline neurologiche, psichiatriche o psicologiche, nel caso che la persona sottoposta a visita sia affetta da una menomazione psichica o intellettiva;
- integrate da un medico dell’INPS quale componente effettivo
- da un sanitario rappresentante l’associazione di categoria di appartenenza
- dell’invalido da visitare: ANMIC, UIC, ENS. ANFAS;
- un operatore sociale;
- un esperto nei casi da esaminare.
Percentuale di invalidità per avere la 104: come si ottiene
Per avere il riconoscimento dell’handicap è ovviamente indispensabile presentare domanda all’Inps. Si segue lo stesso iter dell’invalidità civile.
E quindi:
- rilascio del certificato unico dal proprio medico di base;
- invio della richiesta all’Inps;
- visita di accertamento di fronte alla commissione;
- rilascio del certificato che riconosce l’agevolazione della legge 104.
- Per saperne di più puoi leggere: Legge 104, guida completa a tutte le agevolazioni. Si spiega nei dettagli anche come presentare la domanda.

Percentuale di invalidità per avere la 104: agevolazioni
Sui benefici e le agevolazioni concesse a chi ha avuto il riconoscimento della legge 104 è bene fare chiarezza. Molti pensano che questa misura preveda anche una prestazione di tipo economico (quanto si prende con la 104?). Non è così, le agevolazioni sono di tipo lavorativo (come i permessi e i congedi) o fiscali (come per l’acquisto di determinate attrezzature).
Vediamo in sintesi:
- permessi lavorativi retribuiti, per sé stesso o per i familiari che lo assistono, pari a 3 giorni al mese, frazionabili anche in modalità oraria;
- rifiuto al trasferimento e al lavoro notturno;
- priorità di scelta nella sede, se dipendente pubblico;
- congedo straordinario retribuito, per un massimo di due anni nella vita lavorativa;
- agevolazioni fiscali per l’acquisto di sussidi ed attrezzature, per le spese mediche e di assistenza specifica.
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