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Assegno ordinario di invalidità con 30 anni di contributi

Quanto si prende di Assegno ordinario di invalidità con 30 anni di contributi? Calcoliamo insieme, con una panoramica sulla prestazione INPS.
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26/9/23

Quanto si prende di Assegno ordinario di invalidità con 30 anni di contributi versati? Calcoliamolo insieme (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Assegno ordinario di invalidità: quanti contributi per richiederlo?

L’Assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica erogata dall’INPS al lavoratore con una percentuale di capacità lavorativa residua, non superiore a un terzo (dal 67% di invalidità lavorativa a salire).

A differenza della pensione di invalidità, l’Assegno ordinario è una prestazione di tipo previdenziale, quindi ottenuta e calcolata in base ai contributi versati.

Per ricevere l’Assegno ordinario di invalidità è necessario aver maturato un’anzianità contributiva minima di 5 anni, di cui almeno 3 anni versati nel quinquennio precedente alla domanda per la prestazione.

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Assegno ordinario di invalidità: esempi sui contributi

Per fare degli esempi:

  • se ho maturato 15 anni di contributi, ma negli ultimi 5 anni ho lavorato solo 2 anni, non avrò diritto all’Assegno ordinario di invalidità;
  • se ho maturato 3 anni di contributi negli ultimi 5 anni di vita, ma non ho altri contributi versati in precedenza, non avrò diritto all’Assegno ordinario di invalidità;
  • se, invece, ho maturato 10 anni di contributi di cui 3 negli ultimi 5 anni prima di presentare domanda, avrò diritto all’Assegno ordinario di invalidità.

Assegno ordinario di invalidità: come si calcola l’importo?

A questo punto entriamo nel vivo del discorso. Come calcolare l’importo dell’Assegno ordinario di invalidità?

Come una comune pensione. Se i contributi sono stati versati prima e dopo il 1996, l’importo della prestazione verrà calcolato con le regole del sistema misto (quota retributiva per i contributi versati fino al 1995; quota contributiva per i contributi versati dal 1996 in poi).

Se, invece, i contributi sono stati versati esclusivamente a partire dal 1° gennaio 1996, l’importo della pensione verrà calcolato con il metodo contributivo.

Assegno ordinario di invalidità e pensione anticipata

Prima di addentrarci nel calcolo dell’importo e di vedere quanto si prende con 30 anni di Assegno ordinario di invalidità, è doveroso chiarire che questa prestazione è incompatibile con la pensione anticipata: significa che, il lavoratore, seppure in possesso dell’anzianità contributiva necessaria per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro, potrà soltanto puntare alla pensione di vecchiaia.

Per andare in pensione in anticipo è obbligatorio non rinnovare l’Assegno (ogni rinnovo dura 3 anni, al terzo rinnovo la misura diventa permanente): percepire la prestazione e richiedere la pensione anticipata è impossibile, perché non è previsto dalla legge.

L’Assegno ordinario di invalidità, una volta divenuto permanente (dura per sempre) non può essere più rifiutato o interrotto: quindi, il lavoratore sarà “costretto” ad attendere l’età pensionabile per andare in pensione.

L’unica eccezione riguarda la pensione di vecchiaia per invalidi civili, che spetta al compimento dei 61 anni di età (uomini) o 56 anni di età (donne), ma soltanto se dipendenti del settore privato e possessori di una invalidità lavorativa pari o superiore all’80%. E in ogni caso non può essere richiesta, percependo ancora l’AOI.

Assegno ordinario di invalidità con 30 anni di contributi: quanto si prende?

Prendiamo un lavoratore di 67 anni, che per 30 anni, senza interruzioni, ha percepito l’Assegno ordinario di invalidità e, dunque, ha diritto alla pensione di vecchiaia.

Nel suo caso, andremo a calcolare l’importo della pensione col sistema misto, avendo lui maturato contributi sicuramente prima e dopo il 1996 (3 anni fino al 1995, gli altri 27 anni dal 1996 in poi).

Avremo bisogno di individuare due quote: la prima calcolata col sistema retributivo (il 2% di aliquota, moltiplicato per 3 anni di contributi, e il risultato applicato alla retribuzione lorda annua, ad esempio 25.000 euro). Grosso modo, il valore della prima quota dovrebbe aggirarsi sui 1.500 euro.

Per la seconda quota utilizzeremo le regole del sistema contributivo. Per ogni anno di lavoro, un dipendente accantona il 33% della retribuzione in un fondo, chiamato montante contributivo.

Il 33% di 25.000 euro è 8.250: moltiplicando l’importo per 27 anni di contributi avremo il valore del montante contributivo, 222.750 euro. Su questo importo, si applica il coefficiente di trasformazione, che a 67 anni è del 5,72%.

Il 5,72% di 222.750 euro è 12.741,30 euro, ovvero l’importo della seconda quota, che andremo a sommare alla prima quota (1.500 euro), per avere il valore di un anno di pensione lorda: 14.241 euro, circa 1.100 euro lordi al mese, intorno ai 750 euro netti al mese.

Con una retribuzione lorda annua di 30.000 euro, l’importo dell’Assegno ordinario di invalidità con 30 anni di contributi sarà di circa 1.000 euro netti al mese. Con una retribuzione di 23.000 euro, l’importo dell’Assegno sarebbe inferiore ai 700 euro netti al mese.

Ricordiamo sempre che ti tratta di informazioni generali: è importante verificare la propria situazione con un fiscalista.

Assegno ordinario di invalidità con 30 anni di contributi
Assegno ordinario di invalidità con 30 anni di contributi: in foto alcune banconote di 50 euro.

Faq sull’Assegno ordinario di invalidità

Cos’è l’Assegno ordinario di invalidità (AOI) e a chi viene concesso?

L’AOI è concesso a chi è iscritto all’assicurazione generale obbligatoria (AGO), i lavoratori autonomi e i lavoratori iscritti alla gestione separata con capacità lavorative ridotte in modo permanente a meno di un terzo per infermità fisica o mentale. Questa prestazione ha una durata triennale e dopo tre riconoscimenti consecutivi, diventa definitiva fino all’età pensionabile (67 anni).

Quali sono i limiti di reddito per l’Assegno ordinario di invalidità (AOI)?

Per chi riceve un importo dell’AOI inferiore a 563,74 euro, c’è la possibilità di un’integrazione al trattamento minimo, ma solo se non si superano certi limiti di reddito. Questi limiti sono 13.085,02 euro per le persone singole e 19.627,53 euro per i coniugi. È importante notare che se sei coniugato, puoi anche superare il limite di reddito personale e non quello coniugale. La legge non prevede un’integrazione parziale dell’AOI.

Come posso richiedere l’integrazione al minimo per l’Assegno ordinario di invalidità (AOI)?

Se il tuo reddito per l’Assegno ordinario di invalidità rientra nei limiti stabiliti per legge per ottenere l’integrazione al minimo, dovrai richiedere l’aumento tramite una domanda online all’INPS denominata “Ricostituzione pensione per reddito – trattamento minimo”. La domanda può essere presentata online sul sito INPS, attraverso il Contact Center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164164 (da rete mobile), oppure tramite un CAF o patronato.

Posso chiedere l’integrazione all’Assegno ordinario di invalidità (AOI) se lavoro?

Sì, puoi richiedere l’integrazione al minimo sull’AOI se lavori, ma solo se il tuo reddito totale non supera i limiti stabiliti. Chi percepisce l’Assegno ordinario di invalidità, può anche continuare a svolgere attività lavorativa. Tuttavia, l’importo dell’AOI si riduce in base al reddito per l’Assegno ordinario di invalidità calcolato anche sulle entrate per attività lavorativa.

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