Cosa valuta la Commissione medica per riconoscere una percentuale di invalidità? Perché ottenere il 75 per cento è importante? Come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico).
Una percentuale di invalidità pari o superiore al 75 per cento è importante perché dà diritto a prestazioni economiche altrimenti non riconosciute con una percentuale minore.
Purtroppo, in caso di invalidità parziale e a causa di tabelle ministeriali ormai troppo datate, che spesso non riportano tutte le patologie (vedi per esempio le malattie rare), le commissioni mediche dell’ASL non attribuiscono una tale percentuale.
Cosa fare, allora? Come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento? Ne parliamo in questo approfondimento.
Indice
- Come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento?
- Come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento: quando viene riconosciuta una percentuale pari o superiore al 75 per cento?
- Come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento: il ricorso all’INPS
- Come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento: tutte le agevolazioni e le prestazioni INPS in base alla percentuale di invalidità
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Come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento?
Premettiamo una cosa fondamentale: non è possibile in alcun caso ottenere una percentuale superiore al 75% se non vi sono, obiettivamente, le condizioni sanitarie che possono permetterlo.
Questo, per rispondere a chi crede che sia facile, anche attraverso un ricorso per invalidità civile, raggiungere un obiettivo che di per sé è irraggiungibile.
Tanto è vero che in alcuni casi i ricorsi per invalidità civile si chiudono con il pagamento totale delle spese del processo a carico di chi lo avvia, anche se la persona avrebbe tutti i requisiti reddituali per chiedere il gratuito patrocinio.
Se, infatti, il Giudice stabilisce che sia una “causa persa in partenza”, ovvero non vi siano affatto le condizioni per richiedere una percentuale maggiore di invalidità, le cose potrebbero mettersi ancora peggio, per te.
Se, invece, ritieni che la tua condizione sanitaria abbia diritto a una percentuale maggiore di quella accertata dalla Commissione e puoi ottenere il 75 per cento o oltre, allora ti spieghiamo come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento.
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Come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento: quando viene riconosciuta una percentuale pari o superiore al 75 per cento?
Come ti abbiamo anticipato in apertura, le commissioni mediche dell’ASL attribuiscono la percentuale di invalidità facendo riferimento a delle tabelle contenute nel decreto ministeriale del 5 febbraio 1992.
Queste tabelle riportano un elenco di patologie, menomazioni e minorazioni, alcune con delle percentuali fisse e altre con una percentuale minima e una massima: in questo caso, la decisione è a totale discrezione della Commissione.
Ora, si possono presentare due ipotesi:
- la prima, è che la patologia di cui soffri non sia presente nelle tabelle ministeriali. In questo caso, la Commissione, non avendo un riferimento per fare una valutazione, potrebbe non considerarla o considerarla ma in modo errato, ai fini del riconoscimento della percentuale;
- la seconda, riguarda il margine minimo e massimo di molte patologie, menomazioni e minorazioni. In questo caso, la Commissione decide quanto la patologia, la menomazione o la minorazione incide sulla tua capacità lavorativa e sulla tua quotidianità.
Come vedi, in molti casi il riconoscimento della percentuale dipende molto dalla valutazione che ne fa la Commissione medica dell’ASL, che spesso e volentieri, in caso di invalidità parziale, non attribuisce un valore superiore al 67 per cento.
Una percentuale del genere, ti dà accesso a numerose agevolazioni fiscali e sanitarie, ma non ti dà diritto ad alcuna prestazione economica, perché questa viene erogata dall’INPS solo a partire da una percentuale pari o superiore al 75 per cento.
Se ritieni che la percentuale di invalidità attribuita non sia quella corretta, c’è un solo modo per ottenere l’invalidità civile al 75 per cento: presentare ricorso all’INPS.
Come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento. Leggi anche cosa vuol dire quando viene riconosciuta un’invalidità a meno di un terzo e che differenza c’è con la riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo.
Come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento: il ricorso all’INPS
Se hai ottenuto una percentuale di invalidità che non ti permette di richiedere una prestazione economica, come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento? Presentando ricorso all’INPS.
In questo modo, verrai sottoposto a nuovo accertamento sanitario, questa volta da un consulente tecnico d’ufficio nominato dal Giudice. Fondamentale, in questo caso, la scelta di un avvocato che abbia esperienza in cause di natura previdenziale, in modo da rispondere correttamente a qualsiasi obiezione fatta dalla controparte, ovvero dall’INPS.
In fase di processo, infatti, il nuovo accertamento potrebbe riconoscerti una percentuale di invalidità maggiore e darti la possibilità di accedere a prestazioni economiche.
Inoltre, se l’INPS perde il processo, oltre a essere obbligato al pagamento delle spese processuali, dovrà riconoscerti gli arretrati relativi alla prestazione economica a cui hai diritto, a partire dal momento in cui hai presentato domanda per invalidità civile.
Puoi conoscere tutta la procedura per fare ricorso all’INPS leggendo questo nostro approfondimento.

Come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento: tutte le agevolazioni e le prestazioni INPS in base alla percentuale di invalidità
Dopo aver chiarito come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento, ti mostriamo l’elenco di tutte le agevolazioni, i benefici e le prestazioni economiche a cui avresti diritto in base alla percentuale di invalidità:
- dal 33% al 45% hai diritto solo a: ausili e protesi gratuiti, legati alla tua patologia; esenzione dal pagamento del ticket sanitario; contrassegno invalidi;
- dal 46%, accesso all’iscrizione alla lista per il collocamento obbligatorio dalla quale devono attingere i datori di lavoro, pubblici e privati, con più di 15 dipendenti, per adempiere all’obbligo di assunzione degli invalidi;
- dal 51%, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, possono richiedere annualmente un congedo straordinario retribuito per cure per trenta giorni, anche non consecutivi, su richiesta del medico curante ed autorizzazione dell’Asl;
- dal 67%, esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio; agevolazioni per tessera trasporto pubblico locale; priorità nelle graduatorie per le case popolari; riduzione canone telefonico ed esenzione della reperibilità per le visite fiscali;
- dal 74%, diritto all’assegno erogato dall’INPS di 313,91 euro mensili in presenza di redditi personali inferiori a 5.391,88 euro (valori 2023) per disoccupati. A 67 anni l’assegno si trasforma in assegno sociale. Possibilità di richiedere l’Ape Sociale, sussidio che accompagna fino al pensionamento anticipato o di vecchiaia;
- dal 75%, per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, maggiorazione dell’anzianità pari a due mesi per ogni anno, fino ad un massimo di 60 mesi, durante il quale si è nella condizione di invalido civile al 75 %;
- 100%, diritto alla pensione di inabilità erogata dall’INPS di 313,91 euro mensili in presenza di redditi personali inferiori a 17.050,42 euro (valori 2023). A 67 anni la pensione si trasforma in assegno sociale. La pensione di inabilità viene aumentata a massimo 652,02 euro mensili In presenza di redditi personali inferiori a 8.476,26 euro o cumulati con quelli del coniuge inferiori a 14.459,90;
- 100%, con il riconoscimento dell’impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita propri dell’età, diritto all’indennità di accompagnamento pari a 527,10 euro mensili senza alcun limite di reddito, a condizione di non essere ricoverato in istituto con pagamento della retta a totale carico dello Stato (o di Ente pubblico).
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