Quanto costa una badante in nero?

Quanto costa una badante in nero? Vediamo se conviene e quali sono i rischi che corrono le famiglie. In Italia il 60% delle collaboratrici domestiche non ha un contratto. Ma la situazione sta cambiando: sono aumentate le vertenze e le denunce. Cosa può accadere?
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23/9/23

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Non è una questione marginale, anzi: in Italia il 60% delle badanti e del personale domestico in genere non ha un contratto. Lavora quindi in nero.

La scelta di non assumere una badante è dettata da una serie di situazioni e in alcuni casi non è prevalente l’aspetto economico.

La ragione principale è comunque quella economica: non sono molte le famiglie in grado di coprire i costi di una assistenza con contratto.

Ma è anche vero che non tutti conoscono gli eventuali aiuti pubblici e privati. Senza contare un’altra grande difficoltà per molti cittadini: la gestione di un contratto di lavoro. Il che significa gestione della busta paga. Farlo da soli potrebbe essere un esercizio assai complesso.

Su questo argomento puoi leggere un post sui contributi per assumere una badante: come averli; quante ore di riposo ha diritto una badante convivente; o anche quanto costa assumere una badante convivente; e infine un interessante post su Legge 104 e assunzione di un parente come badante.

Quanto costa una badante in nero: rischi per tutti

È altrettanto vero che un rapporto di lavoro senza un contratto espone a rischi per tutti:

  • per la badante o la collaboratrice domestica che è ovviamente molto più vulnerabile;
  • per il datore di lavoro che si mette in una situazione di rischio dove non sono da escludere delle forme di ricatto.

Insomma, potenzialmente ci sono situazioni spiacevoli per tutti. In tutto questo è anche necessario non dimenticare mai, soprattutto nel caso di una badante, che si sta affidando a un estraneo la cura e l’accudimento di una persona cara e molto spesso non autosufficiente.

Se non c’è uno straccio di contratto la situazione può presto diventare non sostenibile. Così come le conseguenze.

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Quanto costa una badante in nero: vertenze

L’altro rischio evidente è quello di natura legale, che non deve essere per niente sottovalutato.

Se non c’è un contratto il rischio che per un qualsiasi motivo (una burrascosa fine del rapporto, ma non solo), la badante possa fare vertenza non può essere escluso. E se ha lavorato in nero non potrebbe mai avere torto davanti a un giudice.

Il che significa, diciamolo in modo chiaro, rischiare di perdere decine di migliaia di euro.

Quanto costa una badante in nero: conseguenze

Quello della vertenza non è un rischio da sottovalutare, negli ultimi anni per questa tipologia di lavoro la questioni che sfociano in un intervento giudiziario sono aumentate in modo esponenziale.

Le conseguenze di tipo pecuniario per il datore di lavoro sono queste:

  • se il lavoratore ha maturato fino a 30 giorni di lavoro in nero si applica una sanzione pecuniaria minima di 1.800 euro e massima di 10.800 euro;
  • se il lavoratore ha maturato da 31 giorni di lavoro in nero a 60 giorni la sanzione minima è di 3600 euro e la massima di 21.600 euro;
  • nel caso in cui il lavoratore abbia maturato più di 60 giorni effettivi di lavoro nero, la sanzione minima è di 7.200 euro e la massima 43.200 euro.

Queste sono invece le conseguenze per la badante:

  • restituzione delle somme indebitamente percepite;
  • interruzione dell’erogazione delle prestazioni;
  • incriminazione penale per falso in atto pubblico, truffa ai danni dello stato e indebita percezione di benefici.

Quanto costa una badante in nero: controlli

C’è anche da segnalare un incremento dei controlli da parte degli ispettori del lavoro e della guardia di finanza.

La situazione potrebbe anche peggiorare (e sfociare nel penale) se la badante si trovasse in Italia solo grazie a un visto turistico, cosa che le impedirebbe di lavorare.

Può accadere spesso, in particolare per le badanti che arrivano dalla Moldavia o dall’Ucraina, Paesi che non sono ancora nell’Unione Europea.

Cosa succede in questi casi? Avere alle dipendenze (e in nero) una persona che non è in regola con il permesso di soggiorno, comporta un reato di una certa gravità: favoreggiamento della clandestinità.

Ma bisogna anche stare attenti ad altre situazioni: in qualche caso non sono le famiglie a non voler assumere, la richiesta potrebbe arrivare direttamente dalla badante, soprattutto se nel frattempo riceve una indennità di disoccupazione.

In quel caso il reato penale è ancora più grave: truffa ai danni dello Stato.

Quanto costa una badante in nero: tariffe

Ma tornando alla domanda iniziale (quanto costa una badante in nero?), proviamo a rispondere dopo aver valutato i “contro” di questa scelta.

In realtà è difficile dare un prezzo, anche perché la tariffa viene concordata all’inizio. È pur vero che se non vengono definiti nei dettagli mansioni e compensi si rischia di trattare per ogni cosa in più che viene chiesta.

Ma in genere queste sono le tariffe in nero (facciamo la valutazione con una paga oraria):

  • per l’assistenza diurna: 4/5 euro l’ora;
  • per l’assistenza notturna: 5/6 euro l’ora.

La paga mensile forfettaria in nero dipende ovviamente dalla contrattazione. Può aggirarsi tra 700 e 1.000 euro. La differenza sostanziale per chi non ha un contratto è il mancato versamento dei contributi, non avere diritto alla tredicesima mensilità, le ferie non saranno retribuite.

Senza un contratto (che sia chiaro e tenga conto dei diritti e dei doveri della collaboratrice), si rischia di dover alzare i costi in modo graduale e indefinito. Capita soprattutto quando la persona da assistere si è affezionata alla persone che lo ha assiste.

Insomma, bisogna pensarci bene.

Quanto costa una badante in nero: risarcimento

Ricordiamo che una eventuale denuncia per lavoro nero può essere presentata dalla badante all’ispettorato del lavoro o alla guardia di finanza. In alternativa è possibile rivolgersi a un sindacato.

Bisogna tenere a mente anche un’altra questione: chi ha prestato lavoro in nero ha dei diritti. Se viene infatti accertato, l’ammontare del risarcimento comprende:

  • il diritto alla retribuzione mensile calcolata applicando il CCNL per il settore e le mansioni svolte (viene calcolato quanto avrebbe dovuto effettivamente versare il datore di lavoro e viene sottratto ciò che è stato pagato, quello che resta costituisce il risarcimento);
  • il pagamento delle ore di straordinario eventualmente svolte e non retribuite (in questo caso non sarà molto facile provarle);
  • pagamento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR);
  • ferie non godute;
  • tredicesima mensilità per tutti gli anni in cui effettivamente il lavoratore ha prestato la propria opera.
Quanto costa una badante in nero?

Quanto costa una badante in nero: prescrizione

Un’ultima valutazione: in genere chi ha alle dipendenze una badante che lavora in nero paga tutto in contanti. Questo presuppone in caso di controlli anche un’altra sanzione per non aver utilizzato strumenti tracciabili.

Per il lavoro nero ci sono comunque dei termini di prescrizione, non può essere quindi denunciato sempre. La soglia massima è di 5 anni dall’ultimo giorno di lavoro.

In genere le denunce vengono presentate dopo la fine del rapporto, anche perché prima il collaboratore domestico si trova in una situazione subalterna e difficilmente si mette contro il datore di lavoro.

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