Cosa si intende per lavoro straordinario? Il lavoratore disabile è esonerato dal lavoro straordinario? Cosa è previsto per categorie protette e straordinari? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
La Legge 68/199 tutela tutti soggetti che rischiano di essere esclusi dal mercato del lavoro, ovvero i lavoratori disabili e invalidi, offrendo loro la possibilità di iscriversi alle categorie protette e alle liste di collocamento obbligatorio.
La stessa legge, in sinergia con la Legge 104/1992, tutela i lavoratori disabili sotto molti aspetti dell’attività lavorativa.
Ci chiediamo: come funziona in caso di categorie protette e straordinari? Se sei iscritto alle categorie protette, puoi essere obbligato a svolgere lavoro straordinario? E se invece, al contrario, fossi tu a voler chiedere di svolgerlo? Vediamo cosa prevede la normativa.
Indice
- Categorie protette e straordinari: le categorie protette possono rifiutare il lavoro straordinario?
- Categorie protette e straordinari: se appartengo alle categorie protette posso chiedere di svolgere lavoro straordinario?
- Categorie protette e straordinari: l’orario delle categorie protette è disciplinato dalla legge?
- Categorie protette e straordinari: cosa si intende per lavoro straordinario?
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Categorie protette e straordinari: le categorie protette possono rifiutare il lavoro straordinario?
La legge non prevede delle norme specifiche in merito a categorie protette e straordinari, ovvero delle norme che disciplinano il loro orario di lavoro.
Di conseguenza, riteniamo che debbano essere applicabili le regole generali e che potresti essere chiamato dal tuo datore di lavoro o dall’azienda a svolgere lavoro straordinario.
Tuttavia, visto che appartieni alle categorie protette e quindi sei una persona disabile, il tuo datore di lavoro non può obbligarti a svolgere lavoro straordinario se l’orario di lavoro è incompatibile con il tuo stato di salute.
Qualora il datore di lavoro si dovesse opporre al tuo rifiuto, hai diritto di richiedere la visita da parte del medico competente aziendale, che deciderà se sei in grado di svolgere o meno lavoro straordinario.
Comunque sia, anche se il medico aziendale dovesse dare parere positivo, la mansione da svolgere deve essere sempre compatibile con la tua capacità lavorativa residua e con la tua disabilità.
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Categorie protette e straordinari: se appartengo alle categorie protette posso chiedere di svolgere lavoro straordinario?
Anche in questo caso, non esiste una normativa in merito a categorie protette e straordinari, per cui possiamo affermare che, se il lavoro è compatibile con il tuo stato di salute, hai diritto a chiedere di svolgere lavoro straordinario.
Detto questo, vediamo se ci sono delle regole per stabilire l’orario di lavoro delle categorie protette, per capire meglio se può essere rifiutato o richiesto lo straordinario.
Ci chiediamo se anche permessi con Legge 104 e lavoro straordinario sono compatibili, ovvero se il lavoratore disabile può essere obbligato dal datore di lavoro a svolgerlo e se, nel caso fosse il lavoratore a volerlo fare, la norma lo vieta o meno.
Categorie protette e straordinari: l’orario delle categorie protette è disciplinato dalla legge?
Per capire meglio cosa è previsto per categorie protette e straordinari, vediamo se l’orario delle categorie protetto è disciplinato o meno dalla legge.
In realtà, non esistono norme che disciplinano l’orario di lavoro dei soggetti che appartengono alle categorie protette.
Le categorie protette usufruiscono dei permessi Legge 104, ma possono comunque svolgere lo stesso orario di qualsiasi altro lavoratore, compresi quindi straordinari e turni di notte.
Anche nel caso del turno di notte, però, se questo risulta essere troppo pesante per le condizioni fisiche del disabile, è possibile ottenerne l’esonero turni di notte invalidi, chiedendo sempre il parere del medico competente dell’azienda o, nei casi limite, delle commissioni competenti dell’ASL.
Puoi chiedere invece di svolgere il turno di notte? Anche in questo caso, non essendoci norme al riguardo, se le tue condizioni di salute lo permettono, hai il diritto a chiedere di svolgere anche il turno di notte.
Categorie protette posto lavoro intoccabile: leggi anche se le categorie protette hanno sempre diritto alla conservazione del posto di lavoro o se anche per loro si applicano le stesse regole di tutti gli altri lavoratori.

Categorie protette e straordinari: cosa si intende per lavoro straordinario?
Una volta chiarito se e quando è possibile categorie protette e straordinari, vediamo cosa si intende per lavoro straordinario.
Lo straordinario è la prestazione di lavoro effettuata oltre il normale orario di lavoro, che è fissato dalla legge in 40 ore settimanali.
Se l’orario è inferiore alle 40 ore settimanali, il lavoro prestato oltre l’orario contrattuale è definito lavoro supplementare.
Ci sono però delle regole, stabilite dall’articolo 5 del decreto 8 aprile 2003, n. 66. La legge stabilisce infatti che:
- il ricorso allo straordinario deve essere contenuto;
- in ogni caso, la durata media dell’orario di lavoro non può superare le 48 ore a settimana calcolate in un periodo di 4 mesi;
- in ogni caso, ciascun lavoratore non può svolgere lavoro straordinario per più di 250 ore l’anno.
Inoltre, salvo diversa disposizione dei contratti collettivi, il ricorso a prestazioni di lavoro straordinario può essere ammesso in relazione a:
- casi di eccezionali esigenze tecnico-produttive e di impossibilità di fronteggiarle attraverso l’assunzione di altri lavoratori;
- casi di forza maggiore o casi in cui la mancata esecuzione di prestazioni di lavoro straordinario possa dare luogo a un pericolo grave e immediato ovvero a un danno alle persone o alla produzione:
- eventi particolari, come mostre, fiere e manifestazioni collegate alla attività produttiva, nonché allestimento di prototipi, modelli o simili, predisposti per le stesse, preventivamente comunicati agli uffici competenti ai sensi dell’articolo 19 della Legge 7 agosto 1990, n. 241, come sostituito dall’articolo 2, comma 10, della Legge 24 dicembre 1993, n. 537, e in tempo utile anche alle rappresentanze sindacali aziendali.
Infine, il lavoro straordinario deve essere computato a parte e compensato con le maggiorazioni retributive previste dai contratti collettivi di lavoro. I contratti collettivi possono in ogni caso consentire che, in alternativa o in aggiunta alle maggiorazioni retributive, i lavoratori usufruiscano di riposi compensativi.
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