Disabilità, i programmi elettorali dei partiti: vediamo se in questa campagna elettorale se ne parla e come. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Indice
- La buona notizia
- Meno marginale
- Cosa propone il centrodestra
- Cosa propone il Pd
- Cosa propone la Lega
- Cosa propone il Movimento 5Stelle
- Conclusione
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Ebbene da una prima analisi dei contenuti inseriti dai diversi partiti nei rispettivi programmi la disabilità viene citata. E non in modo estemporaneo.
Ovvero, il riferimento alle questioni legate alla disabilità non è solo pro forma, ma sembra ci sia una vera attenzione da parte dei diversi schieramenti rispetto ai disagi e alle difficoltà che ruotano intorno alla disabilità. E questa, sembra una buona notizia. Va già meglio rispetto alle elezioni del 2018 quando l’argomento “disabilità” era stato del tutto ignorato.
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La buona notizia
Si tratta di programmi, appunto, al momento equivalgono a promesse. Ma può comunque essere un primo segnale importante: significa anche che la disabilità è entrata nel dibattito politico, viene riconosciuta come questione da affrontare. Evidenzia anche una maggiore comprensione da parte dei partiti: ora sono consapevoli che il sistema assistenziale ha la necessità di essere migliorato. Che cioè non è adeguato a sostenere le difficoltà di milioni di persone.
C’è un punto che non bisogna dimenticare: la disabilità nei prossimi anni diventerà sempre più centrale con l’inevitabile crescita percentuale del numero di persone anziane. Ignorarla significa di fatto non conoscere le dinamiche che attraversano la vita del Paese.
Questo comporta anche un altro ragionamento: il numero degli elettori che hanno una disabilità o assistono una persona con disabilità – ovvero i più sensibili rispetto a questi temi – non solo è già considerevole, ma è destinato a crescere. Si tratta quindi di un bacino elettorale che non può essere trascurato.
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Meno marginale
Un atteggiamento (il calcolo degli elettori) che non dovrebbe rientrare nel manuale della buona politica (non dovrebbe mai basarsi sui numeri ma sulle necessità), però alla fine, comunque sia, rimette in una posizione meno marginale le persone con disabilità, i caregiver e tutto quello che ruota intorno.
C’è da dire, prima di cominciare questa disamina, che molti punti programmatici sono stati ripresi dai suggerimenti che sono stati trascritti in un appello proposto dalle associazioni di categoria. E quindi da chi vive direttamente e da anni tutti i problemi e i disagi legati al mondo della disabilità.
Cosa propone il centrodestra
Il centrodestra ha presentato un Accordo di programma che contiene 15 punti. La disabilità viene citata in 3 di questi obiettivi. In particolare nelle sezioni che sono dedicate allo stato sociale, alla famiglia e al lavoro.
Vediamo dove:
- nel punto 5 si promettono sostegni concreti «alle famiglie con disabili a carico». Per farlo i partiti del centrodestra mirano ad «aumentare i livelli essenziali di assistenza sociale»;
- nel punto 8 si far riferimento alla «decontribuzione per il lavoro femminile, gli under 35, i disabili e per chi assume nelle zone svantaggiate»;
- al punto 9, quello che è dedicato allo Stato sociale e ai bisognosi, i riferimenti sono tre, eccoli:
- aumento delle pensioni minime, sociali e di invalidità;
- controllo sull’applicazione degli incentivi per l’inserimento delle persone con disabilità nel mondo del lavoro;
- incremento delle tutele a vantaggio dei lavoratori fragili, immunodepressi o con disabilità grave;
- potenziamento delle politiche che mirano alla piena presa in carico delle persone con disabilità.
Ovviamente, in questo caso, così come per i programmi degli altri schieramenti, la questione è sempre legata a costi e risorse. Nel dettaglio non si entra mai, quindi bisogna considerare questi programmi come semplici intenzioni o al massimo linee guida. L’effettiva realizzazione è sempre da verificare.
Cosa propone il Pd
Il Partito democratico cita la disabilità nella sezione che è stata dedicata ai diritti e all’istruzione. Viene annunciato un investimento per aumentare il numero degli insegnanti di sostegno.
Nel programma del Pd sono anche previsti fondi per:
- abbattere le barriere architettoniche e sensoriali nelle scuole e negli impianti sportivi;
- per sostenere all’acquisto di ausili da destinare alle persone con disabilità.
C’è anche un riferimento che al potenziamento dell’Assegno Unico per le persone con disabilità e le famiglie con figli disabili.
Viene poi promessa una vera inclusione per la disabilità e la non autosufficienza con la creazione di una «rete più forte e capillare di servizi pubblici per le famiglie».
Anche in questo caso siamo alle buona intenzioni.
Disabilità: cosa propone la Lega
La disabilità compare spesso anche nel programma della Lega, probabilmente ha inciso l’aver mantenuto per mesi la titolarità del dicastero dedicato alla Disabilità con la ministra Erika Stefani.
L’argomento compare spesso. Si parla di misure «economiche e fiscali a sostegno dei caregiver familiari», del sostegno scolastico, della non autosufficienza, del Dopo di Noi, della riforma dei Centri Diurni.
La Lega propone anche l’adeguamento di tutte le pensioni di invalidità (totale e parziale) per poter garantire una «vita dignitosa».
Si propone anche la revisione del collocamento mirato (e quindi dell’inclusione nel mondo del lavoro) e dell’attivazione e il potenziamento di una capillare rete sanitaria con i Dama (i servizi per persone con disabilità). In aggiunta anche la realizzazione di un sistema unico nazionale per la valutazione dei bisogni delle persone assistite e la creazione della figura di un operatore socio sanitario specializzato.
Disabilità: cosa propone il Movimento 5Stelle
Anche nel programma del Movimento 5 Stelle c’è spazio per la disabilità. I punti fondamentali sono questi:
- completare l’incremento delle pensioni di invalidità per le persone disabili;
- potenziare i percorsi di vita indipendente delle persone con disabilità e non autosufficienti;
- attuazione della legge delega sulla disabilità;
- socio bonus per migliorare le condizioni di vita degli anziani.

Disabilità: conclusione
Insomma nei programmi di tutti gli schieramenti c’è un riferimento anche importante alla disabilità. L’argomento non è stato ignorato, anzi. Si nota una certa attenzione, almeno rispetto al passato, quando si faceva quasi a gara a chi ne parlava di meno.
Certo si tratta di promesse, di buone intenzioni, di “faremo”. Si vedrà. Non bisognerà aspettare molto.
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