Legge 104 art 3 comma 3 casa di riposo

Legge 104 art 3 comma 3 e casa di riposo: si ha diritto ai permessi retribuiti o vale il divieto previsto in caso di ricovero in strutture ospedaliere?
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24/9/23

Legge 104 art 3 comma 3 e casa di riposo: si ha diritto ai permessi retribuiti anche quando il familiare disabile è ricoverato? Vediamo cosa dice la normativa (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Legge 104, articolo 3, comma 3 e permessi retribuiti

Per la Legge 104, il diritto ai permessi retribuiti per assistere il coniuge o un familiare con disabilità grave (pari a 3 giorni al mese, frazionabili in ore), scatta solo se:

  • è presente la certificazione che attesti l’handicap grave dell’assistito (Legge 104, articolo 3, comma 3);
  • il familiare assistito non è ricoverato a tempo pieno in una struttura ospedaliera pubblica o privata.

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Legge 104, articolo 3, comma 3 e permessi retribuiti vietati

Dunque, seppure si fosse in presenza di un disabile in situazione di gravità da assistere, i permessi retribuiti non verrebbero assegnati, nel caso in cui il disabile fosse ricoverato – per tutte le 24 ore di una giornata – in ospedale.

Mentre sarebbe possibile richiedere e ottenere i permessi retribuiti in caso di ricoveri in day hospital e in centri diurni con finalità assistenziali, riabilitative o occupazionali.

Permessi retribuiti e ricovero in ospedale: le eccezioni

Detta così non ci sarebbe alcun modo di poter avere i permessi retribuiti se il familiare da assistere sia ricoverato in ospedale.

Invece, ci sono delle eccezioni che consentono, nonostante il ricovero a tempo pieno in una struttura ospedaliera, di beneficiare dei permessi retribuiti.

Ci riferiamo a queste situazioni:

  • il familiare disabile grave ricoverato a tempo pieno in una struttura ospedaliera necessita di recarsi fuori dalla struttura per effettuare visite o terapie certificate (messaggio INPS numero 14480 del 28 maggio 2010; nota del Ministero del lavoro numero 13 del 2009);
  • in caso di ricovero a tempo pieno del familiare disabile grave in stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta a breve termine, oppure in coma vigile;
  • se gli operatori sanitari della struttura ospedaliera certificano la necessità da parte di un genitore o un familiare di assistere il disabile in situazione di gravità (circolare INPS numero 32 del 2012).

Legge 104, articolo 3, comma 3 e casa di riposo

A questo punto arriviamo alla domanda: il divieto a fruire dei permessi retribuiti, eccezioni a parte, scatta pure quando il disabile da assistere è ricoverato presso case di riposo?

In questo caso a intervenire è la Corte di Cassazione, con la sentenza numero 21416 del 14 agosto 2019, secondo cui i permessi retribuiti non possono essere fruiti quando l’assistito è ricoverato presso strutture ospedaliere (eccezioni a parte), ma il divieto cessa quando il ricovero avviene presso strutture residenziali di tipo sociale.

Dunque, se l’assistito disabile è ricoverato in una casa di riposo, in una comunità alloggio o in una casa famiglia, il lavoratore ha diritto a fruire dei permessi retribuiti.

E perché mai? Perché il ricovero in queste strutture non è continuativo, quindi è previsto il contributo del caregiver in termini di assistenza.

Legge 104, articolo 3, comma 3 e casa di riposo con assistenza continua

Ma nel caso in cui la struttura dovesse fornire un’assistenza sanitaria continua? In questo caso tornerebbe attivo il divieto di fruizione dei permessi retribuiti, poiché la presenza del caregiver non sarebbe né obbligatoria, né fondamentale.

Legge 104 art 3 comma 3 e casa di riposo
Legge 104 art 3 comma 3 e casa di riposo: in foto un anziano in carrozzina con altri anziani in una casa di riposo.

Faq su Legge 104 e permessi retribuiti

Chi può beneficiare dei tre giorni di permesso retribuito con la Legge 104?

I beneficiari dei tre giorni di permesso retribuito previsti dalla Legge 104 sono i lavoratori dipendenti che assistono un familiare con disabilità grave, oppure il disabile stesso.

Questi giorni di permesso consentono ai lavoratori di prendersi cura del proprio familiare anche durante le ore lavorative, senza subire una perdita economica.

Come si ottiene il riconoscimento della Legge 104?

Per ottenere il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104, è necessario seguire alcuni passi. Innanzitutto, bisogna presentare una richiesta al medico competente, che valuterà la situazione medica del familiare con disabilità.

Una volta ottenuto il parere medico, è possibile inoltrare la domanda all’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Dopo l’approvazione della domanda da parte dell’ente, sarà possibile beneficiare delle agevolazioni previste dalla Legge 104, tra cui i giorni di permesso retribuito e altri diritti specifici.

Quante persone si possono assistere con Legge 104?

Più persone aventi diritto possono alternarsi nell’utilizzo dei permessi previsti dalla Legge 104 per fornire assistenza alla stessa persona con grave disabilità. Inoltre, i congedi straordinari saranno concessi anche ai conviventi di fatto.

Qual è la differenza tra richiedere i permessi per intere giornate o ad ore?

Richiedere i permessi per intere giornate permette di ottenere un totale di 24 ore di permesso al mese, se si lavora 5 giorni alla settimana con un orario di 8 ore al giorno. Richiedere permessi ad ore, invece, consente di “spalmare” queste 24 ore per soddisfare esigenze specifiche. Un’opzione popolare è richiedere due ore di permesso al giorno. Anche se lavori 20 giorni al mese, avrai comunque 40 ore di permesso a disposizione, permettendoti di lavorare meno ore al mese e di sfruttare al meglio le agevolazioni previste dalla legge.

È possibile ritagliare del tempo per se stessi durante la giornata di fruizione di un permesso con la Legge 104?

Assistere una persona non autosufficiente può essere impegnativo sia fisicamente che psicologicamente. Quindi, non è considerato un illecito ritagliare del tempo per riposarsi durante la fruizione del permesso. Tuttavia, il tempo di riposo dovrebbe costituire la parte minore della giornata dedicata al portatore di handicap.

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