Dopo quanto tempo l’invalidità è definitiva?

Scopri dopo quanto tempo l'invalidità è definitiva e quante visite di revisione può effettuare l'INPS.
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4/10/23

Dopo quanto tempo l’invalidità è definitiva? In questo articolo vedremo se esiste un numero minimo di revisioni e quando le agevolazioni economiche, concesse per le condizioni di salute riscontrate nelle persone con disabilità, divengono permanenti. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Gli invalidi civili possono essere riconvocati per visite di controllo a campione o perché il loro certificato specifica una rivedibilità (necessità di revisione) nel tempo, mentre le cose sono differenti per chi è titolare di provvidenze economiche erogate dall’INPS come l’assegno di invalidità civile.

Indice

Dopo quanto tempo l’invalidità è definitiva?

La legge non indica una tempistica ufficiale e un limite di revisioni possibili per continuare a ricevere l’invalidità civile. In modo ancora più chiaro: le persone con invalidità possono essere sempre convocate per ulteriori accertamenti sulle condizioni di salute.

Come vedremo, esistono delle eccezioni fra un caso e l’altro, ma la premessa è sempre valida, quindi è inutile chiedersi: “Dopo quanto tempo l’invalidità è definitiva?”.

Come ogni aspetto della tutela dei diritti, dove la burocrazia fa da padrona indiscussa, anche le modalità di concessione dell’invalidità civile e poi le procedure per riconfermarne il riconoscimento, sono ammantate di mistero e costellate da leggende urbane o verità parziali.

Un esempio? La regola delle tre revisioni. Spesso, infatti, si dice che il numero “tre” sia una cifra magica per il riconoscimento dell’invalidità civile: tre controlli e sei apposto per sempre. Come vedremo nei prossimi paragrafi, citando anche stralci delle norme ufficiali, le cose stanno diversamente. Leggi, intanto, come prepararsi alla visita con la commissione medica e come ottenere la Legge 104.

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Dopo quanto tempo l’invalidità è definitiva?

Dopo quanto tempo l’invalidità è definitiva? Le 3 revisioni non bastano

La fantomatica “regola delle tre revisioni“, dopo le quali l’invalidità civile diventa (diventerebbe) definitiva, si applica ai lavoratori diventati invalidi che beneficiano di sostegni economici, come proprio l’assegno di invalidità civile. Il discorso, invece, è differente per gli altri invalidi civili, inclusi quelli che sul verbale riscontrano una “invalidità permanente” e che, come anticipato, possono essere chiamati per partecipare alle visite a campione.

Analizziamo cosa dice la legge, in particolare il decreto del Presidente della Repubblica numero 698 del 21 settembre 1994 (articolo 5, comma 4 e 5).

Il comma 4 spiega come «gli organi preposti alla concessione dei benefici economici a favore dei ciechi civili, invalidi civili e sordomuti hanno la facoltà, in ogni tempo (questa espressione andrebbe sottolineata, ndr), di accertare la sussistenza delle condizioni per il godimento dei benefici previsti».

Il paragrafo precedente risponde proprio alla domanda: “Dopo quanto tempo l’invalidità è definitiva?”.

Il comma 5 chiarisce che, qualora non vengano confermati i requisiti per il riconoscimento dell’invalidità civile, un provvedimento di sospensione verrà notificato entro trenta giorni, anche se i suoi effetti sono validi dal momento in cui emergono le discrepanze. Inoltre, se le verifiche evidenziano dei danni erariali (alle Casse dello Stato), poiché i cittadini hanno beneficiato indebitamente di agevolazioni economiche destinate agli invalidi civili, i prefetti invieranno una segnalazione alla Corte dei Conti per innescare un’indagine.

Per riassumere possiamo dire che:

  • chi ha una invalidità civile definitiva può essere comunque convocato per una visita a campione;
  • chi ha una invalidità civile, soggetta a miglioramento o peggioramento, può essere sempre convocato per una visita di revisione.

Su Invaliditaediritti.it abbiamo elencato le percentuali di invalidità civile riconosciute per malattie rare, cardiache, neurologiche, respiratorie, dermatologiche, endocrine, reumatiche, autoimmuni, gastriche e infiammatorie.

Dopo quanto tempo l’invalidità è definitiva? Mai con le verifiche straordinarie

L’invalidità civile, come è facile notare, è quasi sempre subordinata a revisione per chi ha un grado di invalidità compreso tra il 74 e il 99%, a meno che non sia stata rilevata una patologia non sottoposta a revisioni o una menomazione definitiva.

La scadenza per le visite di revisione, da effettuare ogni uno, due o tre anni, cambia in base all’indicazione della commissione medica che visita il paziente. In ogni caso l’INPS ha sempre la possibilità di effettuare delle verifiche straordinarie che, come suggerito dall’aggettivo, nulla hanno a che vedere con la data dei controlli ordinari.

La volontà dell’INPS è quella di scovare i falsi invalidi: quelle persone che, con calcoli cinici, fingono condizioni di salute gravi per beneficiare delle agevolazioni economiche e dei diritti concessi alle persone con disabilità.

Una premessa lodevole che, però, incrociandosi con una burocrazia elefantiaca, si trasforma in una causa di ingorghi notevoli per quanto riguarda l’organizzazione delle visite mediche e, in genere, dell’iter per l’accertamento e la conferma dello stato di invalidità.

Un esempio pratico: se a un paziente è stata fissata la visita di revisione ordinaria il 26 luglio, anche un eventuale controllo straordinario realizzato appena sei giorni prima, non cancellerà l’accertamento già fissato. I rischi? Doppie verifiche, valutazioni differenti e, magari, discordanti.

Sullo sfondo le inevitabili preoccupazioni e frustrazioni di chi deve affrontare tutta questa interminabile trafila burocratica.

Neppure la soluzione di procedure interamente digitalizzate risolverebbe questo problema, ma almeno finirebbe per ridurre i tempi necessari.

É sufficiente immaginare un’archiviazione di dati personali, per esempio attraverso un sistema decentralizzato come quello in blockchain, che finirebbe per richiedere al cittadino l’inserimento di tutta la sua documentazione sanitaria in un’unica soluzione, sempre a disposizione degli enti competenti. Nessuna nuova copia necessaria (neppure digitale) o pile di documenti che vengono persi e pratiche che si arenano oppure tornano indietro da un ufficio all’altro, mentre la privacy è blindata.

Al momento, purtroppo, come il lettore o la lettrice possono immaginare, si tratta solo di proposte destinate a rimanere tali. Per quanto riguarda, invece, la domanda che ha dato il via a quest’articolo, ora il quadro dovrebbe essere chiaro. Alla domanda: “Dopo quanto tempo l’invalidità è definitiva?”, la risposta giusta da dare è: “Non esiste una tempistica fissa poiché i controlli sono sempre possibili“.

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