Indennità accompagnamento: cosa prevede

Vediamo cosa prevede l’indennità di accompagnamento, a chi spetta, come fare domanda, qual è il suo importo e come può essere utilizzato.
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23/9/23

Cosa prevede l’indennità di accompagnamento? A chi viene riconosciuta? Qual è l’importo mensile e come è possibile spenderlo? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).

Molti pensano che l’indennità di accompagnamento sia una prestazione erogata automaticamente a chi ha una percentuale di invalidità al 100%.

In realtà non è così, perché è necessario che venga accertata anche una condizione di non autosufficienza.

Vediamo quindi cosa prevede l’indennità di accompagnamento, a chi spetta, quale importo mensile viene percepito e come è possibile spenderlo.

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Cosa prevede l’indennità di accompagnamento e a chi spetta

Vediamo innanzitutto cosa prevede l’indennità di accompagnamento e a chi spetta.

L’indennità di accompagnamento spetta, senza limiti di età e di reddito, a chi è in possesso dei seguenti requisiti:

  • riconoscimento (da parte di una Commissione ASL) dell’impossibilità a deambulare autonomamente senza l’aiuto permanente di un accompagnatore;
  • riconoscimento dell’impossibilità a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita senza un’assistenza continua;
  • residenza stabile e abituale sul territorio nazionale;
  • cittadinanza italiana;
  • per i cittadini stranieri comunitari: iscrizione all’anagrafe del comune di residenza;
  • per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno (art. 41 TU immigrazione).

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Cosa prevede l’indennità di accompagnamento e come presentare domanda

Per ottenere l’indennità di accompagnamento, quindi, la prima cosa da fare è ottenere il riconoscimento di disabilità grave (incapacità a deambulare da solo e/o a compiere gli atti quotidiani della vita) da una commissione medico legale.

Nella domanda che dà il via al procedimento bisogna inserire anche:

  • i dati socio economici;
  • eventuali ricoveri;
  • svolgimento di attività lavorative;
  • indicazioni delle modalità di pagamento e della delega alla riscossione (in favore di un terzo o di associazioni).

Se la domanda è presentata da un minore, queste informazioni dovranno essere inviate solo dopo il riconoscimento del requisito sanitario con la compilazione e l’invio del modello AP70 (che è il modello con i dati socio-economici necessari per la concessione e l’erogazione delle prestazioni di invalidità civile: ecco come compilare il modello AP70 passo passo).

La procedura per il riconoscimento si conclude con l’invio da parte dell’INPS del verbale di invalidità civile(tramite raccomandata A/R o all’indirizzo Pec, se è stato fornito dall’utente, e resta disponibile nel servizio di Cassetta postale online).

minori che sono titolari dell’indennità di accompagnamento al compimento dei 18 anni devono presentare il modello AP70 per l’erogazione da maggiorenne (pensione di inabilità) senza che ci sia la necessità di effettuare altri accertamenti sanitari.

La domanda per ricevere l’indennità di accompagnamento deve essere presentata online sul sito dell’INPS. È possibile farlo accedendo al servizio tramite le proprie credenziali. L’alternativa è quella di rivolgersi a un ente di patronato o a una associazione di categoria (Anmic, Ens, Uic, Anfass).

Non è possibile presentare una nuova domanda per la stessa prestazione fino a quando non si è conclusa la procedura per quella in corso o, nel caso di ricorso giudiziario, fino a quando non è stata emessa una sentenza passata in giudicato. Unica eccezione le domande di aggravamento.

Scopri nel dettaglio quali sono i requisiti e il processo da seguire per ottenere l’accompagnamento per bambini disabili.

Cosa prevede l’indennità di accompagnamento e qual è il suo importo

Vediamo cosa prevede l’indennità di accompagnamento in merito all’importo mensile spettante.

L’indennità di accompagnamento viene erogata per 12 mensilità. Inizia a decorrere dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

In alcuni casi la data di decorrenza può essere indicata dalle commissioni sanitarie nel verbale per il riconoscimento dell’invalidità civile.

Il pagamento dell’indennità di accompagnamento viene sospeso in caso di ricovero dell’assistito, per un periodo superiore a 29 giorni, in una struttura a totale carico dello Stato.

L‘importo per l’indennità di accompagnamento nel 2023 è di 527,16 euro.

Due anziani coniugati o conviventi con condizione di difficoltà a deambulare o di compiere gli atti della vita senza assistenza: è possibile ottenere due indennità di accompagnamento per una coppia di anziani? Rispondiamo in questo articolo.

Cosa prevede l’indennità di accompagnamento e come può essere riscossa

L’indennità può essere riscossa in due modi:

  • in contanti, presso gli uffici postali (rispettando il calendario dei pagamenti, ordinato in base alla lettera iniziale del cognome del pensionato);
  • con accredito su conto corrente postale o bancario, sul libretto postale, sul conto Banco Posta o sulla Poste Pay Evolution, intestato all’invalido.

In caso di invalido deceduto, gli eredi potranno riscuotere gli importi non riscossi in vita dal titolare, presentando istanza in bollo alla Prefettura del comune di residenza, allegando alla domanda la documentazione richiesta.

L’importo della retta di una Rsa dipende dal reddito posseduto. Cerchiamo di capire se l’indennità di accompagnamento fa reddito e se di conseguenza l’accompagnamento cambia la retta della Rsa.

Cosa prevede l'indennità di accompagnamento
Indennità accompagnamento: cosa prevede

Cosa prevede l’indennità di accompagnamento: da chi e come può essere spesa

Cerchiamo a questo punto di capire cosa prevede l’indennità di accompagnamento in merito all’utilizzo dell’importo dell’assegno mensile spettante.

Lo scopo di questa prestazione sia quello di sostenere sia la persona disabile che la famiglia che lo ha a carico.

Di conseguenza, l’indennità può essere spesa sia dal beneficiario che dai componenti del nucleo familiare che gli prestano assistenza.

L’accompagnamento, però, è una prestazione di assistenza rivolta direttamente ed esclusivamente alle persone invalide totali non autosufficienti.

Anche se viene riconosciuto il diritto alla persona non autosufficiente di avere un accompagnatore, l’indennità non può essere intestata allo stesso.

Tuttavia, la persona non autosufficiente può decidere delegare la persona che lo assiste alla riscossione dell’assegno di accompagnamento.

L’assegno, infatti, su delega della stessa persona non autosufficiente, può essere riscosso dal familiare alla Posta, ma comunque è sempre intestato al disabile, che ne è l’unico titolare.

Una volta riscosso, può spenderlo come gli pare, ma sempre nell’interesse primario della persona disabile.

In sintesi: sia il titolare della prestazione che il suo familiare o accompagnatore, possono spendere l’importo dell’assegno di accompagnamento senza dover seguire alcuna regola, tranne una: quella di soddisfare per prima cosa gli interessi e i bisogni della persona disabile.

Scopri nel dettaglio come spendere l’accompagnamento e come delegare un familiare alla riscossione dell’assegno mensile.

Cosa prevede l’indennità di accompagnamento: incompatibilità e compatibilità

L’indennità di accompagnamento è incompatibile con prestazioni simili che sono state concesse per invalidità contratte a causa di guerra, lavoro o servizio. In ogni caso, hai la facoltà di scegliere il trattamento che ritieni più favorevole.

È invece compatibile con:

  • lo svolgimento dell’attività lavorativa, dipendente o autonoma;

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