Invalidi, due o più bonus 150 euro a famiglia: è possibile?

Bonus 150 euro: vediamo se la nuova indennità una tantum può essere richiesta da più membri di uno stesso nucleo familiare.
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21/3/23

Bonus 150 euro: in cosa consiste la misura, chi sono i beneficiari, quali sono i casi in cui può essere richiesta più volte in famiglia e quali invece quelli in cui non è consentito (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Bonus 150 euro. La nuova indennità una tantum contenuta nel Decreto Aiuti-ter è destinata a molte categorie di beneficiari, tra cui anche i disabili. In questo articolo ci chiediamo se nelle famiglie dei disabili è possibile ottenere più bonus 150 euro, in base a diverse categorie di appartenenza.

INDICE:

Bonus 150 euro: la nuova indennità una tantum

Il bonus 150 euro approvato insieme ad altre misure a sostegno di famiglie e imprese nel Decreto Aiuti-ter spetterà a numerose categorie di beneficiari, come vedremo dettagliatamente più avanti.

Tra questi, ci sono i percettori di pensioni di invalidità. Siete stati in molti, negli ultimi giorni, a chiederci se è possibile ottenere il bonus 150 euro più volte in famiglia, e oggi vogliamo rispondere alla vostra domanda.

Innanzitutto, precisiamo che l’indennità, questa volta, potrà essere ottenuta se si ha un reddito annuo non superiore a 20 mila euro e che può spettare una sola volta per beneficiario.

Quindi, per fare un esempio: se sei un lavoratore dipendente e percepisci anche l’indennità di accompagnamento, il bonus ti spetterà solo per la prestazione assistenziale.

Per quando riguarda la possibilità di ottenere più bonus in famiglia, in base alla categoria di beneficiari, rispondiamo che sì, è possibile, tranne che in un unico caso. Ti spieghiamo tutto nei prossimi paragrafi.

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Quanti bonus 150 euro a famiglia e in quali casi è possibile ottenerli

Così come è stato per il precedente bonus 200 euro, anche per il bonus 150 euro è possibile ottenere più indennità in famiglia.

Quindi, se per esempio nella tua famiglia ci sono un disabile, un pensionato, un lavoratore autonomo o dipendente e un titolare di indennità di disoccupazione, tutti quanti avete diritto al bonus. L’importante è che, ognuno di voi, rientri nei requisiti previsti dal Decreto.

Riepilogando, puoi ricevere il bonus 150 euro e possono nello stesso tempo ottenere l’indennità gli appartenenti al tuo nucleo familiare che sono:

  • lavoratori;
  • pensionati, nonché titolari, come te, di prestazioni per l’invalidità o assegno sociale o assegno per invalidi civili, ciechi e sordi, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione;
  • beneficiari di indennità di disoccupazione;
  • collaboratori domestici.

Esiste un solo caso in cui il bonus viene erogato una sola volta per un’intera famiglia. Vediamolo nel prossimo paragrafo.

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Bonus 150 euro: con reddito di cittadinanza non sono possibili più bonus a famiglia

L’unico caso in cui non è possibile ottenere più bonus 150 euro in famiglia è quando uno dei membri è percettore di reddito di cittadinanza: esattamente come è stato per il precedente bonus 200 euro.

Quindi, nel caso delle famiglie beneficiarie di rdc, non è possibile avere più bonus in famiglia.

Nel caso in cui, come è successo nei mesi scorsi, l’Inps dovesse sbagliare e attribuire il bonus 150 euro ad altri membri della famiglia che non siano il percettore di rdc, bisognerà restituirlo.

Dopo aver chiarito quali sono i casi possibili in cui poter ottenere più bonus 150 euro in famiglia e quelli che non prevedono questa possibilità, vediamo quali sono i requisiti per ottenere l’indennità.

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Bonus 150 euro: a chi spetta e requisiti

Bonus 150 euro. Vediamo chi sono i destinatari della misura e quali requisiti sono previsti in base alla categoria.

Le categorie che hanno accesso al bonus 150 euro sono:

  • lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, che abbiano un reddito complessivo annuo relativo al 2021 non superiore a 20mila euro e una retribuzione imponibili nella competenza di novembre 2022 non superiore a 1.538 euro. Il bonus 150 euro sarà erogato anche a quei lavoratori interessati da eventi con copertura di contribuzione figurativa dall’Inps;
  • pensionati che abbiano la residenza in Italia o siano titolari di uno o più trattamenti a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordi, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022. Anche in questo caso, il reddito personale assoggettabile a Irpef (al netto dei contributi previdenziali e assistenziali) non deve superare i 20mila euro;
  • disoccupati titolari di indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll e disoccupazione agricola a novembre 2022;
  • collaboratori domestici che abbiano percepito il bonus 200 euro del Decreto Aiuti e abbiano in essere uno o più rapporti di lavoro alla data dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti-ter;
  • titolari di rapporti di co.co.co. che abbiano contratti attivi alla data di entrata in vigore del primo Decreto Aiuti, ossia il 18 maggio 2022, e siano iscritti alla Gestione separata. Resta il limite di 20mila euro:
  • lavoratori intermittenti e stagionali che abbiano svolto prestazioni per almeno 50 giornate e con un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 20mila euro;
  • lavoratori dello spettacolo, iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, che abbiano versato almeno 50 contributi giornalieri. Inoltre devono avere un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 20mila euro per il 2021;
  • lavoratori autonomi, privi di partita iva, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che siano stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’art. 2222 del codice civile (contratto d’opera). Per il 2021 deve risultare l’accredito di almeno un contributo mensile. Inoltre devono essere già iscritti alla gestione separata alla data del 18 maggio 2022;
  • lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport che siano beneficiari di una delle indennità previste dall’art. 10 commi da 1 a 9 del decreto legge 22 marzo 2021 n. 41 (indennità Covid);
  • autonomi e professionisti con partita Iva che nel 2021 abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 20mila euro;
  • incaricati delle vendite a domicilio che nell’anno 2021 abbiano un reddito derivante da attività di vendita a domicilio superiore a 5.000 euro, siano titolari di partita Iva attiva e iscritti alla Gestione separata alla data del 18 maggio 2022;
  • assegnisti e dottorandi di ricerca che abbiano contratti attivi al 18 maggio 2022, siano iscritti alla gestione separata Inps e non siano percettori di altre forme di previdenza obbligatorie o di pensione;
  • percettori di Reddito di cittadinanza che non abbiamo ottenuto il bonus 150 euro in qualità di altre categorie di soggetti.

Scopri se per la nuova indennità una tantum basterà essere beneficiari dell’accompagnamento o se questo deve essere associato alla pensione.

Andiamo adesso a vedere chi deve fare domanda per ottenere il bonus 150 euro.

Bonus 150 euro
Invalidi, due o più bonus 150 euro a famiglia: è possibile?

Bonus 150 euro disabili: bisogna fare domanda?

Così come per il precedente bonus 200 euro, anche il bonus 150 euro può spettare in automatico o dietro presentazione di una domanda, a seconda delle categorie di appartenenza.

Il bonus 150 euro disabili non richiede la presentazione della domanda, ma verrà erogato automaticamente sulla pensione di invalidità di novembre 2022.

L’indennità spetta in automatico anche a:

  • pensionati;
  • titolari di Naspi, Dis-Coll e disoccupazione agricola;
  • beneficiari del reddito di cittadinanza;
  • lavoratori dipendenti, ma solo dopo aver consegnato un’apposita autodichiarazione al datore di lavoro.

Tutte le altre categorie dovranno invece richiedere il contributo una tantum tramite una domanda specifica, i cui dettagli dovrebbero essere comunicati a breve con circolare Inps.

Per conoscere tutto sul bonus 150 euro leggi i nostri articoli pubblicati su TheWam.net e invaliditaediritti.it:

questi, invece, sono gli articoli preferiti dagli utenti sull’invalidità civile:

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