Domande di invalidità: quali sono i tempi di risposta nel 2022? Vediamoli insieme in questo approfondimento (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE:
- Domande di invalidità: qual è la procedura da seguire?
- Domande di invalidità: qual è il tempo di risposta?
- Domande di invalidità: altre agevolazioni
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Domande di invalidità: qual è la procedura da seguire?
Quanto tempo deve trascorrere tra la visita medica e l’invio della documentazione che attesta l’invalidità civile (o meno) del richiedente?
Prima di rispondere alla domanda, andiamo a vedere insieme qual è la procedura da seguire per richiedere l’invalidità civile.
In primo luogo è necessario recarsi dal proprio medico curante, che invierà un certificato introduttivo all’INPS, in modalità telematica. Su questo documento sono indicati i dati anagrafici del richiedente, la sua patologia e l’eventuale patologia oncologica.
Entro 90 giorni dall’invio del certificato introduttivo, il paziente deve inoltrare domanda all’INPS, sempre in via telematica. L’istituto risponderà tramite raccomandata A/R indicando la data, l’orario e il luogo in cui il richiedente sarà sottoposto a visita medica, tenuta dalla commissione medica dell’Asl integrata da un medico dell’INPS.
Una volta effettuata la visita di controllo, la commissione medica sarà chiamata a emettere un verbale, da inviare in duplice copia al paziente. A questo punto ci chiediamo: quanto tempo occorre all’organo giudicante per fornire una risposta al richiedente? Ne parliamo nei prossimi paragrafi.
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Domande di invalidità: qual è il tempo di risposta?
Le norme attualmente in vigore non stabiliscono un tempo massimo entro cui la commissione medica deve fornire una risposta al richiedente.
Possiamo, però, affermare che, in linea di massima, occorrono dai 15 ai 20 giorni di tempo prima che il responsabile del Centro Medico legale dia comunicazione al paziente dell’effettiva presenza di una forma di invalidità.
Sappiamo che esiste una soglia minima da superare per essere ritenuti invalidi civili: è il 33%. Se la percentuale è maggiore a un terzo della capacità lavorativa, si ha diritto alle agevolazioni previste dalla legge.
I sussidi economici spettano con un punteggio dal 74% a salire. Dal 74 al 99% spetta l’assegno mensile di assistenza pari a 291,69 euro per 13 mensilità. Con il 100% di invalidità spetta la pensione di pari importo, sempre per 13 mensilità.
Tra le due prestazioni cambiano i limiti reddituali: l’assegno spetta con un limite massimo di reddito di 5.010,20 euro; la pensione con un limite massimo di reddito di 17.050,42 euro.
Ai ciechi parziali spetta un assegno di 215,35 euro al mese, ai ciechi assoluti una pensione di 315,45 euro al mese.
Il primo assegno può essere corrisposto già nel mese successivo all’invio del verbale.
Se l’invalido totale o il cieco assoluto non sono autosufficienti, l’INPS eroga l’indennità di accompagnamento pari a 525,17 euro agli invalidi e di 964,80 euro ai ciechi assoluti.

Domande di invalidità: altre agevolazioni
Dal 34% di invalidità a salire spetta la concessione di ausili e protesi gratuiti, previsti dal nomenclatore.
Il 46% di invalidità, invece, dà diritto al collocamento mirato (inserimento e integrazione dell’invalido nel mondo del lavoro). Dal 50% di invalidità è possibile fruire del congedo retribuito, pari a 30 giorni all’anno per cure collegate al proprio stato invalidante.
Con una percentuale di invalidità pari o superiore al 67% spetta l’esenzione dal ticket per le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio. Inoltre è prevista l’esenzione di tasse e contributi universitari, si può beneficiare di titoli di viaggio agevolati per i servizi di trasporto pubblico.
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