Scopri come compilare un cv per categorie protette. Tutto quello che devi sapere per presentare il primo biglietto da visita di ogni lavoratore con disabilità.
Come compilare un cv per categorie protette? Devi indicare il tipo e la percentuale di disabilità. Ti spieghiamo quali sono le informazioni principali da inserire e cosa dice la normativa in merito. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Prima di procedere con la lettura di questo approfondimento, dai un’occhiata ai concorsi per iscritti alle categorie protette. I bandi sono riferiti al mese di agosto 2022.
Indice
- Cv per categorie protette: cosa vuol dire appartenere a una categoria protetta
- Cv per categorie protette: cosa dice la legge sulle assunzioni di lavoratori con disabilità
- Cv per categorie protette: come compilarlo
- Cv per categorie protette: dove inserire la dicitura nel curriculum
- Come descrive l’esperienza lavorativa sul cv per categorie protette
- Cv per categorie protette: consigli utili. Procedi seguendo un filo logico
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Cv per categorie protette: cosa vuol dire appartenere a una categoria protetta
Prima di mostrarti come compilare un cv per categorie protette, cerchiamo di capire a chi fa riferimento la legge.
La legge n. 68 del 1999 considera le persone appartenenti alle categorie protette che sono in una condizione di svantaggio sociale, personale e sanitaria e che quindi hanno bisogno dell’aiuto dello Stato per essere agevolati in ambito lavorativo.
Rientrano nelle categorie protette:
- persone con invalidità civile con percentuale minima pari o superiore al 46%;
- invalidi del lavoro con percentuale minima di invalidità pari o superiore al 46%;
- Non vedenti o ipovedenti con residuo visivo non superiore a un decimo in entrambi gli occhi;
- Non udenti, in particolare persone con sordità dalla nascita o prima dell’apprendimento della lingua parlata non dipendente da causa di guerra, di lavoro o di servizio;
- Invalidi di guerra, invalidi civili di guerra, invalidi di servizio.
La tutela alle categorie protette riguarda anche alcune categorie lavorative quali:
- profughi italiani rimpatriati;
- coniugi e orfani di deceduti a causa del lavoro, di servizio svolto nelle pubbliche amministrazioni o di guerra ed equiparati;
- soggetti equiparati, cioè coniugi e figli di soggetti riconosciuti grandi invalidi per causa di guerra, lavoro e servizio;
- vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
Il sito lavoroepensioni.it ha spiegato come compilare un cv europeo, fornendo degli utili esempi e ha raccolto i siti per creare un cv online davvero efficace.
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Cv per categorie protette: cosa dice la legge sulle assunzioni di lavoratori con disabilità
Il cv per categorie protette serve soprattutto per segnalare alle aziende che si ha il diritto di assunzione in base alla normativa vigente.
L’articolo 3 della legge n. 68/99, infatti, stabilisce che i datori di lavoro, pubblici e privati, devono obbligatoriamente assumere persone con disabilità in base a determinati requisiti, nei seguenti modi:
- il 5% dei lavoratori occupati, se occupano più di 50 dipendenti;
- due lavoratori, se occupano da 36 a 50 dipendenti;
- un lavoratore, se occupano da 15 a 35 dipendenti.
L’articolo 7 della legge 68/99 specifica, inoltre, che “ai fini dell’adempimento dell’obbligo previsto dall’articolo 3, i datori di lavoro assumono i lavoratori facendone richiesta di avviamento agli uffici competenti ovvero attraverso la stipula di convenzioni ai sensi dell’articolo 11”.
Le richieste sono nominative per:
- le assunzioni cui sono tenuti i datori di lavoro che occupano da 15 a 35 dipendenti, nonché i partiti politici, le organizzazioni sindacali e sociali e gli enti da essi promossi;
- il 50% delle assunzioni cui sono tenuti i datori di lavoro che occupano da 36 a 50 dipendenti;
- il 60% delle assunzioni cui sono tenuti i datori di lavoro che occupano più di 50 dipendenti.
Ti spieghiamo come iscriversi alle categorie protette. Su Invaliditaediritti.it abbiamo anche spiegato come funzionano i concorsi pubblici per le persone con disabilità.
Cv per categorie protette: come compilarlo
Prima di parlare di come compilare un cv per categorie protette, precisiamo che non esiste una legge che obbliga una persona con disabilità a indicare questa appartenenza in uno specifico curriculum per categorie protette.
Potrai compilare il tuo cv senza fare riferimento alla tua condizione di disabilità, quindi, inserendo tutte le tue principali abilità e le esperienze lavorative pregresse.
Ovviamente, la scelta verrà fatta in base al tipo di annuncio di lavoro a cui stai rispondendo.
Se stai rispondendo a una candidatura aperta o stai inviando spontaneamente un cv perché ritieni di avere le capacità per intraprendere un certo tipo di lavoro, allora puoi tranquillamente inviare un curriculum senza necessariamente indicare la presenza di un’invalidità.

Se, però, l’annuncio è rivolto in particolare alle categorie protette, allora è necessario indicarne l’appartenenza con il relativo grado di invalidità, proprio perché l’azienda ti sta offrendo la possibilità di ricoprire un posto riservato a te sia per le tue competenze e sia per il fatto che appartieni a una categoria svantaggiata che ha più difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro.
In alcuni casi, infatti, si teme che la propria disabilità posso essere un limite per il riconoscimento delle proprie specifiche abilità e quindi si ha paura di essere scartati dalla selezione per dare il posto ad altre persone.
Siccome questa probabilità purtroppo esiste, perché ci sono datori di lavoro che collegano la disabilità con l’incapacità di svolgere determinate mansioni, lo Stato ha realizzato una legge apposita che permette alle persone disabili di poter godere di un proprio diritto, obbligando le aziende ad assumere un certo numero di persone con invalidità.
Nessuna azienda, comunque, né quelle che assumono per categorie protette né tutte le altre, hanno diritto a chiedere delle informazioni ulteriori sullo stato di invalidità. Qualora lo facessero, puoi decidere di non fornirle o di presentare il solo verbale di invalidità, che non presenta la diagnosi, in modo da mantenere la tua privacy.
Scopri come richiedere il duplicato del verbale di invalidità.
Cv per categorie protette: dove inserire la dicitura nel curriculum
Dopo avere fatto queste precisazioni, supponiamo da questo momento in poi che tu voglia compilare un cv per categorie protette.
Partiamo dalla dicitura in merito alle categorie protette: qual è dove bisogna inserirla? Il consiglio è quello di inserirla nella parte alta del documento, nell’elenco delle informazioni personali, che generalmente contiene dati quali nome, cognome, data di nascita, indirizzo di residenza ecc.
In questo modo, renderai immediatamente visibile la tua condizione di appartenenza alle categorie protette.
Ecco la dicitura che dovrai inserire:
“Appartenente alle categorie protette in base alla legge 68 del 1999”.
Alla fine del curriculum per categorie protette, poi, per ribadire l’appartenenza potrai scrivere quest’altra dicitura:
“Iscritto all’elenco del Collocamento Obbligatorio in base alla legge 68 del 1999 il [data di iscrizione all’elenco]”.
Non bastano queste diciture da sole, però, a identificarti come avente diritto a un eventuale posto all’interno di un’azienda.
Ovviamente non verrai valutato per la tua appartenenza alle categorie protette, perché le aziende sono alla ricerca di personale che abbia le capacità e le abilità per svolgere la mansione che gli verranno assegnate.
E qui entra in gioco la tua abilità nel saper comunicare.
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Come descrivere l’esperienza lavorativa sul cv per categorie protette
Lo abbiamo già detto poco fa ma lo vogliamo ribadire: quello che ti darà la possibilità di essere selezionato da un’azienda non sarà la dicitura specifica inserita nel cv per categorie protette, perché altri appartenenti alla stessa categorie parteciperanno alla selezione.
Chi passerà avanti? Chi ha anche saputo presentarsi meglio. Per questo devi cercare di far capire nel modo migliore quanto potresti essere utile per quell’azienda.
Il primo consiglio è: non dilungarti troppo. Purtroppo molti si perdono in un interminabile elenco di mansioni in stile curriculum europeo in cui alla fine non si capisce nulla di quello che si è fatto e delle capacità che si sono acquisite, rendendo anche la lettura molto noiosa.
Ecco: in questo modo rischi di essere subito scartato, quindi ti consigliamo di non farlo. Per farti un esempio: se ti stai candidando per una posizione di impiegato contabile, è inutile che racconti anche la tua esperienza nel call center o alla cassa di un supermercato.
Insisti piuttosto sulle tue competenze nella registrazione delle fatture, sul fatto che sei un grande esperto della partita doppia e che hai delle grandi capacità di calcolo. Lascia stare, insomma, i bla bla bla!
Sempre per stare sull’esempio dell’impiegato contabile, ecco cosa potresti scrivere:
“Impiegato contabile per [nome dello studio tecnico per il quale hai lavorato]” e poi, in elenco:
- tenuta dei registri contabili con riduzione degli errori del 98%;
- generazione di report aziendali con suggerimenti che hanno permesso un risparmio di oltre 20.000 euro all’anno;
- controllo delle quadrature contabili e controllo saldi.
Vedi che c’è una bella differenza su questo modo di presentare le tue abilità e una dicitura del tipo:
“Sono impiegato contabile e mi occupo di fatturazione, pianificazione e documentazione”.
Insomma, qualunque sia la candidatura, concentrati sulla descrizione delle abilità che si ricercano e sii dettagliato nella descrizione solo di quelle.
Cv per categorie protette: consigli utili. Procedi seguendo un filo logico
Qualsiasi informazione inserita nel cv per categorie protette deve seguire un filo logico, che è quello di inquadrare tutte le competenze e le esperienze che ti porteranno a ottenere quel tipo di lavoro.
Quindi i tuoi studi, le tue esperienze post diploma o post laurea, le competenze acquisite (tecniche o trasversali), devono tutte soddisfare i richiesti richiesto per il profilo ricercato dall’azienda.
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