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Chi sono i ciechi ventesimisti e benefici economici dedicati

Chi sono i ciechi ventesimisti e quali benefici economici spetta loro? Ne parliamo in questo approfondimento.
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4/10/23

Chi sono i ciechi ventesimisti e quali sono i benefici economici a loro dedicati? Ne parliamo in questo approfondimento (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Indice

Chi sono i ciechi ventesimisti?

Chi sono i ciechi ventesimisti? Con questa definizione vengono descritti i ciechi civili parziali, ovvero coloro che hanno un residuo visivo non superiore a un ventesimo, in entrambi gli occhi.

I ciechi ventesimisti si differenziano dai ciechi civili assoluti, che soffrono della totale mancanza della vista in entrambi gli occhi, con eventuali correzioni.

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Chi sono i ciechi ventesimisti: prestazioni economiche

Una volta riconosciuta la disabilità, i ciechi ventesimisti hanno diritto a due distinte prestazioni economiche:

Chi sono i ciechi ventesimisti: pensione non reversibile

La pensione non reversibile per ciechi parziali è riconosciuta ai ciechi ventesimisti che hanno un reddito personale annuo non superiore a 17.920 euro (aggiornato al 2023).

Per ottenere la prestazione è necessario, oltre a rispettare il requisito sanitario ed economico:

  • essere cittadini italiani o comunitari iscritti presso l’anagrafe del Comune di residenza o extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo;
  • essere residenti in Italia.

L’importo mensile della pensione non reversibile per ciechi parziali è di 313,91 euro, per 13 mensilità. La prestazione è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa e con le altre prestazioni dirette concesse per invalidità di guerra, di servizio o di lavoro.

Chi sono i ciechi ventesimisti: indennità speciale

L’altra prestazione riconosciuta ai ciechi ventesimisti è l’indennità speciale per ciechi civili parziali.

Parliamo di una prestazione che spetta a prescindere dall’età e dal reddito personale del richiedente e viene riconosciuta nel momento in cui la persona non vedente non è autosufficiente.

L’indennità viene erogata mensilmente, a decorrere dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda (o con una decorrenza diversa, indicata nel verbale medico).

L’importo mensile è di 217,64 euro, per 12 mensilità.

Se il beneficiario usufruisce del servizio di accompagnamento prestato da un volontario del servizio civile, l’importo della prestazione è ridotto di 93 euro al mese.

L’indennità è cumulabile con la pensione per ciechi civili e spetta per intero anche se il beneficiario è ricoverato in una struttura sanitaria pubblica.

Chi sono i ciechi ventesimisti
Chi sono i ciechi ventesimisti: in foto una giovane donna con una fascia sugli occhi.

Chi sono i ciechi ventesimisti: domanda per le prestazioni economiche

Per inviare la domanda per la pensione per ciechi parziali e per l’indennità speciale per ciechi parziali è necessario che la minorazione sia riconosciuta nel verbale di accertamento rilasciato dalla commissione medica esaminatrice, in seguito alla visita di controllo.

La domanda va presentata telematicamente all’INPS, accedendo al sito con una delle credenziali in possesso (SPID, CIE, CNS). In alternativa è possibile affidarsi a un patronato o a un intermediario abilitato dall’istituto.

Nella domanda vanno inseriti:

  • i dati socioeconomici del richiedente;
  • i dati reddituali del richiedente (nel caso della pensione per ciechi civili);
  • gli eventuali ricoveri in ospedale;
  • l’eventuale svolgimento di un’attività lavorativa;
  • l’indicazione delle modalità di pagamento;
  • l’eventuale indicazione della delega alla riscossione da parte di un terzo o in favore delle associazioni.

Non è possibile inviare un’altra domanda per la stessa prestazione prima che si esaurisca la procedura di assegnazione di quella in corso o in caso di ricorso giudiziario, fino a quando non è stata emessa la sentenza.

Invece, è possibile presentare una nuova domanda per segnalare l’aggravamento della minorazione.

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