Accompagnamento e reddito

Indennità di accompagnamento e reddito: è necessario rientrare in limiti reddituali per avere l'accompagnamento? Ne parliamo in questo approfondimento.
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23/9/23

Indennità di accompagnamento e reddito: c’è una correlazione o limiti reddituali da rispettare per riceverla? Ne parliamo in questo articolo (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Indennità di accompagnamento: a chi spetta?

L’indennità di accompagnamento è una prestazione INPS che spetta a chi è stato riconosciuto invalido totale e non autosufficiente.

Le due condizioni sono imprescindibili: senza la non autosufficienza, una persona invalida totale, autosufficiente, non avrebbe diritto all’accompagnamento.

Ma può spettare anche all’anziano non autosufficiente, come vi abbiamo spiegato in questo nostro approfondimento.

L’indennità di accompagnamento spetta anche malati oncologici sottoposti a cicli di cure di chemioterapia, a condizione che sia riconosciuta l’inabilità al 100% a causa della malattia.

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Indennità di accompagnamento: cosa significa non autosufficienza?

Cosa significa “non autosufficienza”? Ci riferiamo a quella condizione che rende impossibile deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o compiere azioni di vita quotidiana, come lavarsi, vestirsi, mangiare autonomamente.

L’invalido totale è colui che, in seguito a una visita di controllo tenuta dall’apposita commissione medica dell’Asl competente, si è visto riconoscere la riduzione totale e permanente della capacità lavorativa.

Indennità di accompagnamento e reddito: ci sono limiti?

Ma come funziona per indennità di accompagnamento e reddito? Bisogna rispettare parametri economici per rientrare nella platea dei beneficiari della prestazione assistenziale?

Assolutamente no. L’indennità di accompagnamento viene vista come un sostegno per il caregiver che si prende cura della persona invalida non autosufficiente ed è un modo per permettere alla persona invalida di ricevere assistenza e aiuto da servizi esterni.

Significa che l’indennità viene erogata a prescindere dal reddito dichiarato dall’interessato e a prescindere dall’età del richiedente.

Indennità di accompagnamento e reddito: importo 2023

Per il 2023, l’indennità di accompagnamento ha un importo di 527,16 euro al mese, per 12 mensilità (non è prevista la tredicesima e neppure la quattordicesima).

Indennità di accompagnamento e reddito: altri importi 2023

Oltre all’indennità di accompagnamento per invalidi civili sono previste altre quattro indennità, tutte senza limiti reddituali (a parte l’indennità di frequenza):

Indennità di accompagnamento: requisiti

I requisiti per presentare domanda di accompagnamento sono:

  • cittadinanza italiana;
  • cittadinanza comunitaria, se iscritti all’anagrafe del comune di residenza;
  • per gli extracomunitari è necessario essere in possesso del permesso di soggiorno di almeno un anno (articolo 41 Testo unico immigrazione);

In ogni caso, il richiedente deve essere residente in forma stabile in Italia e non essere ricoverato presso strutture a pagamento con retta a carico dello Stato o di enti pubblici.

Indennità di accompagnamento e reddito
Indennità di accompagnamento e reddito: in foto la mano di una donna poggiata su quella di un disabile non autosufficiente.

Faq sull’indennità di accompagnamento

Quando viene erogato l’assegno di accompagnamento?

L’assegno di accompagnamento viene erogato mensilmente, direttamente sul conto corrente o sulla carta prepagata del beneficiario.

Il giorno preciso di erogazione può variare a seconda della regione o del comune di residenza, ma solitamente avviene nei primi giorni del mese successivo a quello di riferimento.

Sul nostro sito, ogni mese riportiamo il calendario dei pagamenti dell’assegno di accompagnamento e di tutte le prestazioni economiche erogate dall’INPS.

Posso ricevere altre prestazioni economiche oltre all’indennità di accompagnamento?

Sì, l’indennità di accompagnamento può essere cumulata con altre prestazioni economiche, come la pensione o l’assegno per il nucleo familiare. È importante sottolineare che la compatibilità tra le diverse prestazioni è sempre da verificare caso per caso.

Posso lavorare mentre percepisco l’indennità di accompagnamento?

Sì, non esistono regole che vietano di lavorare mentre si percepisce l’indennità di accompagnamento. Tuttavia, se la persona che beneficia dell’indennità è in grado di svolgere un’attività lavorativa, potrebbe essere rivalutata la necessità di assistenza continua.

Come fare domanda per l’assegno di accompagnamento 2023?

Per ottenere l’assegno di accompagnamento 2023, è necessario ottenere il riconoscimento di invalidità totale da una commissione medico legale. Nella domanda, bisogna inserire dati socio-economici, eventuali ricoveri, e indicazioni delle modalità di pagamento e della delega alla riscossione. I minori che sono titolari dell’indennità di accompagnamento al compimento dei 18 anni devono presentare il modello AP70 per l’erogazione da maggiorenne (pensione di inabilità) senza ulteriori accertamenti sanitari. La domanda può essere presentata online sul sito dell’Inps o tramite enti di patronato o associazioni di categoria.

Quali sono le principali patologie che danno diritto all’assegno di accompagnamento 2023?

Le malattie che più frequentemente danno diritto all’assegno di accompagnamento 2023 includono:

  • schizofrenia e bipolarismo;
  • autismo;
  • sindrome di Down;
  • Parkinson;
  • Alzheimer;
  • sclerosi multipla in stadio avanzato;
  • diabete mellito;
  • cancro;
  • problemi cardiovascolari gravi;
  • artrosi e artrite reumatoide;
  • paraplegia o tetraplegia.

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