In questo approfondimento vi parliamo di badante per una persona ricoverata in ospedale (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Badante per una persona ricoverata in ospedale: in quale caso presta assistenza?
Cerchiamo innanzitutto di capire in quale caso è necessaria l’assistenza della badante per una persona ricoverata in ospedale.
Quando una persona anziana è ricoverata in ospedale a causa di problemi di salute, sia in modo pianificato che improvviso, l’assistenza di una badante può essere di grande aiuto sia per il paziente che per la sua famiglia.
Durante il periodo di ricovero, ci sono vari aspetti da considerare, come gli orari in cui è necessaria l’assistenza, il contratto di lavoro, le responsabilità dell’assistente, e la retribuzione. Tuttavia, ci sono anche alcune regole generali da tenere a mente.
Se una badante è già presente per assistere un anziano a domicilio, le sue mansioni possono proseguire anche durante il ricovero in ospedale del paziente.
In caso di un lungo periodo di degenza, la famiglia deve comunicare all’INPS entro 5 giorni qualsiasi modifica negli orari di lavoro e la variazione del luogo di lavoro.
Se, invece, la badante non è più necessaria in ospedale a causa di un cambio nell’assistenza fornita dalla famiglia o di accordi differenti con il datore di lavoro, può essere esonerata dall’assistenza ospedaliera.
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Doveri della badante per una persona ricoverata in ospedale
In ospedale, il lavoro della badante è simile a quello svolto a casa. Se l’assistito ha problemi di salute, la badante si adatta alle sue necessità, occupandosi dell’igiene, dell’assistenza durante i pasti e degli spostamenti. I principali compiti della badante in caso di ricovero includono:
- essere presente, dare supporto emotivo e tenere compagnia all’assistito;
- comunicare con medici, infermieri e famiglia riguardo alle condizioni di salute;
- aiutare nell’assunzione dei pasti;
- occuparsi dell’igiene personale dell’assistito;
- assistere nell’andare in piedi, negli spostamenti e nell’accostarsi al letto.
Questi compiti sono fondamentali per garantire il benessere dell’assistito durante il ricovero in ospedale, seguendo le norme e le esigenze specifiche della situazione.
Quanto costa una badante per un mese e cosa non fare: ecco le spese da affrontare e in che modo assumere una badante.
Tipologie di assistenza
Le tipologie di assistenza per anziani possono essere suddivise in tre categorie principali:
- assistenza diurna: In questo caso, la badante lavora solo durante il giorno. Durante le ore notturne, l’assistito è sotto la sorveglianza del personale ospedaliero;
- assistenza notturna: qui, la badante svolge il suo lavoro esclusivamente durante le ore notturne. Questa opzione è spesso scelta quando i familiari si occupano dell’anziano durante il giorno e necessitano di aiuto di notte;
- assistenza diurna e notturna: questa opzione prevede l’assistenza continua per 24 ore al giorno. Tuttavia, anche gli assistenti familiari hanno bisogno di riposare e avere pause. In questo caso, sono necessarie almeno due badanti per garantire un’assistenza continua. Una badante convivente con l’assistito in ospedale può variare gli orari di lavoro, ma è essenziale comunicare queste variazioni all’INPS e averle specificate nel contratto di lavoro.
Quanto costa una badante notturna? Scopri quali sono le spese da sostenere per l’assunzione secondo i contratti collettivi.
Assistenza diurna
In caso di assistenza diurna in ospedale da parte della badante, il pagamento varia a seconda che sia a tempo determinato o indeterminato.
Se l’assistenza diurna è determinata, il contratto rimane sostanzialmente invariato e la badante viene pagata come se stesse lavorando normalmente a casa.
L’unica differenza è che, se l’ospedale è molto lontano, potrebbe ricevere un rimborso spese aggiuntivo insieme al salario.
Se l’assistenza diurna è non determinata, è necessario comunicare all’INPS alcune informazioni importanti:
- cambio nella tipologia di assistenza, ad esempio, se la persona assistita passa da autosufficiente a non autosufficiente;
- cambio nell’inquadramento della badante, da convivente a non convivente;
- modifiche negli orari di lavoro, considerando il tempo necessario per il tragitto tra la casa e l’ospedale;
- fornire l’indirizzo dell’ospedale come luogo di lavoro.
Ecco quali sono i tre tipi di contratto per una badante convivente e quale scegliere in base alle mansioni che dovrà svolgere.
Assistenza notturna
Per il pagamento della badante di notte in ospedale, anche in questo caso è importante considerare se il periodo è determinato o non determinato.
Se l’assistenza notturna è determinata, potrebbe essere richiesto alla badante di lavorare alcune ore di notte, e in tal caso il pagamento sarà calcolato come straordinario, con un aumento del 50% sulla busta paga.
Nel caso in cui l’assistenza notturna non sia determinata, la badante può essere assunta come badante notturna con un contratto di presenza o di assistenza, che può essere di due tipologie:
- nel contratto di presenza, il lavoro va dalle 21:00 di sera alle 8:00 del mattino con una retribuzione di 668,54 euro;
- se invece si tratta di un contratto di assistenza che prevede cure costanti dal lunedì al sabato per 54 ore totali, con un giorno libero di riposo, il pagamento varia in base ai livelli della professionista e delle esigenze del paziente:
- 998,47 euro per un assistito autosufficiente (livello BS);
- 1131,60 euro per un assistito non autosufficiente (livello CS);
- 1397,89 euro per un assistito non autosufficiente (livello DS).

Quante ore la badante deve stare in ospedale
Le ore di lavoro della badante per una persona ricoverata in ospedale rimangono le stesse del contratto iniziale, ma solo se il ricovero è di breve durata.
Se il ricovero si prolunga, il contratto verrà modificato in base alle ore necessarie, che potrebbero essere 5, 8 o 12 ore, a seconda se si rendono necessari straordinari.
Ricapitolando:
- ore di lavoro in ospedale: uguali al contratto per ricoveri brevi;
- per ricoveri prolungati, il contratto si modifica in base alle necessità.
Scopri quanto costa una badante a ore, che tipo di contratto può essere sottoscritto dalle parti e quali sono le sue mansioni se deve occuparsi di una persona anziana o disabile solo per qualche ora al giorno o alla settimana.
Come va pagata
In caso di badante per una persona ricoverata in ospedale, ci sono diverse situazioni da considerare che possono influire sul pagamento mensile stabilito nel contratto.
Se il ricovero dell’anziano è breve e programmato, ad esempio per un’operazione o esami medici, il pagamento mensile rimane lo stesso, ma potrebbe aumentare se è necessario coprire i costi dei trasporti all’ospedale o fornire un nuovo alloggio.
Tuttavia, se l’assistenza in ospedale si prolunga a causa di gravi condizioni e non è possibile stabilire una data precisa di fine, potrebbero verificarsi variazioni nell’inquadramento e negli orari di assistenza.
Questo potrebbe comportare una modifica nella somma da versare alla badante. Ad esempio, se inizialmente assisteva una persona autosufficiente, ma successivamente diventa non autosufficiente, l’inquadramento del lavoro cambia da “persona autosufficiente” a “persona non autosufficiente”.
È importante notare che, secondo il Contratto Collettivo Nazionale del lavoro domestico, i diritti delle badanti rimangono invariati, indipendentemente da queste variazioni. Ciò significa che continuano a spettare il riposo settimanale e giornaliero, le ferie, i congedi, i permessi, i giorni di malattia e gli straordinari.
In sintesi: il pagamento mensile della badante può variare in base alla durata e alla natura del ricovero, ma i diritti delle badanti, come definiti dal contratto collettivo nazionale, rimangono costanti.
Scopri quante ferie pagare alle badanti, come si calcolano i giorni di ferie e qual è la retribuzione spettante.
FAQ sulla badante
Quanto costa una badante a ore?
I lavoratori domestici non conviventi (articolo 14 comma 2 lettera b del CCNL Colf e Badanti) sono interessati dalla tabella C, i cui minimi retributivi di riferimento sono definiti a livello orario:
Livello | Minimi retributivi (orari) |
A | 4,83 euro/ora |
AS | 5,59 euro/ora |
B | 6,03 euro/ora |
BS | 6,40 euro/ora |
C | 6,76 euro/ora |
CS | 7,13 euro/ora |
D | 8,22 euro/ora |
DS | 8,57 euro/ora |
I costi di un badante, quindi, variano e partono da un minimo 4,83 euro all’ora fino a un massimo di euro 8,57 all’ora.
Posso avere delle agevolazioni per pagare la badante?
Sì, esistono alcune agevolazioni che potresti considerare per affrontare i costi legati all’assunzione di una badante. Tra queste potrebbero rientrare contributi statali o regionali, sussidi o sgravi fiscali.
Cosa succede se licenzio la badante?
In situazioni in cui la badante si renda responsabile di comportamenti gravi, è possibile procedere al licenziamento senza dover fornire un preavviso. Se si verificano circostanze che rendono impossibile la continuazione del rapporto di lavoro e minano la fiducia tra le parti, il licenziamento può essere istantaneo.
Quando la badante ha diritto alla disoccupazione?
I lavoratori domestici, inclusi colf e badanti, possono richiedere il sussidio di disoccupazione solo se il loro rapporto di lavoro termina a causa di un licenziamento o di dimissioni per motivi validi, tra cui spesso si verifica il mancato pagamento del salario.
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