Badante convivente contratto: tre tipi

Ti mostriamo quali sono i tre tipi di contratto per una badante convivente e quale scegliere in base alle mansioni che dovrà svolgere.
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10/12/23

In questo approfondimento parliamo di contratto per una badante convivente: quale scegliere e cosa prevede il base alla tipologia (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Contratto per una badante convivente: può essere di tre tipi

Il contratto per una badante convivente può essere di tre tipi. Se la badante deve prendersi cura di una persona che può fare da sola, allora viene classificata come BS.

Se deve aiutare una persona che non può fare da sola, allora viene classificata come CS o DS:

  • CS è per le lavoratrici senza un titolo di studio specifico;
  • DS è per le lavoratrici con un diploma o certificazioni relative alle mansioni che devono svolgere, come ad esempio OSS o operatori sanitari.

Ricapitolando: se la badante ha una persona autosufficiente, sarà BS. Se invece deve assistere una persona non autosufficiente, potrà essere CS o DS a seconda del suo livello di istruzione o delle certificazioni possedute.

Quindi: in base al livello di inquadramento, il CCNL colf e badanti prevede diversi tipi di contratto. Andiamo ad analizzare nel dettaglio questi tre tipi di contratto per una badante convivente.

1° tipo: di contratto per una badante convivente: Livello BS

È possibile assumere una badante che vive con la persona da ssistere in due modi: a tempo parziale o a tempo pieno.

Badante a tempo parziale

In questo caso, il contratto prevede un massimo di 30 ore di lavoro alla settimana, con un salario mensile lordo di 616,18 euro. Anche se una badante lavora meno di 30 ore, il salario rimane lo stesso. Ad esempio, una badante che lavora 30 ore riceve lo stesso salario di una che ne lavora solo 15 ore.

Contributi

I contributi vengono calcolati in base alle ore effettive previste nel contratto. Se il salario è fisso e stabilito dal CCNL, i contributi dipendono dal numero di ore lavorate. Quindi, una badante che lavora 15 ore, paga meno in contributi rispetto a una che ne lavora 30 ore. Di conseguenza, la badante con meno ore riceve un salario leggermente superiore.

Badante a tempo pieno

Se si assume una badante come convivente a tempo pieno, il contratto prevede generalmente 54 ore di lavoro, ma può essere anche meno.

Il salario rimane fisso, ma il numero di contributi a carico del lavoratore diminuisce, il che significa uno stipendio leggermente più alto per lei.

Contributi

Inoltre, i contributi a carico del datore di lavoro sono più bassi, il che si traduce in un costo totale inferiore per il datore rispetto a una badante a tempo pieno.

Vediamo quanto costa una badante a ore, che tipo di contratto può essere sottoscritto dalle parti e quali sono le sue mansioni se deve occuparsi di una persona anziana o disabile solo per qualche ora al giorno o alla settimana.

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2° e 3° tipo di contratto per una badante convivente: livelli CS e DS

È possibile assumere una badante convivente di livello CS o DS solo con un contratto a tempo pieno. Questo significa che la persona deve essere a disposizione del datore di lavoro per la maggior parte del giorno o per un massimo di 54 ore a settimana.

Se la badante lavora durante il sabato pomeriggio o la domenica, queste ore extra vengono considerate come straordinarie e pagate di conseguenza.

Se le parti coinvolte nel contratto decidono di concordare un orario settimanale inferiore alle 54 ore, la retribuzione mensile rimane la stessa, e non è necessario calcolare alcuna proporzione.

Qual è l’orario della badante notturna, quanto costa assumerla e quali sono le sue mansioni? Ne parliamo in questo approfondimento.

Quanto costa una badante convivente

Una badante convivente livello CS a 54 ore settimanali, ha una retribuzione base di 997,61 euro

Una badante convivente qualificata, livello DSha una retribuzione base di 1.232,33 euro (173.55 di indennità).

A questi importi, il datore di lavoro deve aggiungere i contributi INPS, le ferie il Tfr, la tredicesima

Quanto costa assumere una badante convivente e che quindi assista una persona ha 24? Vediamo nel dettaglio, verificando il tipo e il livello di contratto, la busta paga, il netto e il loro. Ma anche quante sono le ore di lavoro e quali sono i diritti dell’assistente familiare convivente.

Come definire il contratto

Prima di assumere una badante che vivrà con la persona da assistere, è necessario chiedere alcune informazioni importanti alla lavoratrice o al lavoratore. Dovrà fornire:

  • un documento d’identità valido;
  • il codice fiscale;
  • eventuali certificati di formazione professionale.

Se la badante non è cittadina italiana, deve avere un permesso di soggiorno valido per lavorare qui. Se non lo ha, bisognerà occuparsi di questa questione prima di procedere. Ecco come mettere in regola una badante senza permesso di soggiorno.

Dopo aver raccolto queste informazioni, è importante definire i dettagli del contratto, come:

  • la data di inizio del lavoro;
  • il luogo in cui dovrà svolgere le mansioni;
  • gli orari di lavoro;
  • la retribuzione;
  • il livello di impiego;
  • eventuali clausole riguardanti trasferte, vaccinazioni o altre condizioni speciali.

Prima di procedere con l’assunzione, bisogna informare l’INPS almeno 24 ore prima e poi firmare il contratto di assunzione in due copie. È anche importante specificare se la badante convivente lavorerà a tempo pieno (full time) o a tempo ridotto (part time).

Qui puoi scaricare il fac simile di un contratto per badante convivente.

Scopri quante ferie pagare alle badanti, come si calcolano i giorni di ferie e qual è la retribuzione spettante.

Contratto per una badante convivente
Contratto per una badante convivente. Nella foto: un uomo anziano e la sua badante

Quando assumere una badante convivente

Dovresti prendere in considerazione l’opzione di assumere una badante convivente se hai bisogno di assistenza continua.

Questo significa che la badante vive nella stessa casa dell’assistito, ma non lavora ininterrottamente tutto il giorno. Invece, offre assistenza quando necessario, alternando il lavoro con dei momenti di riposo.

La badante convivente può lasciare la casa in orari stabiliti precedentemente in accordo con il datore di lavoro.

Ti mostriamo tutti i diritti e doveri di una badante convivente: dal tipo di contratto da sottoscrivere alle mansioni da svolgere per garantire tutti i bisogni di una persona non autosufficiente.

Come scegliere la badante convivente

La scelta di una badante è un compito difficile, specialmente quando si tratta di una badante convivente.

Questa persona diventa parte della famiglia e quindi è fondamentale instaurare una fiducia reciproca.

Le responsabilità della badante includono prendersi cura dell’assistito, aiutandolo con la mobilità, l’igiene personale, la salute e la somministrazione dei farmaci, oltre a mantenere la casa pulita e preparare i pasti.

Inoltre, la badante offre compagnia all’anziano, lo accompagna in giro e alle visite mediche.

Molte badanti hanno ricevuto formazione professionale attraverso corsi, ottenendo diplomi ed attestati. Sono in grado di gestire situazioni di emergenza con tecniche di primo soccorso e fornire terapie domiciliari. La badante deve anche essere disponibile ad ascoltare l’anziano e comunicare in italiano.

Tutti questi aspetti possono essere valutati durante un periodo di prova stabilito nel contratto di assunzione, in modo che entrambe le parti possano decidere se continuare o interrompere il rapporto di lavoro.

FAQ sul contratto per una badante convivente

Quanto costa una badante notturna in regola?

Il costo di una badante notturna tipo di assistenza che offre. Se parliamo di “discontinue prestazioni notturne di cura alla persona” (assistenza attiva), il costo per la famiglia è di 2.174,61 euro al mese, tenendo conto di vari contributi, la 13^, il TFR e le ferie. Se si tratta di “prestazioni esclusivamente di attesa” (senza interventi di assistenza), il costo mensile per la famiglia è di 1.198,30 euro.

A chi spetta la deduzione delle spese per la badante?

La deduzione delle spese per la badante, come affermato dalla circolare 14/E/2023 dell’Agenzia delle Entrate, spetta al soggetto che ha materialmente sostenuto la spesa. Questo significa che se sei tu a pagare la badante per assistere, ad esempio, un tuo genitore, avrai diritto a dedurre tali costi. È importante che nel contratto di lavoro della badante siano specificati i dettagli dell’assistito, come nome e codice fiscale, per avere diritto a questa deduzione.

Posso assumere una badante senza permesso di soggiorno?

Non si può instaurare il rapporto di lavoro se la badante non è in possesso di regolare permesso di soggiorno. Il datore di lavoro può andare incontro a denunce di carattere penale: l’arresto da tre mesi ad un anno e l’ammenda di 5.000 euro per ogni lavoratore impiegato.

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