Invalidità negata. Durante la visita della commissione medica dell’Inps, può succedere che ti venga negata l’invalidità, applicata una percentuale minore o, in caso di visita di revisione, revocato il diritto ai benefici economici e/o alle agevolazioni fiscal (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
A seconda delle diverse possibilità, puoi procedere con un ricorso amministrativo oppure giudiziario. In questo articolo ti spiegheremo quando puoi fare ricorso per invalidità negata e come dovresti agire.
INDICE:
- Invalidità negata: la verifica dell’invalidità
- Invalidità negata. Ricorso amministrativo o giudiziario: quale scegliere?
- Invalidità negata: il ricorso amministrativo
- Invalidità negata: domanda di ricorso amministrativo
- Invalidità negata. Il ricorso giudiziario all’Inps
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Invalidità negata: la verifica dell’invalidità
Invalidità negata. Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità è necessario sottoporsi ad accertamento sanitario in modo da ottenere una serie di benefici economici: dalla pensione di invalidità per gli invalidi civili al 100% fino all’indennità di accompagnamento, passando per l’assegno mensile e l’indennità di frequenza.
Hai diritto, inoltre, ad agevolazioni fiscali, più o meno importanti a seconda della percentuale che ti viene riconosciuta.
L’accertamento sanitario viene fatto da una commissione medico legale dell’Asl integrata da un medico dell’Inps, con le modalità che ti abbiamo descritto in questo approfondimento.
La verifica dell’invalidità segue un iter ben preciso, che inizia con l’inoltro all’Inps del certificato medico introduttivo da parte del medico di base, e prosegue con la richiesta di accertamento sanitario, questa volta trasmessa dall’interessato utilizzando il portale web dell’Inps, accedendo con le proprie credenziali, oppure affidandosi a un Caf o a un patronato.
Durante la visita, la commissione medico legale, verifica le minorazioni del richiedente, il grado di invalidità civile, cecità, sordità, disabilità e handicap.
In alcuni casi, l’invalidità viene negata o si applica una percentuale minore di invalidità. I motivi possono essere diversi: dalla reale insussistenza dei requisiti, agli errori durante l’iter di produzione degli esami diagnostici, finanche a errori che lo stesso soggetto richiedente commette nell’iter di presentazione della domanda o in fase di visita medica.
A tal proposito, abbiamo preparato un approfondimento che ti spiega cosa dire durante la visita della commissione medica, in modo da evitare gli errori più ricorrenti.
Qualunque sia la motivazione, cosa puoi fare se l’invalidità ti viene negata?
Vediamolo nei prossimi paragrafi.
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Invalidità negata. Ricorso amministrativo o giudiziario: quale scegliere?
Invalidità negata. Come ti abbiamo anticipato in apertura di questo articolo, se ti viene negata l’invalidità puoi scegliere di seguire due strade:
- Il ricorso amministrativo.
- Il ricorso giudiziario.
Ma quali dei due bisogna scegliere? La scelta dipende dalla materia del contendere. Mentre il ricorso amministrativo è limitato ai provvedimenti di revoca o rigetto della prestazione economica, la procedura giudiziaria è attivabile contro il giudizio sanitario della Commissione.
Andiamo ad analizzare del dettaglio entrambe le possibilità.
Leggi anche come funziona l’accertamento tecnico preventivo, uno strumento che semplifica e velocizza il ricorso per l’invalidità civile. Ne abbiamo parlato su TheWam.net
Invalidità negata: il ricorso amministrativo
Invalidità negata. Se non ti è stata riconosciuta la prestazione economica legata all’invalidità, puoi fare il ricorso amministrativo.
Questa procedura è riservata esclusivamente contro i provvedimenti di revoca o di rigetto dei benefici economici, giustificati da requisiti come il reddito, la cittadinanza o la residenza.
Quindi, per fare un esempio: mettiamo il caso che tu percepivi pensione di invalidità in quanto invalido al 100% e con un reddito inferiore a 17.050,42 € annui.
Vieni convocato dall’Inps per la visita di revisione e, durante questa, dopo il controllo dei requisiti sanitari e amministrativi, viene mantenuta la percentuale di invalidità ma ti viene revocata la pensione in quanto l’Inps sostiene che tu abbia superato i limiti reddituali previsti per la concessione della prestazione.
Tu, però, sai di non averli superati, questi limiti. Probabilmente c’è stato un errore nella compilazione della domanda oppure la commissione ha commesso un errore di valutazione.
In questo caso, puoi presentare ricorso semplicemente collegandoti al sito web dell’Inps, accedere con le tue credenziali (SPID, CIE o CNS) e seguire il percorso “Prestazioni e Servizi – Servizi – Ricorsi amministrativi”.
Se non hai le credenziali o non sei in grado di farlo da solo, puoi sempre affidarti a un Caf o a un patronato.
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Invalidità negata: domanda di ricorso amministrativo
Invalidità negata. Dopo aver effettuato l’accesso al portale Inps online con le tue credenziali, dovrai selezionare il tipo di ricorso tra:
- Ricorso Gestione Lavoratori privati;
- Ricorso Gestione Lavoratori Sport e Spettacolo;
- Ricorso Gestione Dipendenti Pubblici.
Una volta selezionata la tipologia, il sistema ti chiederà di indicare la materia del contendere tra:
- Ammortizzatori sociali;
- Contributi;
- Elenchi Lavoratori Agricoli Subordinati;
- Prestazioni pensionistiche.
L’opzione “Prestazioni pensionistiche” ti permetterà poi di selezionare, quale destinatario del provvedimento impugnato, il “Cittadino (Ricorsi Inv. Civ. per motivi amministrativi – Assegno/Pensione Sociale”.

Successivamente, dovrai indicare il tipo di ricorso tra:
- Ricorso avverso un provvedimento provvisto di Protocollo Informatico Unificato (PIU). È quello che ti trovi in alto, sulla lettera della commissione medica che hai ricevuta e nel quale ti è stata comunicata la revoca oil rigetto della prestazione.
- Ricorso avverso un provvedimento privo di PIU.
E, in seguito, il Numero Domus:
- Provvedimento provvisto di Numero Domus. Il Numero Domus è un identificativo, univoco a livello nazionale, che viene associato alla domanda nel momento in cui la richiesta di prestazione perviene all’INPS;
- Provvedimento privo di Numero Domus.
Una volta che avrai inserito i dettagli del provvedimento da impugnare, il sistema ti chiederà di:
- ricercare il soggetto ricorrente utilizzando i dati precaricati sugli archivi Inps;
- inserire la delega (se ti avvali di intermediari);
- allegare il ricorso scansito e le note.
Alla fine, inoltrerai il ricorso e stamperai la ricevuta che ti verrà rilasciata dal sistema.
Ricorda che puoi seguire la pratica e visualizzare il ricorso collegandoti sempre allo stesso Servizio, nel quale resterà sempre disponibile la delibera.
Per approfondire la procedura per fare ricorso amministrativo all’Inps, puoi scaricare il Manuale Utente – Procedura ricorsi online, elaborato dall’Istituto stesso.
Passiamo adesso al ricorso giudiziario.
Assegno ordinario e Ape sociale sono cumulabili? Ne parliamo in questo approfondimento.
Invalidità negata. Il ricorso giudiziario all’Inps
Invalidità negata. Passiamo adesso a vedere quando è ammesso il ricorso giudiziario.
Il ricorso giudiziario avverso Inps è ammesso:
- contro il provvedimento di diniego della commissione medica per l’accertamento di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità;
- entro sei mesi dall’emissione del provvedimento di diniego.
Superato questo limite temporale, l’unica possibilità che ti rimane è quella di presentare una nuova domanda di riconoscimento dell’invalidità.
In questo approfondimento ti spieghiamo tutta la procedura da seguire per fare ricorso giudiziario all’Inps.
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