Aumento pensione di invalidità: vediamo cosa ha proposto in campagna elettorale il nuovo Governo appena eletto e quali sono le sue promesse in merito all’invalidità (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Aumento pensione di invalidità: con una vittoria schiacciante, il centrodestra vince le elezioni e Giorgia Meloni si prepara a diventare il primo premier donna della storia repubblicana.
Ora, gli elettori si aspettano che renda concrete le promesse fatte in campagna elettorale. In questo articolo ci concentreremo su quelle che riguardano l’aumento pensioni di invalidità.
Prima di procedere con la lettura di questo approfondimento, leggi quando è previsto il prossimo pagamento della pensione di invalidità.
INDICE:
- Aumento pensione di invalidità: il tema invalidità in campagna elettorale 2022
- Aumento pensione di invalidità. La disabilità in Italia: i numeri
- Aumento pensione di invalidità: impatto della disabilità sull’istruzione
- Aumento pensione di invalidità. Disabilità e lavoro
- Aumento pensione di invalidità. Disabilità e vita sociale
- Aumento pensione di invalidità: la sintesi della situazione in Italia
- Aumento pensione di invalidità: le promesse del centrodestra
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Aumento pensione di invalidità: il tema invalidità in campagna elettorale 2022
Aumento pensione di invalidità. A differenza di quanto avvenuto in passato, nella campagna elettorale che, alla fine, ha portato alla vittoria del Centrodestra, il tema invalidità è comparso nei programmi di tutte le forze politiche al voto.
Del resto, il sostegno scolastico, l’inclusione lavorativa e l’assistenza domiciliare rappresentano le maggiori criticità fino adesso non risolte da alcun governo.
C’è anche da dire che le tematiche relative all’invalidità riguardano una platea di circa 4 milioni di uomini e donne che è destinata ad aumentare nei prossimi anni, a causa di una popolazione italiana sempre più anziana e bisognosa di assistenza, che rappresenta quindi un largo bacino di elettori.
Comunque sia, da parte dei partiti sembra esserci adesso la consapevolezza che il sistema assistenziale ha bisogno di essere migliorato, perché non adeguato a sostenere le difficoltà di milioni di persone.
Dicevamo che il tema della disabilità è stato presente in tutti i programmi elettorali: te ne avevamo già parlato in un nostro precedente articolo.
In questo approfondimento ci concentreremo sulle promesse fatte dal vincitore, il centrodestra, per farci un’idea di cosa potrebbe cambiare se dovessero realmente rendere concreti i punti elencati nel programma elettorale.
Usiamo il condizionale perché nei programmi non sono indicate le coperture economiche specifiche per le singole misure né le tempistiche entro le quali saranno approvate.
Quindi non ci resta che attendere e vedere cosa verrà fatto di concreto. Noi di invaliditaediritti.it e TheWam.net continueremo a monitorare la situazione, avvisandoti sulle evoluzioni concrete della questione, quindi continua a seguirci per non perderti nulla.
Prima di parlare delle promesse del nuovo Governo, però, andiamo ad analizzare la situazione attuale in Italia.
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Aumento pensione di invalidità. La disabilità in Italia: i numeri
Aumento pensione di invalidità. Secondo l’Istat sono 3,1 milioni le persone disabili in Italia, il 5,2% della popolazione italiana. La metà delle persone con gravi limitazioni in Italia ha più di 75 anni.
Quanto al genere, il 60% delle persone disabili in Italia sono donne; la differenza tra generi è presente in tutte le fasce di età, tuttavia esplode dai 65 anni in su: un dato che deriva dal fatto che le donne vivono più a lungo degli uomini.
Se a questo numero aggiungiamo anche le persone che dichiarano di avere limitazioni non gravi, il numero totale di persone con disabilità in Italia sale a 12,8 milioni.
Si parla di tipi di disabilità molto diversi tra loro, che vanno dal massimo grado di difficoltà nelle funzioni essenziali della vita quotidiana, a limitazioni molto più lievi, comprendendo anche malattie croniche come diabete, malattie del cuore, bronchite cronica, cirrosi epatica o tumore maligno, demenze senili, disturbi del comportamento.
Complessivamente, si tratta del 21,3% della popolazione italiana (quella delle persone disabili è anche la più grande minoranza sociale al mondo), e anche in questa popolazione prevalgono le donne e le persone anziane.
Andiamo a vedere la situazione dell’invalidità in Italia nei settori dell’istruzione, del lavoro e della vita sociale.
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Aumento pensione di invalidità: impatto della disabilità sull’istruzione
Aumento pensione di invalidità. La disabilità in Italia costituisce ancora largamente un ostacolo ad accedere alle tappe fondamentali di una vita considerata “normale”, tutte cose sancite come diritti dalla Costituzione: il lavoro, l’istruzione, la mobilità e la libera circolazione e utilizzo dei luoghi pubblici.
Secondo i dati Istat, tra le persone con disabilità è senza titolo di studio il 17,1% delle donne contro il 9,8% degli uomini.
Inoltre, la quota di persone con disabilità che ha raggiunto titoli di studio più̀ elevati (diploma di scuola superiore e titoli accademici) è pari al 30,1% tra gli uomini e al 19,3% tra le donne.
Va detto però che queste differenze si stanno riducendo tra le generazioni più giovani, grazie alla maggiore inclusione scolastica delle persone disabili a partire dagli anni Settanta, processo che si è particolarmente accelerato negli ultimi anni: basti pensare che gli alunni con disabilità nella scuola italiana sono passati da poco più̀ di 200 mila nell’anno scolastico 2009/2010 a oltre 272 mila nell’anno scolastico 2017/2018. Anche gli insegnanti per il sostegno sono significativamente aumentati.
Permangono tuttavia importanti differenze sul tipo di scuola superiore frequentata: nel 2017, il 50% degli alunni con disabilità si è iscritto ad una scuola con indirizzo professionale, contro il 20% del totale degli alunni. La metà degli alunni con disabilità privilegia quindi indirizzi formativi orientati al lavoro immediato e rinuncia di fatto a prolungare la propria formazione fino all’università̀.
Altra importante barriera per la partecipazione scolastica delle persone disabili è rappresentata dall’accessibilità degli edifici. L’indagine Istat riporta che solo 1 scuola su 3 ha abbattuto le barriere fisiche e 1 su 5 ha abbattuto le barriere senso-percettive, con forti differenze territoriali tra nord e sud.
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Aumento pensione di invalidità. Disabilità e lavoro
Aumento pensione di invalidità. L’impatto della disabilità rimane forte anche sulla partecipazione al mondo del lavoro. Malgrado gli sforzi legislativi fatti (Legge 68 del 1999 sul collocamento mirato e Legge 381 del 1991 sul ruolo delle cooperative sociali di tipo B per l’inserimento lavorativo di persone disabili), lo svantaggio nell’accesso al mercato del lavoro rimane importante.
All’interno della popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni, risulta occupato solo il 31,3% di coloro che soffrono di gravi limitazioni, contro il 57,8% delle persone senza limitazioni.
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Aumento pensione di invalidità. Disabilità e vita sociale
Aumento pensione di invalidità. Alcuni dati mostrano l’impatto della condizione di disabilità sulle relazioni interpersonali e sulla partecipazione sociale.
Intanto, va riportato che dei 3 milioni circa di persone disabili, ben 600 mila vivono in una situazione di grave isolamento senza alcuna rete su cui poter contare in caso di bisogno, tra cui 200 mila vivono completamente da sole.
Altro dato rilevante è che solo il 43,5% delle persone con limitazioni dichiara di disporre di una vasta rete di relazioni.
A parte la carenza di relazioni, si registra anche un’inferiore partecipazione sociale da parte delle persone con disabilità in Italia. Solo il 9,3% delle persone disabili va frequentemente al cinema, a teatro, a un concerto, a visitare un museo. Tra le cause vi è la scarsa accessibilità̀: solo il 37,5% dei musei italiani ad esempio è attrezzato per ricevere le persone con limitazioni gravi.
Allo stesso modo, solo il 9,1% pratica un’attività sportiva. Dunque, oltre l’80% delle persone con disabilità è completamente inattivo.
Come per l’istruzione, anche qui si nota una differenza generazionale: la situazione sta migliorando per le generazioni più giovani.
Su TheWam.net abbiamo chiarito se l’accompagnamento riduce il reddito di cittadinanza.
Aumento pensione di invalidità: la sintesi della situazione in Italia
Aumento pensione di invalidità. In conclusione, dalle statistiche emerge una popolazione disabile marginalizzata, che vive per molti versi un vero e proprio mondo a parte a cui sono negati vari aspetti della quotidianità, nonostante in alcuni ambiti, soprattutto l’istruzione, si registri qualche miglioramento negli ultimi anni.
Risulta sempre più urgente, quindi, agire sulle cause strutturali delle disuguaglianze, creando le condizioni per cui le persone disabili abbiano la possibilità di esercitare i propri diritti di cittadini.
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Aumento pensione di invalidità: le promesse del centrodestra
Aumento pensione di invalidità. Dopo aver analizzato la situazione della disabilità e dell’invalidità in Italia, avendo ben chiari quali sono i punti in cui è urgente intervenire, andiamo a vedere quali sono le promesse che il centrodestra ha fatto in campagna elettorale.
L’alleanza del centrodestra ha inserito diverse volte nel suo programma il tema del sostegno alle persone disabili.
Questi sono i punti che si è impegnata a concretizzare durante la sua legislatura:
- incremento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea);
- inclusione lavorativa con il monitoraggio e il rafforzamento dei meccanismi di decontribuzione per il lavoro dei disabili;
- innalzamento delle pensioni di invalidità;
- potenziamento delle politiche mirate alla presa in carico delle persone con disabilità, attraverso l’incremento delle relative risorse;
- miglioramento del sistema scolastico e dello sport per tutti.
Quello delle pensioni di invalidità aumento è un tema che abbiamo toccato più volte sulle nostre pagine, sia su invaliditaediritti.it che su TheWam.net.
Gli importi attuali dei trattamenti assistenziali non garantiscono una vita dignitosa agli invalidi. Una pensione di inabilità civile, ad esempio, prevede un assegno di 291,98 al mese per redditi fino a 17.050,42 euro.
La pensione per ciechi assoluti è pari a 315,76 euro, sempre con lo stesso limite di reddito.
Gli importi maggiori riguardano l’accompagnamento per invalidi totali, che è di 525,17 euro e l’accompagnamento per ciechi assoluti, di 946,80 euro, senza alcun limite di reddito.
Tutte le altre, vanno da un minimo di 291,98 euro a un massimo di 381,23 euro, senza contare le maggiorazioni sociali.
A ottobre 2022 verrà applicato un primo aumento con la rivalutazione anticipata delle pensioni, che sarà piena poi a gennaio 2023.
Tuttavia, la rivalutazione, parziale o piena, non servirà a risolvere il problema. Ci auguriamo che il nuovo Governo mantenga la promessa e permetta davvero a invalidi e disabili di vivere una vita dignitosa sia dal punto di vista economico che per tutto quello che riguarda la loro vita quotidiana.
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