Pensione inabilità o assegno ordinario: cosa scegliere

Scegliere tra pensione inabilità o assegno ordinario per inabilità al lavoro può essere complicato in quanto sono due prestazioni molto simili. Ecco cosa sapere per orientarsi.
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21/3/23

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Spesso si fa confusione tra le pensioni e gli assegni per inabilità e invalidità lavorativa, in quanto si tratta di prestazioni molto simili in termini di caratteristiche e destinatari. Di conseguenza, è importante capire la differenza tra questi due tipi di erogazioni per assicurarsi di ricevere la prestazione corretta.

Prima di procedere con la lettura di questo approfondimento, leggi anche che importo spetta con la pensione anticipata per invalidità civile.

INDICE

Pensione inabilità o assegno ordinario: che cos’è l’assegno ordinario?

L’assegno di invalidità è una prestazione economica che viene erogata alle persone la cui capacità lavorativa è ridotta a meno di un terzo a causa di un’infermità fisica o mentale permanente. L’assegno viene erogato per aiutare l’individuo a coprire i costi associati alla sua disabilità.

Per avere diritto all’indennità è necessario che l’infermità invalidante sia accertata da un medico presso una sede INPS. Una volta riconosciuta l’infermità invalidante, l’assegno viene erogato per tre anni.

Al termine di questo periodo iniziale di tre anni, l’interessato può ripresentare la domanda di indennità e, se la sua condizione è ancora presente, gli verranno concessi altri tre anni di copertura.

Questa procedura può essere ripetuta per un massimo di tre volte, dopodiché l’indennità verrà concessa sulla base di una conferma definitiva.

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Pensione inabilità o assegno ordinario: quali sono i requisiti dell’assegno ordinario di inabilità?

L’assegno ordinario di inabilità è una prestazione erogata ai lavoratori assicurati che non sono in grado di lavorare a causa di malattia o infortunio. Possono beneficiarne i lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi e gli iscritti ad alcuni fondi pensioni sostitutivi ed integrativi dell’assicurazione generale obbligatoria.

Per ricevere la prestazione, i richiedenti devono presentare un certificato di invalidità rilasciato da un medico abilitato. Il certificato deve indicare che il richiedente non è in grado di lavorare e deve specificare le patologie di cui il soggetto è affetto.

In alcuni casi, ai lavoratori può essere richiesto di sottoporsi a una visita medica da parte di un medico nominato dall’Istituto di previdenza sociale al fine di verificare lo stato di inabilità al lavoro.

Per ottenere l’assegno di invalidità dall’INPS è necessario essere assicurati all’INPS da almeno 5 anni e avere una storia contributiva di almeno 5 anni (260 contributi settimanali), di cui almeno 3 anni (156 contributi settimanali) versati negli ultimi 5 anni.

Inoltre, il richiedente deve essere affetto da una riduzione permanente di due terzi della capacità lavorativa.

Pensione inabilità o assegno ordinario: qual è la compatibilità dell’assegno ordinario?

L’assegno ordinario di invalidità, e questa è una delle principali differenze con la pensione di invalidità, viene concesso anche se si continua a lavorare. In questo caso, ogni anno il lavoratore viene sottoposto a un controllo sanitario, che può essere richiesto anche direttamente dall’interessato.

L’assegno ordinario di invalidità, invece, è incompatibile con:

  • L’indennità di mobilità (resta l’opzione del trattamento più favorevole);
  • L’indennità di disoccupazione;
  • Le rendite vitalizie erogate dall’INAIL in caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale, o con le prestazioni di invalidità civile, se riferite alla stessa causa.

Il periodo coperto dall’assegno ordinario, in assenza di altri contributi di lavoro, è considerato utile per il raggiungimento del diritto alla pensione di vecchiaia.

Se i beneficiari soddisfano i requisiti contributivi previsti dalla normativa vigente, l’indennità viene automaticamente convertita in pensione di vecchiaia.

Non è così, invece, per la pensione di invalidità. Per la pensione di invalidità è necessario presentare una richiesta speciale per ottenere la conversione in pensione di vecchiaia.

Pensione inabilità o assegno ordinario: potrebbe anche interessarti saperne di più sulla reversibilità della pensione di inabilità.

Pensione inabilità o assegno ordinario: che cos’è la pensione di inabilità?

La pensione di inabilità al lavoro è una prestazione economica erogata dall’INPS ai lavoratori per i quali è stata accertata l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Tale condizione può anche essere preesistente al momento dell’assunzione.

Pensione inabilità o assegno ordinario: scopri se la pensione di invalidità civile e inabilità sono cumulabili?

Per ricevere la pensione, il lavoratore deve presentare all’INPS una domanda corredata dalla documentazione medica attestante l’invalidità. Una volta approvata la domanda, i pagamenti inizieranno entro due mesi.

pensione inabilità o assegno ordinario
Pensione inabilità o assegno ordinario

Pensione inabilità o assegno ordinario: quali sono i requisiti della pensione di inabilità?

I lavoratori che possono accedere alla pensione di invalidità sono i dipendenti, i lavoratori autonomi (come artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri) e i lavoratori iscritti alla Gestione Separata.

Per ottenere l’assegno ordinario di invalidità, oltre ad avere un’infermità o una patologia che provochi l’inabilità permanente a qualsiasi attività lavorativa, il lavoratore deve possedere i seguenti requisiti:

  • Essere assicurato all’INPS da almeno 5 anni;
  • Avere una storia contributiva di almeno 5 anni (260 contributi settimanali), di cui almeno 3 anni (156 contributi settimanali) versati negli ultimi 5 anni.

I lavoratori che non soddisfano questi requisiti possono comunque beneficiare di una pensione di invalidità parziale.

Pensione inabilità o assegno ordinario: scopri se l’assegno ordinario e congedo legge 104 sono cumulabili?

La pensione può essere soggetta a revisione, in seguito alla quale:

  • Se si stabilisce che le condizioni sono state soddisfatte, la pensione può essere confermata;
  • Se si stabilisce che la capacità lavorativa è stata recuperata, la pensione può essere revocata;
  • Trasformata in un assegno ordinario di invalidità se si stabilisce un’invalidità inferiore al 100% ma superiore ai due terzi.

La conferma della pensione o la revoca hanno effetto dalla data della decisione. La trasformazione in assegno ordinario di invalidità decorre dall’inizio del mese successivo alla decisione.

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Pensione inabilità o assegno ordinario: qual è la compatibilità della pensione di inabilità?

La pensione di inabilità è una prestazione erogata ai lavoratori che non sono in grado di lavorare a causa di un infortunio, di una malattia o di un’invalidità.

A differenza dell’assegno di inabilità, che consente ai beneficiari di continuare a lavorare mentre ricevono le prestazioni, la pensione richiede che i beneficiari siano completamente inabili al lavoro per poterne avere diritto.

Inoltre, la pensione è incompatibile con l’iscrizione ad albi professionali o con qualsiasi lavoro autonomo, compresi l’agricoltura e l’artigianato.

La pensione non è inoltre cumulabile con altre prestazioni, come le rendite vitalizie dell’INAIL o le prestazioni di invalidità dell’assicurazione civile.

Per questi motivi, la pensione è riservata a chi è realmente inabile al lavoro e non ha altre fonti di reddito.

In Italia esiste, inoltre, un assegno mensile per l’assistenza personale continuativa che le persone disabili possono richiedere anche in caso di riconoscimento della pensione di inabilità.

L’assegno non spetta se la persona disabile è istituzionalizzata, cioè se vive in una struttura pubblica o finanziata dallo Stato.

Per averne diritto, la persona disabile deve essere incapace di camminare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o avere bisogno di assistenza continua per le attività quotidiane.

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