Contributi figurativi e Assegno ordinario di invalidità: vediamo insieme come funziona e quando spetta l’accredito (scopri le ultime notizie su categorie protette, Legge 104, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Contributi figurativi: cosa sono?
Quando parliamo di contributi figurativi, ci riferiamo a quella particolare tipologia di contribuzione riconosciuta ai lavoratori, senza oneri a carico né per lui, tantomeno per il datore di lavoro (al contrario dei contributi obbligatori).
Se il lavoratore è impossibilitato a svolgere un’attività lavorativa a causa di una malattia, per disoccupazione, perché è in maternità o in cassa integrazione, il periodo non lavorato può essere coperto da contribuzione figurativa.
I contributi figurativi sono utili ai fini del diritto alla pensione (si sommano ai contributi obbligatori, volontari o riscattati) e, in alcuni casi, concorrono al calcolo dell’importo dell’assegno.
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Contributi figurativi e Assegno ordinario di invalidità: come funziona?
Ma come funziona con contributi figurativi e Assegno ordinario di invalidità? Nel caso dell’AOI, l’articolo 1, comma 6 della legge numero 222 del 1984 considera utili, ai fini del godimento della prestazione, i periodi in cui non sia stata svolta alcuna attività lavorativa.
È doveroso ricordare che, chi percepisce l’Assegno ordinario di invalidità può tranquillamente svolgere un’attività lavorativa, che darà diritto alla maturazione di contributi obbligatori utili ai fini previdenziali.
Ovviamente, non sarà possibile godere di contributi figurativi mentre si presta attività lavorativa, in quanto quel periodo sarà coperto da contribuzione obbligatoria.
Contributi figurativi e Assegno ordinario di invalidità: fanno aumentare l’importo?
I contributi figurativi con l’Assegno ordinario di invalidità sono utili soltanto per il diritto alla pensione. Ovvero concorrono al calcolo degli anni di contributi accumulati nel corso della vita lavorativa.
Ma non sono utili a determinare l’importo della pensione: il valore dell’assegno sarà calcolato solo sui contributi obbligatori versati dal lavoratore, senza includere la contribuzione figurativa.
Per fare un esempio: un lavoratore con 17 anni di contributi versati, può godere dei 3 anni di contribuzione figurativa per raggiungere il requisito minimo contributivo per la pensione di vecchiaia (20 anni), ma quei 3 anni di contributi figurativi non serviranno a migliorare l’importo della sua pensione.
Ricordiamo anche che la trasformazione da Assegno ordinario di invalidità in pensione di vecchiaia avviene d’ufficio, in modo automatico.
Contributi figurativi e Assegno ordinario di invalidità per pensione anticipata?
Ma posso sfruttare i contributi figurativi per accedere alla pensione anticipata? Purtroppo no.
I contributi figurativi sono riconosciuti in sede di pensionamento soltanto a chi accede alla pensione di vecchiaia. L’Assegno ordinario di invalidità si trasforma soltanto al compimento dell’età pensionabile (attualmente 67 anni), e non per accedere a una delle formule anticipate, come la Fornero o Quota 103.
Cos’è l’Assegno ordinario di invalidità?
L’Assegno ordinario di invalidità è una prestazione di tipo previdenziale che l’INPS eroga ai lavoratori che, a causa di menomazioni o malattie fisiche o mentali, hanno subito una riduzione della capacità lavorativa di più di 2/3 (dal 67% di invalidità in poi).
Nonostante sia una prestazione riconosciuta ai lavoratori invalidi, è da annoverare comunque tra le prestazioni previdenziali, in quanto, ai fini del riconoscimento, oltre al requisito sanitario, è necessario rispettare il requisito contributivo.
Assegno ordinario di invalidità: quanti contributi servono?
Per richiedere l’AOI è obbligatorio aver versato almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente alla domanda.
Assegno ordinario di invalidità: quando si rinnova?
La prestazione si rinnova ogni 3 anni ed è richiesta la presentazione di una nuova domanda prima della scadenza. Al terzo rinnovo, l’AOI spetta in modo permanente e non può essere più rifiutato (al contrario, il beneficiario può decidere di non rinnovare la prestazione alla scadenza dei 3 anni).

Faq sull’Assegno ordinario di invalidità
Quali tipi di contributi sono esclusi dal calcolo per l’Assegno ordinario di invalidità?
L’Assegno di invalidità considera diversi tipi di contributi nel suo calcolo, ma ci sono alcuni che sono esclusi, secondo l’articolo 37 del DPR 818/1957. Tra questi, ci riferiamo a:
- assenze per astensione facoltativa dopo il parto (oggi congedo parentale);
- periodi di lavoro dipendente all’estero non tutelati da convenzioni o accordi internazionali;
- periodi di servizio militare eccedenti il servizio di leva;
- periodi di malattia superiori ad 1 anno;
- periodi di iscrizione a forme di previdenza obbligatorie diverse dai fondi sostitutivi dell’Assicurazione generale obbligatoria INPS, per i quali si ha diritto ad un altro trattamento obbligatorio di previdenza, quando non danno luogo a corresponsione di pensione.
Questi periodi vengono considerati “neutri“, ossia “saltati” nella valutazione dei requisiti di contribuzione necessaria per l’Assegno.
Cosa vuol dire “contributi neutri”?
I “contributi neutri” sono periodi che vengono “saltati” nella valutazione dei requisiti di contribuzione necessaria per l’Assegno. Questo significa che la valutazione si basa su un lasso di tempo più ampio. In presenza di questi periodi, l’arco di tempo per la determinazione dei 5 anni di iscrizione e contribuzione e per l’individuazione dei 3 anni di iscrizione e contribuzione accreditati nell’ultimo quinquennio, necessari per l’Assegno ordinario di invalidità, va retrodatato per un lonto di tempo corrispondente al periodo neutro.
Esistono dei casi di maggiorazione dei contributi per l’Assegno ordinario di invalidità?
Sì, per alcuni lavoratori invalidi sono previste delle maggiorazioni dei contributi, che permettono di raggiungere prima e più facilmente il requisito contributivo utile ai fini dell’ottenimento dell’Assegno. Ad esempio, ai non vedenti, dietro apposita domanda, possono essere riconosciuti 4 mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di servizio, utili per determinare sia i 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva, sia il triennio di contributi nel quinquennio precedente la domanda di assegno ordinario d’invalidità.
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