Legge 104: orario di lavoro

Scopri cosa sapere a riguardo della Legge 104 e orario di lavoro: è possibile deciderlo o richiedere una riduzione delle ore?
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11/12/23

Legge 104 e orario di lavoro: vediamo se è possibile decidere il proprio orario di lavoro se si usufruiscono delle agevolazioni previste da questa normativa (scopri le ultime notizie su Legge 104invalidità civilecategorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

È possibile decidere l’orario di lavoro con la Legge 104?

Riguardo alla possibilità di modificare il proprio orario di lavoro, la normativa in vigore non specifica se i beneficiari della Legge 104 abbiano il diritto di farlo a loro discrezione.

Per chiarire questa questione, diverse sentenze della Corte di Cassazione, nonché risposte a interpelli da parte dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero del Lavoro, hanno fornito delle indicazioni. Tutto ciò considerando sempre l’importanza di trovare una soluzione che sia equa sia per i lavoratori che per l’azienda.

Per entrare nei dettagli, i titolari della Legge 104 possono effettivamente decidere l’orario di lavoro, ma è necessario concordarlo e pianificarlo in anticipo con il datore di lavoro, preferibilmente almeno un mese prima.

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Nel settore pubblico, è importante pianificare l’orario in modo da garantire la continuità del servizio. Una volta raggiunto un accordo, l’orario non può essere modificato a piacimento, tranne in situazioni di emergenza.

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Come si possono programmare i permessi 104?

Tanto i dipendenti nel settore pubblico quanto quelli nel settore privato devono pianificare in anticipo quando usufruire dei tre giorni di permesso previsti. Per approfondire questa questione, il Ministero del Lavoro ha chiarito attraverso l’interpello numero 31 del 2010 che:

“Dato l’assenza di disposizioni normative specifiche su queste questioni, è necessario far riferimento a principi generali che bilancino la necessità di un funzionamento efficiente delle attività aziendali con il diritto all’assistenza per i disabili. In tal senso, il datore di lavoro può richiedere una programmazione dei permessi, preferibilmente su base settimanale o mensile, a condizione che:

  • Il dipendente che assiste una persona disabile sia in grado di prevedere in anticipo le giornate di assenza.
  • Tale programmazione non pregiudichi il diritto del disabile a ricevere assistenza effettiva.”

Tuttavia, è importante sottolineare che i lavoratori con gravi disabilità non sono obbligati a pianificare in anticipo l’uso dei permessi.

In ogni caso, quando possibile, è consigliabile concordare le ore di assenza con il datore di lavoro, in modo da consentire a quest’ultimo di organizzare al meglio l’impegno lavorativo anche per gli altri dipendenti.

Il datore di lavoro può negare i permessi Legge 104?

Il dipendente non è tenuto a notificare in anticipo al datore di lavoro l’uso dei permessi Legge 104, anche se si raccomanda di concordare con il datore di lavoro, quando possibile, per agevolare la pianificazione del lavoro durante le assenze.

D’altro canto, come abbiamo discusso precedentemente, il datore di lavoro non può negare il permesso previsto dalla Legge 104, ma ha il diritto di verificare se il dipendente ha effettivamente utilizzato quei giorni per assistere il familiare disabile.

Nel caso in cui il dipendente stia impiegando quei giorni per altri scopi, il datore di lavoro può prendere provvedimenti disciplinari.

Legge 104 e orario di lavoro
Legge 104 e orario di lavoro – L’immagine mostra una persona disabile in carrozzina seduta a una scrivania in ufficio.

Come possono essere usati i permessi previsti dalla Legge 104?

I tre giorni di permesso retribuito previsti dalla Legge 104 per i disabili o i familiari che forniscono assistenza possono essere utilizzati anche in modalità oraria.

Per i lavoratori che richiedono questi permessi per se stessi, esiste la possibilità di scegliere tra due opzioni:

  • Riposi orari giornalieri di 1 o 2 ore, a seconda dell’orario di lavoro.
  • Tre giorni di permesso mensile, che possono essere frazionati in ore.

Le stesse regole si applicano ai genitori, inclusi quelli adottivi o affidatari. Nel caso di figli minori fino a 12 anni, i tre giorni di permesso, che possono essere suddivisi in ore, si aggiungono all’opzione di prolungare il congedo parentale.

Va notato che, in generale, i permessi e le agevolazioni previste dalla Legge 104/92 sono estesi non solo ai genitori, ma anche ai figli che devono assistere una madre o un padre disabile, così come a fratelli, sorelle o nipoti in specifiche circostanze, come già indicato.

Quali sono i benefici riconosciuti con la Legge 104?

Oltre ai permessi retribuiti la Legge 104 prevede anche delle altre agevolazioni, tra cui:

  • Sono previste agevolazioni fiscali per le persone con disabilità e i loro familiari, riguardanti imposte sul reddito, IVA e altre tasse.
  • La legge promuove l’occupazione delle persone con disabilità, con quote di riserva e incentivi per le imprese che le assumono.

FAQ su Legge 104 e orario di lavoro

Chi ha la 104 non può fare straordinari?

Non ci sono regole esplicite che proibiscano ai lavoratori con la Legge 104 di svolgere lavoro straordinario.

Cosa succede se non si usano tutti i giorni della Legge 104?

Se un dipendente non utilizza i giorni di permesso retribuito in un dato mese, non potrà recuperarli o utilizzarli in futuro. Di conseguenza, è di vitale importanza pianificare con cura l’impiego di questi permessi in modo da poterli sfruttare adeguatamente per le proprie esigenze personali e per fornire assistenza quando necessario.

Che cosa non si paga con la Legge 104?

In questo momento, ci sono due vantaggi fiscali per coloro che sono beneficiari della Legge 104: sono esentati dal dover pagare il bollo auto e sono esentati dal dover affrontare spese universitarie.

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