Assegno ordinario di invalidità 2023: cosa cambia l’anno prossimo? Ne parliamo in questo approfondimento (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Indice
- Assegno ordinario di invalidità 2023: requisiti
- Assegno ordinario di invalidità 2023: cosa cambia dal 1° gennaio?
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Assegno ordinario di invalidità 2023: requisiti
Cosa cambia per l’Assegno ordinario di invalidità 2023? Iniziamo col dire che l’Assegno ordinario di invalidità non va assolutamente confuso con l’assegno mensile di assistenza per invalidi civili.
La differenza risiede negli anni di contributi che bisogna versare per poter richiedere e ottenere l’Assegno ordinario di invalidità, mentre per ciò che riguarda l’assegno mensile di assistenza, questo è erogato agli invalidi con una percentuale di riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 74 e il 99%, senza considerare il lavoro svolto e l’anzianità contributiva.
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Possono richiedere l’Assegno ordinario di invalidità 2023 i lavoratori dipendenti, gli autonomi e i lavoratori parasubordinati, mentre non può essere erogato ai lavoratori del pubblico impiego.
L’altra differenza con l’assegno mensile per invalidi civili è legata all’assenza di un requisito anagrafico: per l’Assegno ordinario di invalidità non c’è un limite di età per poterlo ricevere.
È necessario rispettare solo il requisito medico legale e quello contributivo. Per il primo requisito, l’assistito deve avere una capacità lavorativa ridotta di almeno un terzo e in modo permanente, a causa di un’infermità o di un deficit mentale o fisico.
Per ciò che concerne il requisito contributivo, è necessario aver maturato almeno 5 anni di contributi, di cui 3 anni nei 5 anni precedenti alla presentazione della domanda per l’Assegno ordinario di invalidità 2023.
Non rientrano nel calcolo dell’anzianità contributiva:
- i periodi di astensione facoltativa dopo il parto (congedo parentale);
- i periodi di lavoro all’estero non protetti dalle assicurazioni in base a convenzioni o accordi internazionali;
- i periodi di servizio militare eccedenti alla leva;
- i periodi di malattia superiori a un anno;
- i periodi di iscrizione a forme di previdenza obbligatoria diverse da quelle sostitutive.
Se si verificano una di queste condizioni, il periodo indicato viene considerato neutro ai fini del calcolo del requisito contributivo e i 5 anni previsti per l’ottenimento dell’Assegno ordinario di invalidità 2023 devono essere retrodatati rispetto ai periodi in questione.
L’Assegno ordinario di invalidità ha una durata: è riconosciuto per 3 anni, dopo i quali deve essere confermato, se rimangono inalterate le condizioni medico legali precedenti (è prevista una o più visite di revisione), entro 6 mesi dalla scadenza del triennio e fino al 120esimo giorno successivo alla scadenza.
L’Assegno ordinario di invalidità viene confermato automaticamente dopo 3 riconoscimenti consecutivi.
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Assegno ordinario di invalidità 2023: cosa cambia dal 1° gennaio?
Cosa cambia in termini di importi per l’Assegno ordinario di invalidità 2023? La prestazione si calcola sulla base dei contributi versati, con il sistema misto quando sono esistenti contribuzioni precedenti al 1996 o con il sistema contributivo, se risultano contributi versati esclusivamente dal 1996.
Per i lavoratori che percepiscono un Assegno ordinario di invalidità al di sotto della soglia del trattamento minimo, è prevista un’integrazione sino al raggiungimento di tale importo.
Nel 2023, per effetto della perequazione del 7,3% sugli importi delle pensioni, il valore della pensione minima salirà fino a 572,18 euro (per i trattamenti al minimo è prevista una rivalutazione all’8,8%, come stabilito nella legge di bilancio prossima all’approvazione).

Cosa significa? Che con un limite del trattamento minimo fino a 572,18 euro al mese, aumenterà anche l’integrazione per i titolari dell’Assegno ordinario di invalidità 2023 che, quindi, riceveranno più soldi.
Inoltre, con un limite più alto (572,18 euro), si avranno limiti reddituali più elevati. Nel 2022 per ottenere l’integrazione dell’Assegno ordinario di invalidità è servito avere un reddito personale annuo inferiore a 12.170,86 euro e un reddito da coniugato annuo non superiore a 18.256,29 euro.
In attesa delle cifre ufficiali da parte del Governo, per ricevere l’integrazione per l’Assegno ordinario di invalidità 2023 sarà necessario dichiarare un reddito personale annuo non superiore a 14.876,68 euro e un reddito da coniugato annuo non superiore a 22.315,02 euro.
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