Cosa non deve fare una badante? Ecco la guida completa degli obblighi e delle mansioni di una badante (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le altre guide complete di IED. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Alcuni aspetti importanti differenziano il lavoro domestico da altre forme di occupazione. In primo luogo, i lavoratori domestici sono solitamente tenuti a vivere nella casa del loro datore di lavoro e questo può creare una stretta relazione personale tra il lavoratore e il datore di lavoro.
In secondo luogo, i lavoratori domestici sono generalmente responsabili di un’ampia gamma di mansioni legate alla cura della casa e della famiglia, tra cui la cucina, la pulizia, il bucato e la cura dei bambini.
Di conseguenza, i lavoratori domestici svolgono un ruolo importante nel sostenere le famiglie, fondamentale per il benessere delle persone più anziane e dei disabili. Anche se i compiti di un caregiver possono variare a seconda della situazione, ci sono alcuni compiti generali che vengono comunemente assegnati.
Tra questi vi sono l’assistenza di base, come fare il bagno e vestirsi, preparare i pasti e aiutare nel trasporto. Inoltre, i caregiver possono anche essere responsabili di fornire promemoria per i farmaci, fare pulizie domestiche leggere e sbrigare commissioni.
Ma cosa non deve fare una badante? Ci sono delle mansioni alle quali non può essere adibita e dei compiti che non è tenuta a svolgere?
INDICE:
- Cosa non deve fare una badante: si può effettuare il servizio ad un’azienda o a terzi?
- Cosa non deve fare una badante: vi è l’obbligo di convivere con il datore?
- Cosa non deve fare una badante: è obbligata a lavorare tutto il giorno o tutta la notte?
- Cosa non deve fare una badante: gli obblighi sullo stipendio
- Cosa non deve fare una badante: è obbligatorio pagare i contributi, le tasse e i premi INAIL?
- Cosa non deve fare una badante: bisogna avvisare il datore di lavoro in caso di infortunio?
- Cosa non deve fare una badante: le dimissioni telematiche sono obbligatorie?
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Cosa non deve fare una badante: si può effettuare il servizio ad un’azienda o a terzi?
Secondo la definizione dell’Ispettorato del Lavoro italiano, per lavoro domestico si intende “lo svolgimento, all’interno dell’abitazione del datore di lavoro e per finalità non direttamente connesse alla produzione di beni o servizi destinati alla vendita, di servizi connessi alla cura e al mantenimento dei locali e delle persone che vi abitano”.
Si tratta, quindi, di un tipo di attività che si svolge all’interno del contesto residenziale e che ha come scopo principale la fornitura di servizi utili al mantenimento di persone e cose.
La caratteristica fondamentale che differenzia il lavoro domestico da altri tipi di occupazione è l’assenza di uno scopo di lucro da parte del datore di lavoro: i lavoratori domestici, infatti, vengono assunti con lo scopo di soddisfare un bisogno personale di chi contratta i loro servizi.
Di conseguenza, non è possibile che il datore di lavoro metta, a scopo di lucro, la badante assunta a disposizione di terzi o di un’azienda. In caso contrario, il contratto non può essere considerato lavoro domestico.
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Cosa non deve fare una badante: vi è l’obbligo di convivere con il datore?
Il lavoro dell’assistente familiare può essere svolto in regime di convivenza del lavoratore con il datore di lavoro o di non convivenza.
Il regime applicato dipende dagli accordi tra la badante e il datore di lavoro, e la classificazione dell’assistente familiare dipende dal regime scelto.
Se il caregiver e il datore di lavoro concordano che il primo vivrà nella casa del datore di lavoro per fornire assistenza, si tratta di convivenza.
La non convivenza significa che il caregiver non vive con il datore di lavoro, ma si reca regolarmente a prestare assistenza.
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La convivenza può fornire un livello di assistenza più elevato, in quanto l’assistente è sempre a disposizione, ma può anche essere più invadente e potrebbe non essere adatta a tutti. La non convivenza, invece, può offrire maggiore flessibilità a entrambe le parti, ma potrebbe non essere pratica per chi ha bisogno di assistenza costante.
In definitiva, spetta al caregiver e al datore di lavoro decidere quale sia la soluzione migliore per loro.
Su invaliditaediritti.it abbiamo spiegato come assumere un parente come badante.
Cosa non deve fare una badante: è obbligata a lavorare tutto il giorno o tutta la notte?
Il Contratto collettivo per il lavoro domestico stabilisce il numero massimo di ore che una badante può lavorare in una settimana.
Se la badante vive con il datore di lavoro, può lavorare fino a 10 ore al giorno, per un totale di 54 ore settimanali. Se l’assistente non vive con il datore di lavoro, può lavorare fino a 8 ore al giorno, per un totale di 40 ore settimanali.
Le ore devono essere distribuite su 5 o 6 giorni e devono essere concordate dalle parti.
Questi limiti assicurano che i caregiver abbiano abbastanza tempo per riposare e godersi il proprio tempo libero.
Cosa non deve fare una badante: scopri quanto costa assumere una badante convivente.
Cosa non deve fare una badante: gli obblighi sullo stipendio
Nel 2020 è entrata in vigore una nuova legge sui rapporti domestici tra datore di lavoro e caregiver. La legge prevede che il datore di lavoro possa detrarre nella dichiarazione dei redditi il 19% delle spese sostenute per l’assistenza a persone dipendenti.
Affinché il datore di lavoro possa usufruire di questa detrazione, il caregiver deve accettare pagamenti tracciabili: i bonifici elettronici, le carte di debito e le carte di credito.
Tuttavia i datori di lavoro nazionali non sono obbligati a erogare la retribuzione con sistemi di pagamento tracciabili, a meno che non vogliano avvalersi della detrazione fiscale.
Cosa non deve fare una badante: potresti essere interessato anche a sapere se è possibile controllarla a distanza.
Cosa non deve fare una badante: è obbligatorio pagare i contributi, le tasse e i premi INAIL?
Quando ci si informa su cosa non deve fare una badante, è bene sapere che il caregiver non è obbligato a versare direttamente i contributi: la quota del datore di lavoro dei contributi a carico del caregiver viene trattenuta dal datore di lavoro stesso nella busta paga.
In Italia, i datori di lavoro domestico non sono tenuti a trattenere le imposte sul reddito dalle buste paga dei badanti e a versarle all’erario. Tuttavia, i salari pagati agli assistenti sono considerati redditi da lavoro e sono soggetti alle imposte sul reddito.
I caregiver devono dichiarare il proprio reddito e pagare le relative imposte all’erario per proprio conto, utilizzando la certificazione fornita annualmente dal datore di lavoro.
Tale certificazione deve indicare la retribuzione totale corrisposta nell’anno di riferimento e l’importo delle imposte trattenute a titolo di contributo. La dichiarazione presentata dal caregiver sostituisce il modello CU (Certificazione Unica).

Tra cosa non deve fare una badante, non è tenuta nemmeno a pagare i premi INAIL, anche se è assicurata contro gli infortuni e le malattie professionali: non è infatti una casalinga, ma la sua posizione è assimilata a quella di tutti i lavoratori dipendenti, che sono assicurati a carico del datore di lavoro.
Per la precisione, i premi assicurativi INAIL sono compresi negli importi versati all’INPS, che li destina direttamente all’INAIL. L’aliquota contributiva annua per il 2020 è pari all’1,23% della retribuzione del lavoratore e viene versata dal datore di lavoro con la busta paga successiva.
I lavoratori domestici, tuttavia, godono di condizioni particolari: possono scegliere se iscriversi all’INPS come lavoratori autonomi o come dipendenti. Se optano per la prima soluzione (che prevede anche il pagamento della quota associativa volontaria), devono stipulare una polizza assicurativa contro le malattie professionali e gli infortuni con una compagnia assicurativa e poi iscriversi separatamente all’INAIL versando i relativi contributi.
Altrimenti, se preferiscono iscriversi come dipendenti, l’iscrizione obbligatoria sarà inserita nel contratto di lavoro senza alcun costo per loro.

Cosa non deve fare una badante: bisogna avvisare il datore di lavoro in caso di infortunio?
Cosa non deve fare una badante, in caso di infortunio? Vale la prassi simile a quella degli altri lavoratori: bisogna consegnare al datore di lavoro il certificato medico comprovante l’incidente. Ciò è necessario per poter inoltrare la denuncia all’INAIL.
Una badante, infatti, in caso d’inabilità al lavoro conseguente ad un infortunio, ha il diritto di ricevere le eventuali indennità giornaliere per inabilità temporanea e permanente all’attività lavorativa, assegno per assistenza continuativa, cure mediche e chirurgiche, fornitura di apparecchi e protesi etc.
I trattamenti possono essere anche eventualmente integrati con le prestazioni erogate dalla Cassa Colf.
Cosa non deve fare una badante: le dimissioni telematiche sono obbligatorie?
Una badante può dare le dimissioni entro il periodo di preavviso stabilito dal Contratto collettivo per il lavoro domestico: non è tenuta a presentare le dimissioni online.
La badante comunicherà per iscritto al datore di lavoro l’intenzione di dimettersi e le dimissioni avranno effetto dalla data specificata nella comunicazione.
Se la badante non dà il preavviso richiesto, può essere tenuta al risarcimento dei danni.
Il preavviso richiesto dipende dalla durata del rapporto di lavoro: ad esempio, una badante che ha lavorato per più di due anni deve dare un preavviso di quattro settimane, mentre una badante che ha lavorato per meno di due anni deve dare un preavviso di due settimane.
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