Se i i genitori non possono provvedere a loro stessi e non sono autosufficienti, i figli devono pagare la badante ai genitori? Cosa rischiano se non lo fanno? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
I figli devono pagare la badante ai genitori?
Sì, i figli devono pagare la badante ai genitori se essi non possono provvedere al pagamento della stessa e sono in una condizione di isolamento o di non autosufficienza.
Lo stabilisce la legge, che però, nello stesso tempo, tutela i figli che non hanno le possibilità economiche per provvedere ai genitori che necessitano della badante. Andiamo quindi per ordine e vediamo nel dettaglio cosa prevede la legge.
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Chi paga la badante?
Innanzitutto, è bene precisare che, prima dei figli, ha l’obbligo di pagare la badante il coniuge della persona che ha bisogno di assistenza.
Se l’altro coniuge è anch’esso invalido o non autosufficiente, e in mancanza di figli, tocca agli parenti.
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Tutti i figli?
Se i figli sono più di uno, devono tutti concorrere alle prestazioni in proporzione alle rispettive condizioni economiche.
In questi casi, cioè, i costi che si sostengono per la badante non devono essere divisi in parti uguali per quanti sono i figli, ma si dividono in base alle condizioni economiche degli stessi figli, per cui chi guadagna di più pagherà di più in base alle sue disponibilità.
Sulla questione bisogna però fare attenzione, perché soltanto i genitori stessi hanno il diritto di avviare un giudizio civile per richiedere l’adempimento ai figli.
Ciò comporta che se uno dei fratelli è costretto a pagare l’intero stipendio per colf e/o badanti, non può citare in giudizio gli altri per ottenere la restituzione.
Oltretutto, chi non paga è punibile anche dal punto di vista penale, perché – a meno che non sia impossibilitato – può essere accusato di violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 codice penale), punibile con la reclusione fino a 1 anno e la multa fino a 1.032 euro.
In sintesi: i figli sono tenuti a pagare colf e badanti secondo la propria situazione economica, ma devono, a prescindere di ciò, assicurarsi che i genitori non si trovino in condizioni di pericolo o da soli, il tutto da considerarsi a seconda delle condizioni di salute.
Quanto costa una badante per un mese e cosa non fare: ecco le spese da affrontare e in che modo assumere una badante.
Quanto costa la badante
La spesa che figli, genitori e altri parenti devono sostenere per avere una badante che assista un parente anziano, dipende sostanzialmente dal Ccnl di riferimento, che è quello per badanti e colf, e disciplina il lavoro della badante per quanto riguarda tutte le voci solitamente inserite in un contratto collettivo nazionale per il lavoro, da retribuzione (che varia se la badante è convivente o meno, part time o full time) e mansioni a ferie, permessi, malattie, licenziamento, ecc.
Solitamente una badante, al mese in media, può costare sui 1.000-1.500 euro complessivi, con anche i contributi fiscali che alle badanti vengono versati quattro volte all’anno, ogni trimestre.
Chi paga la badante in malattia? Il datore di lavoro o l’INPS, quanti giorni spettano e quanto dura il comporto? Vediamolo insieme in questo articolo e verifichiamo come funziona la procedura e quanto bisogna versare alla collaboratrice domestica.

Agevolazioni per pagare la badante
Se la famiglia non dichiara più di 40mila euro l’anno, può detrarre la spesa della badante dalla dichiarazione dei redditi.
In particolare è riconosciuta una detrazione sull’IRPEF pari al 19% della spesa fino a massimo di esborso annuo di 2.100 euro. In pratica si può ottenere al massimo uno sconto dalle tasse di 399 euro all’anno.
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Come pagare la badante
Per pagare una badante si può scegliere la classica forma di bonifico mensile con il versamento dello stipendio dovuto da parte del datore di lavoro, ma nel caso di una badante che presta lavoro occasionale si può anche optare per il pagamento con voucher dal valore nominale di 10 euro l’ora.
La famiglia che deve pagare la badante che lavora in maniera occasionale, può acquistare libretto famiglia composto dai vari titoli di pagamento, iscrivendosi al sito INPS, comunicando entro al massimo il terzo giorno del mese successivo alla prestazione, tutti i dati richiesti che sono:
- dati identificativi dell’assistente familiare;
- compenso pattuito;
- luogo e durata di lavoro;
- ambito di svolgimento;
- eventuali altre informazioni di gestione del rapporto.
Spetta all’INPS, entro il 15 del mese successivo, erogare il compenso pattuito nelle modalità scelte dalla lavoratrice badante.
FAQ (domande e risposte)
Come posso trovare una badante per anziani affidabile?
Se stai cercando una badante per anziani affidabile, ecco alcuni passi da seguire:
- Ricerca online: utilizza motori di ricerca come Google per cercare agenzie o servizi di assistenza domiciliare per anziani nella tua zona.
- Leggi recensioni: Uuna volta che hai trovato alcune opzioni, leggi le recensioni lasciate da altre persone. Questo può darti un’idea dell’esperienza degli altri con i servizi offerti.
- Chiedi raccomandazioni: parla con amici, familiari o vicini che potrebbero aver avuto esperienze positive con badanti per anziani. Le raccomandazioni personali possono essere preziose.
- Verifica referenze: quando parli con agenzie o potenziali badanti, chiedi delle referenze. Contatta le persone che hanno già utilizzato i loro servizi per avere un’idea migliore della qualità del supporto fornito.
- Intervista: quando trovi una candidata potenziale, intervistala per capire meglio le sue competenze, esperienze e se si adatta alle esigenze del tuo caro anziano.
- Verifica antecedenti: è fondamentale effettuare dei controlli sugli antecedenti della badante per garantire la sicurezza del tuo caro anziano.
- Prova iniziale: considera la possibilità di una prova iniziale con la badante scelta, per assicurarti che sia una buona corrispondenza.
Posso assumere una badante senza permesso di soggiorno?
Non si può instaurare il rapporto di lavoro se la badante non è in possesso di regolare permesso di soggiorno. Il datore di lavoro può andare incontro a denunce di carattere penale: l’arresto da tre mesi ad un anno e l’ammenda di 5.000 euro per ogni lavoratore impiegato.
Cosa comporta il mancato pagamento dei contributi alla badante?
Nel caso di “lavoro nero” (lavorante assunto senza Comunicazione al Centro per l’impiego e senza iscrizione all’INPS) la legge prevede che, per l’omesso pagamento dei contributi di ogni lavoratore, il datore di lavoro debba pagare le sanzioni civili al tasso del 30% in base annua calcolate sull’importo dei contributi evasi con un massimo del 60% ed un minimo di 3.000 euro, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa accertata. Quindi, anche per una sola giornata di lavoro “in nero” il datore di lavoro può essere punito con la sanzione minima applicabile di 3.000 euro. Questa sanzione civile è cumulabile con le sanzioni amministrative per la mancata comunicazione al Centro per l’impiego e per la mancata iscrizione all’INPS nei termini stabiliti.
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