Pensione anticipata per chi ha il diabete

Pensione anticipata per chi ha il diabete: vediamo quali sono le possibili uscite dal lavoro per chi soffre di questa patologia e quali sono le condizioni e i requisiti richiesti. Una piccola guida che potrebbe essere utile anche per chi, con patologie diverse, rientra in una situazione invalidante simile.
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11/12/23

Pensione anticipata per chi ha il diabete? È una possibilità concreta, ma ovviamente dipende sempre da una serie di condizioni: la gravità della patologia, la presenza di altre malattie (collegate o meno), il riconoscimento di percentuali alte di invalidità ordinaria e di invalidità specifica e anche l’età può avere una sua importanza. Vediamo insieme quali sono le possibili pensioni anticipate per un diabetico e quali sono i requisiti. (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Non c’è una pensione specifica per diabetici

Meglio chiarirlo subito: non esiste una pensione specifica per chi soffre di diabete (come invece nel caso, è un esempio, dei ciechi). Ma la patologia in determinati casi può portare ad avere i requisiti necessari per avere diritto a un trattamento pensionistico anticipato (o anche al riconoscimento di una maggiorazione contributiva). 

Un po’ come accade per altre patologie che sono potenzialmente molto invalidanti.

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Pensione anticipata per chi ha il diabete: le misure

Per chi soffre di diabete, esistono diverse misure pensionistiche anticipate a cui si potrebbe avere diritto. Vediamole nel dettaglio:

Invalidità generica e specifica

L’invalidità riguarda la diminuzione della capacità lavorativa di un individuo a causa di un problema di salute. Esistono due tipi di invalidità:

  • Invalidità generica: Si riferisce a un impedimento generale nel lavoro.
  • Invalidità specifica: Si basa su attività specifiche legate all’esperienza e competenza di una persona.

Importante: l’invalidità è diversa dall’handicap e dalla non autosufficienza. L’handicap indica un svantaggio sociale a causa di un problema di salute, mentre la non autosufficienza indica l’incapacità di svolgere le normali attività quotidiane.

Diabete e invalidità Inps

La percentuale di invalidità assegnata nella tabelle INPS al diabete dipende dal suo tipo e dalla gravità. Ecco una lista delle percentuali basate su differenti tipologie e condizioni del diabete:

  • Diabete mellito con complicanze gravi: 91% – 100%
  • Diabete mellito scompensato con complicanze moderate: 81% – 90%
  • Diabete mellito in mediocre compenso con complicanze moderate: 71% – 80%
  • Diabete mellito in buon compenso con complicanze moderate: 61% – 70%
  • Diabete mellito scompensato con complicanze lievi: 51% – 60%
  • Diabete mellito in mediocre compenso con complicanze lievi: 41% – 50%
  • Diabete mellito tipo 2 insulino trattato non complicato scompensato: 31% – 40%
  • Diabete mellito in buon compenso con complicanze lievi: 21% – 30%
  • Diabete mellito tipo 1 in mediocre compenso glicemico: 11% – 20%
  • Diabete mellito tipo 2 insulino trattato e tipo 1 non complicato: 6% – 10%
  • Diabete mellito tipo 2 non complicato: 0% – 5%

Diabete e invalidità civile

Diversi tipi di diabete possono quindi vedersi assegnate percentuali di invalidità civile utili per ottenere determinati benefici. Ecco quali:

  1. Diabete insipido renale: 0-46%
  2. Diabete mellito tipo 1° o 2° con complicanze di medio grado: 41-50%
  3. Diabete mellito insulino dipendente con controllo mediocre: 51-60%
  4. Diabete mellito complicato da gravi problemi: 91-100%

Le percentuali di invalidità sono cruciali per determinare se una persona può accedere alle prestazioni di assistenza, come la pensione d’invalidità e d’inabilità civile.

Gravità della patologia e riconoscimento di invalidità ordinaria

Per poter accedere alla pensione anticipata, la gravità del diabete dunque è un fattore determinante. Non tutti i diabetici hanno diritto ad una pensione anticipata. La decisione è presa in base a:

  1. La gravità della patologia;
  2. La presenza di altre malattie (collegate o meno);
  3. Il riconoscimento di percentuali alte di invalidità ordinaria e specifica;
  4. L’età del lavoratore.

Pensione anticipata per chi ha il diabete

Pensione di vecchiaia anticipata per diabete

Il lavoratore diabetico, in particolari condizioni, ha la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia anticipata per invalidità.

Ecco i requisiti:

  1. Essere dipendente del settore privato;
  2. Avere un’invalidità pensionabile pari o superiore all’ 80%;
  3. Età: nel 2023, 60 anni e 7 mesi per gli uomini, 55 anni e 7 mesi per le donne;
  4. Attesa di una finestra di 12 mesi per gli incrementi alla speranza di vita;
  5. 20 anni di contributi come requisito minimo.

Condizioni particolari e deroghe

Ci sono alcune condizioni e deroghe Amato che possono facilitare l’accesso alla pensione:

  • 15 anni di contribuzione accreditati al 31 dicembre 1992;
  • Autorizzazione al versamento dei contributi volontari entro il 24 dicembre 1992;
  • 25 anni di anzianità contributiva con determinate specifiche.

Attenzione! Questa pensione di vecchiaia anticipata è disponibile solo per i lavoratori dipendenti del settore privato iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria o ai fondi di previdenza sostitutivi della stessa. I lavoratori autonomi o i dipendenti pubblici non possono fruire di questo beneficio.

Assegno ordinario d’invalidità per diabete

Se un lavoratore con diabete ha una capacità lavorativa specifica ridotta di almeno il 67%, e ha i requisiti contributivi minimi, può ricevere un assegno ordinario d’invalidità dall’Inps. Questo assegno si basa sui contributi versati, con un calcolo simile a quello per la pensione. Un punto importante da sottolineare: l’assegno è compatibile con l’attività lavorativa.

Servono comunque almeno 5 anni di contribuzione (di cui tre versati nell’ultimo quinquennio). L’invalidità del 67% deve essere specifica, quindi riferita alla mansione che svolge o che ha svolto il lavoratore.

Questa misura non è disponibile per i dipendenti del settore pubblico.

Pensione d’invalidità civile per diabete

Se una persona con diabete ha tra i 18 e i 67 anni e non ha o ha pochi contributi, può ottenere un assegno legato allo stato d’invalidità civile. Questa pensione, conosciuta come pensione di invalidità civile, è disponibile se il reddito è inferiore a 5.391,88 euro per il 2023 e l’invalidità riconosciuta varia tra il 74% e il 99%.

L’assegno di assistenza per il 2023 ammonta a 313,91 euro al mese. Questo assegno non è compatibile con altre pensioni di invalidità. E al compimento dei 67 anni, diventa automaticamente un assegno sociale sostitutivo. Per ottenere questo tipo di assegno, è necessario avere cittadinanza italiana o requisiti specifici per gli stranieri.

Ape sociale e pensione anticipata precoce per diabete

Chi ha il diabete può accedere a certi benefici pensionistici. Se il lavoratore è riconosciuto invalido almeno al 74%, ha due possibilità principali:

  1. La pensione anticipata precoci: permette di pensionarsi con 41 anni di contributi, con almeno 12 mesi di contribuzione da lavoro effettivo prima dei 19 anni;
  2. L’Ape sociale: un anticipo pensionistico a carico dello Stato. Per accedere a questa opzione bisogna avere almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi.

Pensione d’inabilità per diabete

Per chi soffre di diabete e ha un’invalidità del 100%, ci sono vari benefici a seconda del tipo di invalidità:

  1. Pensione d’inabilità civile: riconosciuta a chi ha un’invalidità civile del 100% e un reddito annuo fino a 17.920,00 euro;
  2. Pensione d’inabilità al lavoro: necessita di un riconoscimento dell’inabilità permanente e assoluta a qualsiasi attività lavorativa e almeno 5 anni di contributi (con questo trattamento viene preclusa la possibilità di svolgere un’attività lavorativa);
  3. Pensione d’inabilità per i dipendenti pubblici: destinata ai dipendenti pubblici con diabete riconosciuti inabili al loro lavoro.

Opzione donna per chi soffre di diabete

Opzione donna è una misura specifica per le donne, e prevede questi requisiti:

  1. 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022;
  2. Avere compiuto 60 anni entro il 31 dicembre 2022;
  3. Una invalidità civile di almeno il 74%.

Contributi figurativi per la pensione

Con un’invalidità oltre il 74%, il lavoratore diabetico può ottenere dei contributi figurativi. In pratica, per ogni anno di lavoro, vengono accreditati 2 mesi di contributi aggiuntivi, fino a un massimo di 5 anni.

Pensione anticipata per chi ha il diabete
Nella foto una donna che soffre di diabete.

FAQ (domande e risposte)

Quali sono le condizioni per accedere alla pensione anticipata in caso di diabete?

Per accedere alla pensione anticipata in caso di diabete, bisogna considerare la gravità della patologia, la presenza di altre malattie (collegate o meno), la percentuale di invalidità ordinaria e specifica riconosciuta, e anche l’età del richiedente.

Esiste una pensione specifica per chi soffre di diabete?

No, non esiste una pensione specifica per chi soffre di diabete. Tuttavia, in alcuni casi, la patologia può permettere di soddisfare i requisiti per una pensione anticipata o una maggiorazione contributiva.

Come viene determinata la percentuale di invalidità in caso di diabete?

La percentuale di invalidità viene determinata in base alle tabelle Inps. Queste percentuali variano a seconda del tipo e della gravità del diabete diagnosticato e delle sue complicanze.

Cosa significa invalidità generica e specifica?

L’invalidità generica si riferisce alla riduzione della capacità lavorativa in generale, mentre l’invalidità specifica si riferisce alla riduzione della capacità lavorativa in mansioni specifiche, confacenti all’esperienza, alle competenze e alle attitudini dell’interessato.

Qual è la differenza tra invalidità pensionabile e invalidità civile per chi ha il diabete?

L’invalidità pensionabile è quella che viene considerata quando una persona presenta domanda per una prestazione previdenziale, come l’assegno ordinario d’invalidità. L’invalidità civile, invece, riguarda prestazioni legate all’assistenza e può comportare il diritto a prestazioni come la pensione d’invalidità civile, l’Ape sociale, la pensione anticipata e la maggiorazione contributiva.

Come viene calcolata la pensione di vecchiaia anticipata in caso di diabete?

Nel 2023, un lavoratore diabetico dipendente del settore privato con un’invalidità pensionabile pari o superiore all’80% può raggiungere la pensione di vecchiaia anticipata a 60 anni e 7 mesi per gli uomini e 55 anni e 7 mesi per le donne. È richiesto un requisito contributivo minimo di 20 anni, con alcune deroghe specificate nel testo.

In che modo il diabete influisce sull’assegno ordinario d’invalidità?

Se al lavoratore diabetico viene riconosciuta una capacità lavorativa specifica ridotta di almeno due terzi (67%), e possiede i requisiti contributivi minimi (almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati nell’ultimo quinquennio presso una delle gestioni Inps), ha diritto all’assegno ordinario d’invalidità. L’importo dell’assegno viene calcolato in base ai contributi versati, senza maggiorazioni.

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