Da chi e come viene effettuato l’accertamenti dell’invalidità? Come si inserisce una persona disabile del nucleo familiare nell’ISEE, ai fini della verifica del requisito per richiedere l’Assegno di inclusione per persone con disabilità? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).
Indice
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Cosa devo dimostrare per richiedere l’Assegno di inclusione per persone con disabilità
Per richiedere l’Assegno di inclusione per persone con disabilità e quindi aver diritto alla nuova misura anti povertà che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024, dovrai dimostrare di essere una persona disabile o che nel tuo nucleo familiare è presente una persona con disabilità.
Per farlo, dovrai inserire il riferimento anagrafico e sanitario della persona disabile nel tuo ISEE familiare. Vediamo nel dettaglio come fare.
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Chi è considerato disabile ai fini ISEE
Viene considerato disabile ai fini ISEE chi soddisfa le condizioni indicate nell’Allegato 3 al decreto ISEE (Allegato 3 D.P.C.M. n. 159/2013).
Il decreto, in particolare, differenzia le persone con disabilità media dalle persone con disabilità grave e dai non autosufficienti. Vediamo chi rientra nelle definizioni, in base alla tabella sottostante:
Categorie | Disabilità Media | Disabilità Grave | Non autosufficienza |
Invalidi civili di età compresa tra 18 e 67 anni | – Invalidi 67-99% | – Inabili totali | – Cittadini di età compresa tra 18 e 67 anni con diritto all’indennità di accompagnamento |
Invalidi civili minori di età | – Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età (diritto all’indennità di frequenza) | – Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età e in cui ricorrano le condizioni di cui alla Legge 449/1997, art. 8 o della Legge 388/2000, art. 30 | Minori di età con diritto all’indennità di accompagnamento |
Invalidi civili Over 67 | – Over 67 con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, invalidi 67-99% | – Over 67 con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, inabili 100% ( | – Cittadini Over 67 con diritto all’indennità di accompagnamento |
Ciechi civili | – Art 4 Legge 138/2001 | – Ciechi civili parziali | – Ciechi civili assoluti |
Sordi civili | – Invalidi Civili con cofosi esclusi dalla fornitura protesica | – Sordi pre-linguali | |
INPS | – Invalidi (Legge 222/84, artt. 1 e 6 – D.lgs. 503/92, art. 1, comma 8) | – Inabili (L. 222/84, artt. 2, 6 e 8) | – Inabili con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa |
INAIL | – Invalidi sul lavoro 50-79%- Invalidi sul lavoro 35-59% | – Invalidi sul lavoro 80-100%- Invalidi sul lavoro -59% | – Invalidi sul lavoro con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa |
INPS gestione ex INPDAP | – Inabili alle mansioni | – Inabili (Legge 274/1991, art. 13 – Legge 335/95, art. 2) | |
Trattamenti di privilegio ordinari e di guerra | – Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla terza e alla seconda categoria Tab. A DPR 834/81 | – Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla prima categoria Tab. A DPR 834/81 | – Invalidi con diritto all’assegno di superinvalidità |
Handicap | – Art 3 comma 3 Legge 104/92: handicap in situazione di gravità |
Sarà possibile richiedere Assegno di inclusione disabili e Assegno Unico, ma le condizioni potrebbero essere un po’ diverse rispetto a chi percepisce solo AU. Differenti anche gli importi. Vediamo perché e quali sarebbero queste condizioni.
Il sito thewam.net ha messo a confronto gli importi dell’Assegno di inclusione e del Rdc per scoprire chi ci guadagnerà e chi ci perderà.
Come si compila l’ISEE con i dati del disabile
In caso di presenza di persone con disabilità o non autosufficienti nel nucleo familiare, nell’ISEE è necessario compilare il modulo FC2, composto da quadro FC7.
È necessario che sia precisato il grado di disabilità o la non autosufficienza del familiare, se riceve prestazioni sanitarie residenziali e le spese per i servizi alla persona.
Ti ricordiamo che, in presenza di disabili gravissimi (non autosufficienti) si ha diritto a un importo maggiore dell’Assegno di inclusione per persone disabili, quindi è importante compilare bene questo campo.
Puoi compilare e presentare tu stesso l’ISEE: su TheWam.net abbiamo parlato dell’ISEE precompilato e della procedura da seguire per la compilazione.
Tuttavia, per non correre il rischio di sbagliare, ti consigliamo di affidarti all’aiuto di un CAF o di un patronato: la compilazione dell’ISEE è un servizio che viene offerto gratuitamente da questi enti.
Ovviamente, la persona disabile che verrà inserita nell’ISEE dovrà avere un’invalidità accertata da una Commissione medica ASL integrata da un medico dell’INPS. Ricordiamo a questo punto come si accerta l’invalidità.
In questo approfondimento analizziamo le differenze fra Assegno di inclusione e Reddito di cittadinanza per capire cosa cambia effettivamente con l’uscita del vecchio sussidio e l’entrata in vigore del nuovo nel 2024 per le persone disabili.
Chi accerta l’invalidità civile
Quindi, abbiamo detto che la persona con disabilità deve essere inserita nell’ISEE, se si vuole presentare domanda per l’Assegno di inclusione per persone disabili.
È necessario che la persona disabile, però, sia stata riconosciuta tale dall’INPS e che quindi risulti nel suo data base come “invalido civile”.
Chi accerta e certifica la disabilità è una Commissione Medico legale dell’ASL. La certificazione della disabilità è prevista dall’articolo 4 della Legge n. 104/1992.
L’articolo 20 della Legge n. 102/2009 ha poi previsto che la Commissione ASL fosse integrata anche da un medico dell’INPS.
La Commissione medica che si occupa di accertare la disabilità è stata regolamentata dal DPCM n. 185/06.
La Commissione medica che accerta a disabilità è differente nel caso si tratti di persona maggiorenne o minorenne, ovvero in età evolutiva.
La domanda per invalidità civile per minori diventa più facile: le novità dell’INPS sulle semplificazioni della procedura.
Come si accerta l’invalidità civile
L’accertamento dell’invalidità civile da parte della Commissione medica è effettuato sulla valutazione della documentazione sanitaria che viene presentata in occasione della visita per l’invalidità civile.
La visita viene programmata solo dopo presentazione del certificato medico introduttivo del medico di base e domanda per invalidità civile effettuata sul sito web INPS.
Al termine della verifica della documentazione sanitaria, la Commissione ti rilascia un verbale di invalidità, con la percentuale riconosciuta e, se accerta anche l’handicap, il verbale di handicap.
Una volta ricevuto il verbale di invalidità con responso positivo (applicazione della percentuale di invalidità) si è riconosciuti invalidi civili e si accede a benefici e agevolazioni via via maggiori al crescere della percentuale di invalidità riconosciuta.
La condizione di persona invalida civile dà diritto anche a sussidi di natura sociale, come è al momento con il Reddito di cittadinanza e come lo sarà a partire dal 2024 con l’Assegno di inclusione per persone con disabilità.
A questo punto ricordiamo a chi spetta l’Assegno di inclusione, quali sono gli altri requisiti da possedere e a quanto ammonterà il suo importo.
In questo approfondimento vediamo nel dettaglio cosa è previsto per l’inserimento lavorativo nell’Assegno di Inclusione.
A chi spetta l’Assegno di inclusione per persone con disabilità?
L’Assegno per persone con disabilità spetta, a richiesta, ai nuclei familiari al cui interno via sia almeno o al contempo:
- un componente con disabilità, come definita ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159;
- un minorenne;
- una persona con almeno 60 anni di età;
- un soggetto a cui è stata riconosciuta una patologia che dà luogo ad assegno per invalidità civile anche temporaneo.
Assegno di inclusione persone disabili: le novità su importi e scala di equivalenza rispetto al Reddito di cittadinanza, che sostituirà dal 2024.
Requisiti di cittadinanza l’Assegno di inclusione per persone con disabilità
Chi richiede l’Assegno di inclusione per persone con disabilità deve possedere determinati requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, ovvero deve essere:
- cittadino dell’Unione o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale, di cui al Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 251;
- residente in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo, al momento della presentazione della domanda.
Come si calcola il reddito ai fini del riconoscimento dell’Assegno di inclusione persone anziane e disabili, quali prestazioni pensionistiche vengono incluse nel calcolo e chi rischia di non ottenere il sussidio.
Requisiti economici per l’Assegno di inclusione per persone con disabilità
Per fare domanda per l’Assegno di inclusione per persone con disabilità, il nucleo familiare deve essere in possesso dei seguenti requisiti economici:
- un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore a 9.360 euro. Nel caso di nuclei familiari con minorenni, l’ISEE è calcolato ai sensi dell’articolo 7 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159.
- un valore del reddito familiare inferiore alla soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza che ti spieghiamo più avanti. Dal reddito familiare, sono detratti i trattamenti assistenziali inclusi nell’ISEE e sommati tutti quelli in corso di godimento, che saranno rilevati nell’ISEE, da parte degli stessi componenti. Va fatta eccezione per le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi. Nel reddito familiare sono, inoltre, incluse le pensioni dirette e indirette. Nel calcolo del reddito familiare non si computa quanto percepito a titolo di Assegno di Inclusione, di Reddito di cittadinanza ovvero di altre misure nazionali o regionali di contrasto alla povertà;
- un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione entro un valore ai fini IMU massimo di 150.000 euro, non superiore a 30.000 euro (in pratica il valore massimo del patrimonio immobiliare è di 30mila euro, senza calcolare il valore della prima casa se quest’ultimo è al massimo di 150mila euro);
- un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo. I predetti massimali sono ulteriormente incrementati di 5.000 euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite a fini ISEE, presente nel nucleo.
Vediamo cosa prevedono le regole per l’Assegno di inclusione e patrimonio.

Importi dell’Assegno di inclusione per persone con disabilità media, grave e gravissima
L’importo dell’Assegno di inclusione per persone con disabilità può arrivare fino a 7.560 euro l’anno, ovvero 630 euro al mese, eventualmente moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza (ne parliamo a breve).
Si tratta di un’eccezione concessa ai nuclei familiari in cui sono presenti persone disabili gravissimi
Per tutti gli altri beneficiari, ovvero disabili con disabilità media e grave, l’Assegno avrà un importo massimo di 500 euro al mese (6.000 euro annui).
Inoltre, l’Assegno di inclusione:
- è composto da una quota affitto (massimo 280 euro), ovvero da un’integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato, per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, come dichiarato a fini ISEE, fino ad un massimo di 3.360 euro annui. Tale integrazione non rileva ai fini del calcolo della soglia di reddito familiare
Vediamo cosa si intende per disabilità gravissima, a chi spetta l’aumento Assegno di inclusione e a quanto ammonta.
FAQ (domande e risposte)
Cos’è la scala di equivalenza per l’Assegno di inclusione?
La scala di equivalenza è un parametro utilizzato per calcolare l’importo dell’Assegno di inclusione. Essa tiene conto del numero di componenti del nucleo familiare e della loro età al fine di determinare l’ammontare dell’assegno da erogare. In pratica, la scala di equivalenza considera che una famiglia con più persone ha bisogno di una maggiore quantità di risorse economiche rispetto a una famiglia più piccola. Pertanto, la scala di equivalenza tiene conto di questi fattori per stabilire l’importo dell’assegno in modo equo e proporzionale alle esigenze della famiglia.
Quando posso fare domanda per l’Assegno di inclusione?
La possibilità di presentare domanda per l’Assegno di inclusione dipende da diversi fattori. Innanzitutto, è necessario verificare se si rispondono ai requisiti previsti dalla legge per poterne beneficiare. Una volta accertato di avere i requisiti necessari, è possibile presentare la domanda presso gli uffici competenti. Tuttavia, è importante tenere presente che possono essere stabilite delle scadenze o dei periodi specifici per la presentazione delle domande. Pertanto, è consigliabile informarsi tempestivamente presso gli enti competenti o consultare il sito web ufficiale per conoscere le tempistiche e le modalità di presentazione delle domande per l’Assegno di inclusione.
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