Cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre

Rispondiamo a una domanda di un nostro utente: cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre? Ti spieghiamo quali sono i tuoi diritti e quali invece gli obblighi da rispettare per non rischiare sanzioni disciplinari o denunce.
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31/3/23

Cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre portatore di handicap o non autosufficiente? Quali sono gli obblighi che devo rispettare e quali invece i miei diritti? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

In Italia, più di 14 milioni di anziani non autosufficienti hanno bisogno di cura e assistenza continua.

Non tutti, però, hanno avuto riconosciuta un’invalidità o una disabilità. In questo caso, la cura viene prestata dal proprio familiare, ma l’attività di assistenza non è ancora formalmente tutelata da un quadro normativo, anche se il Governo ci sta lavorando.

L’unica modalità concessa dallo Stato italiano per assistere un familiare disabile o non autosufficiente, è la Legge 104/1992, che dà la possibilità di ottenere delle agevolazioni lavorative per permettere al lavoratore di prendersi cura del proprio caro.

Tuttavia, ci sono anche dei limiti di utilizzo e delle regole, che se non rispettate possono portare a denunce e sanzioni disciplinari.

Cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre? Partendo dal presupposto che il lavoratore sia già titolare di Legge 104, vediamo cosa è possibile fare per assistere il proprio genitore e quando invece si commette un illecito

Indice

Cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre?

Prima di rispondere alla domanda “cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre”, chiariamo fin da subito che il titolare di Legge 104, e quindi dei permessi retribuiti e del congedo straordinario, ha dei doveri ma anche dei diritti.

Il dovere principale è quello di prestare assistenza al familiare disabile nel giorno o nelle ore in cui si sta usufruendo dei permessi, o durante la fruizione del congedo straordinario.

Detto questo, e parlando dei tuoi diritti, con la 104 per assistere tuo padre puoi:

  • andare a fare la spesa, sia per lui che per te;
  • andare in farmacia a comprare le medicine che servono a tuo padre, approfittando anche per prendere quelle che servono a te;
  • andare in palestra;
  • fare una passeggiata;
  • sbrigare pratiche burocratiche, sia per lui che per te;
  • prendere un caffè con un tuo amico, e tante altre cose.

Ti sembra assurdo? Non lo è, se fatto però entro certi limiti e in base al tipo di agevolazione che stai utilizzando. Vediamo meglio cosa vogliamo dire nei prossimi paragrafi.

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Cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre e a cosa sono obbligato con la Legge 104?

Quindi, cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre? Come abbiamo detto, il primo e principale obbligo che hai con la Legge 104 è quello di prestare la giusta e necessaria assistenza a tuo padre, che è stato riconosciuto portatore di handicap grave (articolo 3, comma 3, Legge 104/92).

Tuo padre deve quindi ricevere tutte le cure di cui ha bisogno e in maniera prioritaria a qualsiasi altra cosa.

Questo, però, non deve neanche costringerti a non avere un attimo di riposo. Dare assistenza a un disabile è un impegno molto faticoso. Sia per te stesso, ma anche per la qualità dell’impegno verso tuo padre, hai diritto a riposarti per recuperare le forze.

Quindi, se prendi un po’ di tempo per recuperare le forze, facendo una passeggiata per esempio, non potrai essere considerato un fuorilegge.

Attenzione, però: il tempo che dedichi a te stesso deve essere proporzionato con quello che hai a disposizione per assistere tuo padre.

Se per esempio stai usufruendo dei 3 giorni di permesso mensili consecutivi, puoi anche prenderti un’ora al giorno per incontrare un amico e bere un caffè o per fare quattro passi (sempre dopo aver prima pensato ad assistere tuo padre)

È ovvio che, se invece stai fruendo del frazionamento a ore giornaliero del permesso, saranno tutte dedicate alla cura di tuo padre: il caffè con un amico lo potrai prendere in un altro momento.

Se il permesso è giornaliero, puoi anche assentarti per una o un paio di ore per fare la spesa, comprare le medicine o pagare le bollette a tuo padre. Nello stesso tempo, puoi approfittare per sbrigare le stesse incombenze per te, ma non puoi allontanarti per provvedere SOLO alle tue necessità, a meno che non si tratti di un’urgenza (un malessere che ha bisogno di una visita medica immediata, per esempio).

Leggi anche se è possibile e come frazionare in ore i giorni di permesso con la 104: esempi di calcolo ore, regole e limiti.

Cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre e cosa invece è assolutamente vietato?

Abbiamo risposto alla domanda “cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre?”.  Vediamo adesso, invece, cosa è assolutamente vietato, ovvero quando sei a rischio di sanzione disciplinare o addirittura di licenziamento da parte del tuo datore di lavoro.

In sostanza, sono assolutamente vietate tutte quelle cose che ti tengono lontano dall’abitazione di tuo padre per molto tempo, sempre rapportato al tipo di agevolazione di cui stai usufruendo.

Stai usando un permesso giornaliero? Non puoi andare a cena con gli amici o organizzare una serata romantica: stai togliendo del tempo a tuo padre e se lo scopre il datore di lavoro, può prendere dei seri provvedimenti.

Stai utilizzando il congedo straordinario retribuito di due anni? Non puoi organizzare un viaggio di piacere e lasciare tuo padre con una badante per una settimana o più.

È l’INPS a pagarti il congedo straordinario e di sicuro paga l’assistenza a tuo padre disabile e non il viaggio alle Maldive che hai organizzato con la tua famiglia o con i tuoi amici.

Non puoi nemmeno fare una gita fuori porta, perché comunque saresti assente da casa per una giornata intera e non staresti prestando assistenza al portatore di handicap.

Insomma, il senso di tutto questo discorso è che non puoi utilizzare la 104 a tuo piacimento, perché andresti incontro a pesanti sanzioni e interventi disciplinari, se non addirittura a una denuncia per truffa nei confronti dello Stato (articolo 640 del codice penale).

Puoi concederti, però, mentre utilizzi il congedo straordinario, un’ora di palestra al giorno per ricaricare mente e corpo: ne abbiamo parlato in questo articolo.

Ricordiamo a questo punto in cosa consistono i permessi 104 e il congedo straordinario, in modo da comprendere ancora meglio il senso di queste agevolazioni lavorative.

In questo approfondimento ti spieghiamo quali sono diritti e doveri del lavoratore con la Legge 104: cosa devi pretendere e a cosa devi fare attenzione.

Cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre? Cosa sono i permessi 104?

Dopo aver visto cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre, ricordiamo in cosa consistono i permessi retribuiti e a chi spettano.

I permessi 104 (articolo 33, comma 3) consentono di astenersi dal lavoro e di essere retribuiti (sulla base della retribuzione che si riceve). Sono anche coperti anche i fini pensionistici con una contribuzione figurativa.

I permessi 104 sono concessi a:

  • le persone con disabilità grave;
  • i parenti o gli affini entro il secondo grado;
  • in casi eccezionali viene estesa ai parenti al terzo grado se i genitori o il coniuge della persona con disabilità grave abbiano compiuto i 65 anni di età o siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

Il lavoratore con disabilità grave e il familiare che lo assiste può beneficiare, alternativamente, di:

  • 2 ore di permesso giornaliero;
  • 3 giorni di permesso mensile (frazionabili anche in ore).

Per ottenere i permessi 104 retribuiti bisogna rientrare in questi requisiti fondamentali:

  • lo stato di handicap in situazione di gravità (articolo 3, comma 3 della legge 104), che deve essere certificato dalla Commissione Medica;
  • essere lavoratori dipendenti (non possono usufruirne: gli autonomi, i parasubordinati, gli addetti ai lavori domestici e gli agricoli se occupati a giornata);
  • la persona con disabilità non deve essere ricoverata a tempo pieno in una struttura sanitaria.

Esistono comunque delle eccezioni:

  • se la persona con disabilità deve recarsi fuori dalla struttura che lo ospita per visite o terapie (adeguatamente certificate);
  • se i medici della struttura ritengono necessaria la presenza del familiare;
  • se la persona con disabilità è in stato vegetativo o in fin di vita.

Vediamo se i permessi con la Legge 104 scadono e in quali casi è previsto il rinnovo: regole e procedure.

Cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre
Cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre: Nella foto: una donna presta assistenza a un uomo con disabilità

Cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre? In cosa consiste il congedo straordinario retribuito?

Il congedo straordinario consiste in un periodo della durata di due anni durante il quale i lavoratori dipendenti, statali o del settore privato, che assistono familiari disabili possono assentarsi dal lavoro.

Il congedo straordinario retribuito prevede come primo requisito quello della disabilità grave ai sensi della legge 104/92, art. 3 comma 3 accertato per il familiare per il quale si richiede l’agevolazione. Per richiedere il congedo straordinario è necessario risultare conviventi con la persona da assistere (l’obbligo non è presente per i genitori che hanno bisogno di assistere un figlio disabile).

Il diritto a richiedere i due anni di congedo è stabilito in base ad un ordine di priorità. Sebbene spetta di diritto sia al coniuge che ai figli, genitori e fratelli o sorelle, c’è un preciso ordine da rispettare per poterlo richiedere, come ti spieghiamo dettagliatamente in questo articolo.

Cosa posso fare con la 104 per assistere mio padre. Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulla Legge 104:

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