Legge 104, gli obblighi del datore di lavoro

Il datore di lavoro deve garantire al lavoratore titolare di Legge 104 le tutele a lui riservate, altrimenti rischia la denuncia. Vediamo cosa è previsto in merito a Legge 104 e obblighi del datore di lavoro.
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25/9/23

Il datore di lavoro può rifiutarsi di concedermi il congedo retribuito 104? Se ho bisogno di interrompere le ferie per usare un permesso retribuito, me lo può negare? Cosa è previsto in merito a Legge 104 e obblighi del datore di lavoro? (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro: tutti gli obblighi

Iniziamo questo approfondimento su Legge 104 e obblighi del datore di lavoro, elencando tutti i doveri che la Legge 104/1992 impone.

Il datore di lavoro, quindi, ha l’obbligo di:

  • concedere o le ore giornaliere (max: 2ore/gg) o i permessi retribuiti (max: 3 gg/mese) al lavoratore disabile;
  • concedere o le ore giornaliere (max: 2ore/gg) o i permessi retribuiti (max: 3 gg/mese) al genitore con un figlio gravemente disabile di tre anni o meno;
  • concedere, entro trenta giorni, al lavoratore disabile o suo familiare secondo l’ordine previsto dalla legge i giorni di permesso retribuito entro un massimo di due anni, anche frazionati;
  • dare priorità a lavoratori che hanno richiesto un part time ex legge 104 rispetto a quelli che non usufruiscono della legge;
  • sospendere le ferie se il lavoratore chiede un permesso retribuito;
  • accettare che il lavoratore scelga la sede di lavoro più vicina;

Andiamo a vedere nel dettaglio cosa prevedono questi obblighi da parte del datore di lavoro.

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Legge 104 e obblighi del datore di lavoro: concessione dei permessi 104

I permessi 104 permettono ai lavoratori titolari di 104 di assentarsi dal lavoro per 3 giorni al mese, frazionabili anche a ore (2 ore se full time e 1 ora se part time).

Il lavoratore disabile ne fruisce per riposarsi e riprendere le forze. Il lavoratore che deve assistere un familiare disabile grave, li sfrutta per prendersene cura.

In merito ai permessi 104, il datore di lavoro ha l’obbligo di:

  • concedere o le ore giornaliere o i permessi retribuiti al lavoratore disabile;
  • concedere o le ore giornaliere o i permessi retribuiti al genitore con un figlio gravemente disabile di tre anni o meno;
  • concedere i permessi retribuiti al familiare del lavoratore disabile.

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro. Permessi 104 lavoratori invalidi: a chi spettano, come possono essere fruiti, come presentare domanda e come possono essere utilizzati.

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro: non può rifiutare il trasferimento di sede

I lavoratori disabili, i loro genitori e familiari non possono essere trasferiti senza il loro esplicito consenso. Questo è quanto definiscono i commi 5 e 6 dell’articolo 33 della Legge 104/1992.

Questo è un diritto importante e spesso sottovalutato dai datori di lavoro: la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24015 del 12 ottobre 2017, ha infatti affermato che questo diritto vale anche in caso si tratti di un cambiamento nello stesso Comune e a pochi chilometri di distanza, e che non implichi cambiamenti di abitazione.

Il datore di lavoro ha dunque il dovere di:

  • non trasferire il lavoratore disabile o il suo familiare, neanche di pochi chilometri, senza esplicito consenso.

Da notare che, per i dipendenti pubblici, la Legge 104 include anche la scelta della sede di lavoro più vicina al domicilio, ma questo non si applica ai dipendenti privati.

Legge 104 e orario di lavoro: chi ha la Legge 104 può decidere l’orario di lavoro? Rispondiamo in questo approfondimento.

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro: deve concedere il congedo biennale retribuito

Il congedo biennale 104 (decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151) permette al familiare della persona disabile grave di assentarsi dal lavoro per massimo due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa, per assisterlo.

Il congedo biennale può essere frazionato in giorni, settimane o mesi ma mai in giorni.

Hanno diritto a questa tipologia di congedi, in ordine:

  • il coniuge o la parte di unione civile convivente;
  • il padre o la madre, anche adottivi o affidatari;
  • uno dei figli conviventi;
  • uno dei fratelli o sorelle conviventi;
  • un parente o affine entro il terzo grado convivente;
  • un figlio non ancora convivente, ma che stanno iniziando una convivenza.

Questi permessi sono retribuiti come la maternità: vengono anticipati dal datore di lavoro che poi li detrae dai contributi INPS. Il totale è pari alle voci fisse dell’ultima retribuzione fino a un massimo di 47.446,00 annui. Durante questo periodo non si maturano ferie, non si ha tredicesima o quattordicesima né TFR.

Come vengono richiesti questi permessi varia a seconda se il lavoratore è assicurato o meno presso l’INPS, ma in generale il lavoratore ha il dovere di certificare correttamente la propria domanda prima all’ente e poi al datore di lavoro stesso, e il datore di lavoro di accertare che vi siano le condizioni per richiedere il congedo.

In questo caso il datore di lavoro ha il dovere di:

  • concedere, generalmente entro trenta giorni, al lavoratore disabile o suo familiare, secondo l’ordine previsto dalla legge, i giorni di permesso retribuito, anche frazionati;
  • pagare l’indennità al lavoratore (che verrà poi recuperata da quanto dovuto all’INPS).

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro. Parliamo di Congedo con Legge 104 e tempi del datore di lavoro, ovvero entro quanto tempo il datore di lavoro deve concedere il congedo biennale al lavoratore che ne fa domanda per assistere una persona disabile grave.

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro: concedere il congedo parentale fino a 3 anni

I genitori di figli disabili hanno diritto a diverse scelte per come desiderano occuparsi dei figli, e le scelte disponibili dipendono dall’età del figlio stesso:

  • fino ai tre anni: i genitori hanno diritto o al prolungamento del congedo parentale o a due ore di riposo giornaliero retribuito (sulle otto ore, per part-time è naturalmente minore) o ai tre giorni di permesso mensile retribuiti, di cui abbiamo parlato. Non possono scegliere più di una queste;
  • tra i tre e i dodici anni: i genitori possono scegliere o i tre giorni di permesso mensile retribuiti o il prolungamento del congedo parentale;
  • oltre i dodici anni: è possibile scegliere solo i tre giorni di permesso.

L’indennità economica è pari al 30% della retribuzione, e questi permessi possono essere richiesti da sei mesi dopo la fine del periodo di maternità (per la madre) o sette dopo la nascita del figlio (per il padre).

Il datore di lavoro ha quindi il dovere di:

  • concedere al lavoratore il congedo parentale, purché non abbia usufruito delle altre forme di aiuto e il figlio gravemente disabile abbia meno di dodici anni.

Il congedo con Legge 104 per figli con disabilità permette di ottenere maggiori agevolazioni rispetto a quello fruito dagli altri beneficiari. Vediamo perché e in cosa si è più agevolati.

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro: concedere il part time per massimo due anni

Il decreto attuativo numero 81 del 15 giugno 2015 concede sia al lavoratore disabile che ai lavoratori che prestano aiuto a un parente disabile ex Legge 104, di chiedere la trasformazione del loro contratto da full time a part time.

A differenza dei diritti di cui abbiamo parlato in precedenza, questo è un diritto di priorità: il datore di lavoro non ha il dovere di trasformare il contratto di lavoro in part time, deve semplicemente dare priorità ai lavoratori che l’hanno richiesto ex Legge 104 in caso si decida di fare questi cambiamenti.

Quindi il datore di lavoro ha il dovere di:

  • dare priorità a lavoratori che hanno richiesto un part time ex legge 104 rispetto a quelli che non usufruiscono della legge (ma non ha il dovere di trasformare il contratto in part time).

Scopri come chiedere il part time con la Legge 104 e quali sono i diritti che sono garantiti a questa categoria di lavoratori.

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro
Legge 104, gli obblighi del datore di lavoro

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro: sospensione delle ferie per la richiesta di un permesso 104

Il datore di lavoro non può pretendere che il dipendente faccia coincidere una giornata di ferie con un permesso per assistere un familiare.

Ovvero, se la giornata necessaria ad accompagnare il proprio familiare disabile o ad assisterlo coincide con le ferie, questa giornata sospende il decorso delle ferie stesse (interpello Ministero del Lavoro n. 20/2016).

Si ha quindi diritto a non perdere i propri giorni di vacanza. E anche qui il datore ha l’obbligo di sospendere le ferie del proprio dipendente per queste motivazioni.

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro. In questo approfondimento ci chiediamo se si maturano le ferie con il congedo retribuito e quante ferie con il congedo 104 frazionato.

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro: concedere il diritto della scelta della sede di lavoro più vicina

Questa agevolazione è indirizzata più che altro ai dipendenti pubblici. Il datore ha il dovere di

  • accettare che il proprio dipendente scelga la sede di lavoro più comoda e vicina al proprio domicilio oppure, se familiare di persona disabile, la sede più vicina al domicilio della persona da assistere. Tutto questo a condizione che la richiesta sia compatibile con le esigenze dell’organizzazione aziendale.

Per i permessi con la 104 se cambia il datore di lavoro è necessario inviare una nuova richiesta. Scopri tutto quello che devi sapere.

Legge 104 e obblighi del datore di lavoro: rispettare le quote di assunzione obbligatorie

Un altro dovere a cui non possono sottrarsi le aziende è il rispetto del collocamento mirato e obbligatorio delle persone disabili.

Sulla base del numero di dipendenti di ciascuna azienda, ci sono delle quote di assunzione obbligatorie (Legge 68/1999). Questo, allo scopo di favorire il diritto al lavoro delle persone con disabilità.

In particolare:

  • per le aziende con meno di 14 dipendenti non c’è nessuna quota stabilita;
  • per le aziende tra i 15 e i 35 dipendenti la quota è di un lavoratore disabile;
  • per le aziende che impiegano tra i 36 e i 50 dipendenti la quota obbligatoria è di 2 disabili;
  • per le aziende da 51 dipendenti in su la quota è del 7 per cento dei propri dipendenti.

Faq sulla Legge 104

Quali agevolazioni spettano per l’assunzione di disabili?

datori di lavoro che assumono lavoratori disabili possono beneficiare di uno sgravio contributivo di 36 mesi e in misura variabile in base alla percentuale di riduzione della capacità lavorativa del lavoratore impiegato.

Che cos’è il prospetto informativo?

I datori di lavoro pubblici e privati, con un numero di dipendenti occupati superiori a 15 unità, hanno l’obbligo (ma solo se vi sono state variazioni nella situazione occupazionale) di inviare agli uffici competenti un prospetto informativo sulla loro situazione occupazionale, ogni anno, entro il 31 gennaio.

È possibile rinunciare al collocamento mirato?

Sì, è possibile fare rinuncia al collocamento mirato. Il collocamento mirato, infatti, non è un obbligo ma un’opportunità per il lavoratore disabile. Non essendo un obbligo, hai la possibilità di iscriverti e di cancellarti dal collocamento mirato in qualsiasi momento, senza alcun tipo di problema ma rinunciando, ovviamente, a tutti i diritti ad esso collegati.

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