Assegno ordinario di invalidità: in questo approfondimento ti mostreremo come calcolare l’importo della prestazione (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Cos’è l’assegno ordinario di invalidità? Parliamo della prestazione riservata a chi ha una capacità lavorativa inferiore a un terzo e cerchiamo di capire come viene calcolato l’importo, visto che la cifra cambia in base ad alcuni parametri che ti mostreremo in questo approfondimento.
INDICE:
- Assegno ordinario di invalidità: cos’è e come funziona
- Assegno ordinario di invalidità: a chi spetta
- Come calcolare l’assegno ordinario di invalidità
- Assegno ordinario di invalidità: durata
- Assegno ordinario di invalidità: come fare domanda
- Assegno ordinario di invalidità: come fare ricorso
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Assegno ordinario di invalidità: cos’è e come funziona
Come ti abbiamo detto in apertura di questo articolo, l’assegno ordinario di invalidità (AOI) è un aiuto economico erogato mensilmente dall’Inps alle persone disabili a cui è stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa inferiore a un terzo.
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L’AOI (legge 222/1984) si differenzia dalla pensione di invalidità in quanto, pur essendo entrambi aiuti economici erogati dall’Inps, l’assegno ordinario di invalidità puoi ottenerlo se hai versato almeno 5 anni di contributi e hai un’invalidità parziale.
La pensione di invalidità (art. 13 della legge 118/1971), invece, viene concessa a chi non ha mani versato contributi ma ha un’invalidità al 100%, congenita o acquisita.
Andiamo a vedere nel dettaglio a chi spetta l’assegno ordinario di invalidità.
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Assegno ordinario di invalidità: a chi spetta
L’assegno ordinario di invalidità viene riconosciuto se possiedi i seguenti requisiti:
- certificazione medica attestante che, a causa di infermità fisiche o mentali, la tua capacità lavorativa è inferiore a un terzo;
- anzianità contributiva Inps di almeno 5 anni, di cui 3 anni precedenti alla domanda.
Se ti sei visto riconoscere l’assegno ordinario di invalidità puoi continuare a lavorare o cercare lavoro per il futuro.
A tal proposito, leggi come puoi iscriverti alle liste per il collocamento mirato, come compilare un curriculum per categorie protette e quali sono i concorsi per categorie protette per settembre 2022.
Se lavori, però, e il tuo reddito supera i 26mila euro annui, percepirai un assegno di invalidità ridotto del 25% e fino a un massimo del 50% in caso di redditi ancora più altri.
Nel caso in cui, dopo il taglio, l’AOI risulta ancora superiore al trattamento minimo – ovvero superiore a 502 euro – e hai un numero di anni contributivi inferiore a 40, l’Inps applica una seconda trattenuta pari a:
- 50% sulla parte che supera i 502 euro se sei lavoratore dipendente;
- 30% sulla parte che supera i 502 euro se sei lavoratore autonomo.
Se hai almeno 40 anni di contributi, in nessun caso subisci questa seconda decurtazione.
Andiamo adesso a capire qual è l’importo assegno ordinario di invalidità.
In questo articolo ti mostriamo tutti i casi in cui l’assegno ordinario di invalidità viene ridotto.
Come calcolare l’assegno ordinario di invalidità
Come calcolare l’assegno ordinario di invalidità? Essendo una prestazione che si basa sul versamento dei contributi previdenziali, l’Inps calcola l’importo del tuo assegno ordinario di invalidità sulla base dei contributi che sei riuscito a versare e, nello specifico:
- Con il sistema contributivo se hai iniziato a lavorare dal 1996;
- Con il sistema misto (retributivo e contributivo) se hai iniziato a lavorare prima del 1996).
Come avrai capito, non c’è un minimo importo dell’assegno ordinario di invalidità, perché tutto dipende dai tuoi contributi.
Tuttavia, devi sapere che, se l’importo calcolato dall’Inps è inferiore a 502 euro al mese, puoi ottenere l’integrazione al minimo per raggiungere questa cifra. L’importo massimo dell’integrazione è pari a 448 euro mensili (art. 1, comma 3. Legge 222/1984).
Per fare un esempio: poniamo il caso che l’Inps ti abbia calcolato un AOI pari a 200 euro al mese. Per portarlo a 502 euro al mese, ti verrà riconosciuta un’integrazione pari a 302 euro.
Attenzione, però: se il tuo assegno viene calcolato esclusivamente con il sistema contributivo, quindi il tuo primo lavoro è successivo al 31 dicembre 995, non hai diritto all’integrazione.
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Assegno ordinario di invalidità: durata
L’assegno ordinario di invalidità ha una durata 3 anni e può essere rinnovato, se sussistono i requisiti di cui ti abbiamo parlato.
Se durante questi 3 anni non lavori, però, non raggiungi il requisito contributivo. In questi casi, l’Inps ti riconosce automaticamente i contributi figurativi. Vuol dire che, gli ultimi tre anni di contributi che non hai versato, ti verranno comunque conteggiati ai fini pensionistici.
Alla fine dei 3 anni e per tre volte di seguito, puoi chiedere il rinnovo dell’AOI. Dopo 3 rinnovi, l’assegno ordinario di invalidità ti viene concesso automaticamente, salvo revisioni da parte dell’Inps per la verifica della sussistenza dei requisiti.
Una volta raggiunta l’età pensionabile (67 anni), l’AOI si trasformerà in pensione di vecchiaia (circolare Inps n. 91 del 15 maggio 2022) purché:
- cessi eventuale attività lavorativa da dipendente;
- maturi il requisito contributivo, ovvero almeno 20 anni di contributi.
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Assegno ordinario di invalidità: come fare domanda
Puoi presentare domanda per l’assegno ordinario di invalidità:
- accedendo al sito web dell’Inps con le tue credenziali: SPID, CIE o CNS;
- rivolgendoti a un Caf o a un patronato;
- Telefonando al numero verde Inps 803 164 (da telefono fisso) o 06 164 164 (da cellulare).
Alla domanda deve essere allegato il tuo documento di riconoscimento e il modulo SS3 di certificazione medica.
Assegno ordinario di invalidità: come fare ricorso
In alcuni casi, l’Inps può rigettare la tua domanda per assegno ordinario di invalidità, ovvero:
- per motivi sanitari: quando l’Inps non riconosce l’infermità o comunque la percentuale sufficiente per ottenere la prestazione;
- per motivi amministrativi: in caso di erronea o incompleta documentazione.
Se la tua domanda non dovesse essere accolta, puoi fare ricorso presso il Comitato Provinciale Inps, tramite il suo sito web, accedendo alla sezione “Servizi Online”.
In alternativa, puoi farti aiutare da un Caf o da un patronato per la compilazione e la presentazione del ricorso.
Per presentare ricorso hai tempo fino a:
- 90 giorni a partire dal momento in cui ricevi la comunicazione di rigetto della domanda;
- 120 giorni a partire dal giorno in cui hai inviato la domanda se non hai ricevuto alcuna risposta (artt. 46 e 47, legge 88/89).
Se il Comitato Provinciale Inps, una volta esaminata la tua domanda, entro 90 giorni ti comunica che l’ha nuovamente rigettata, a quel punto dovrai avviare una causa al Tribunale.
Il Giudice del Tribunale nominerà un medico legale che, dopo averti nuovamente visitato e consultato la documentazione, redige una propria relazione, che attesterà o meno la percentuale di invalidità.
Se la relazione è favorevole, l’Inps ti pagherà l’assegno entro 120 giorni, comprensivo di arretrati a partire dalla presentazione della tua prima domanda per l’AOI.
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