Esonero lavoro notturno invalidi, come funziona

Esonero lavoro notturno invalidi, come funziona per i dipendenti con disabilità senza la legge 104. Quali sono i diritti e le tutele, quali sono gli organismi di controllo e quando si può dire di no alle turnazioni e al lavoro durante la notte. I benefici per chi ha la legge 104 (lavoratori e caregiver).
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10/12/23

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Ci occupiamo in questo articolo in particolare dei lavori con invalidità che non hanno avuto il riconoscimento della legge 104 (per saperne di più leggi qui la guida completa). In quella norma ci sono delle precise prescrizioni che prevedono l’esclusione del dipendente con disabilità grave, e del caregiver che assiste un familiare, dallo svolgimento di occupazioni durante la notte.

Ebbene, diciamolo subito: la legge non prevede invece delle specifiche agevolazioni per il dipendente con invalidità (senza 104). In particolare non ci sono esclusioni dal lavoro notturno o orari spezzati. Il lavoratore con disabilità può usufruire in pratica delle stesse agevolazioni che sono adottate per tutti gli altri lavoratori.

Ma ci sono delle eccezioni.

Esonero lavoro notturno invalidi: commissioni di verifica

Se infatti gli organismi che si occupano di controllare le condizioni di salute dei lavoratori (come le Commissioni di verifica) o il medico che si occupa della sorveglianza sanitaria e della sicurezza, abbiano espresso un giudizio di inidoneità per la persona disabile al lavoro notturno o allo svolgimento dei turni, il dipendente deve essere esonerato.

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Esonero lavoro notturno invalidi: convenzione collocamento

Il lavoratore può anche ottenere l’esclusione dal lavoro notturno o dei turni in un altro modo: deve chiederlo al momento dell’assunzione o deve essere previsto all’interno della convenzione tra il datore di lavoro e l’ufficio di collocamento mirato.

Del resto il collocamento mirato delle persone con disabilità, ha a sua disposizione una serie di strumenti tecnici e di supporto che consentono di valutare le capacità lavorative delle persone con invalidità e quindi hanno anche la possibilità di inserirle nel posto che è più adatto.

Il collocamento mirato deve valutare questi aspetti:

  • analisi dei posti di lavoro;
  • forme di sostegno;
  • azioni positive e soluzioni dei problemi che sono collegati agli ambienti, agli strumenti e alle relazioni interpersonali sui luoghi di lavoro.

Esonero lavoro notturno invalidi: idoneità

In pratica il collocamento mirato può valutare in modo preciso se la persona con disabilità sia capace o meno di sopportare un certo tipo di lavoro e una determinata organizzazione, come quella che prevede appunto i turno o il lavoro notturno.

E quindi, se all’atto dell’assunzione tramite collocamento mirato, il lavoratore non viene ritenuto idoneo a una attività lavorativa da svolgere di notte, l’esclusione da quella turnazione deve essere stabilita e concordata già all’atto della convenzione con il titolare dell’ufficio o dell’impresa.

Esonero lavoro notturno invalidi: fondo occupazione

Ci sono anche altre normative a tutela dei lavoratori con disabilità. In particolare l’articolo 9 della legge numero 53 del 2000. Questa legge dispone la concessione di contributi a carico del Fondo per l’occupazione. Sono destinati:

  • ai datori di lavoro privati;
  • alle aziende sanitarie locali;
  • alle aziende ospedaliere (comprese quelle universitarie).

Ma a una condizione: devono applicare degli accordi contrattuali che prevedano delle forme di flessibilità per gli orari e l’organizzazione del lavoro.

Come ad esempio:

  • part time reversibile;
  • lavoro a domicilio;
  • orario flessibile in entrata e in uscita;
  • flessibilità sui turni;
  • orario concentrato.

Queste tutele sono destinate a questi lavoratori:

  • che hanno figli minori, con priorità per chi rientra in queste condizioni:
  • in caso di disabilità;
  • che hanno minori fino a 12 anni di età (fino a 15 in caso di affidamento o adozione):
  • che si occupano di persone disabili o non autosufficienti;
  • che hanno una documentata e grave infermità.

Esonero lavoro notturno invalidi: con la 104

Queste sono le possibilità per un lavoratore con disabilità di sottrarsi alla turnazione e al lavoro notturno. Le cose sono più semplici ed esplicite per i dipendenti che hanno la legge 104 in situazione di gravità (articolo 3, comma 3) e per i caregiver che assistono dei familiari con disabilità grave e riconosciuta.

In questi casi la normativa è molto chiara: le categorie che abbiamo descritto in precedenza non possono essere adibite a lavoro notturno (e possono rifiutare il trasferimento).

Lo prevede l’articolo 53 del decreto legislativo numero 151 del 2001, che impone:

«Non sono altresì obbligati a prestare lavoro notturno la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5 febbraio 1992, numero 104, e successive modificazioni».

Esonero lavoro notturno invalidi, come funziona

Esonero lavoro notturno invalidi: reperibilità

Per la legge 104 il divieto riguarda anche la reperibilità. Al lavoratore spetta solo un compito: comunicare il proprio dissenso in forma scritta e almeno 24 ore prima della prestazione richiesta.

Ricordiamo ovviamente che il dipendente che assiste un familiare con disabilità grave ha anche diritto ai permessi retribuiti. Tre giorni di assenza dal lavoro che possono essere goduti anche in maniera frazionata (a ore).

Oltre al congedo straordinario biennale, che oltre a essere retribuito, concede al dipendente il versamento di contributi figurativi utili per la misura e il diritto alla pensione. Il congedo biennale, così come i permessi, può essere fruito in maniera frazionata.

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