Come pagare meno una badante: tutte le agevolazioni

Come pagare meno una badante: scopri tutte le agevolazioni a cui potresti accedere per abbassare le spese sulla badante.
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4/10/23

Ci sono delle agevolazioni che permettono di abbassare i costi sostenuti per le badanti? Come pagare meno una badante, pur avendo garantita la qualità dell’assistenza? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Se ti stai chiedendo come pagare meno una badante, questo articolo può sicuramente rispondere alla tua domanda.

Esistono delle agevolazioni, delle misure e dei contributi che potresti utilizzare per abbassare i costi relativi alla spesa della badante. Leggi molto attentamente l’approfondimento, però, perché per ottenerli devi possedere determinati requisiti. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

Indice

Come pagare meno una badante: contributi e bonus possibili

Nonostante il bisogno di assistenza, per i disabili o i portatori di handicap i costi della badante possono risultare insostenibili. Ma come pagare meno una badante? Ci sono delle agevolazioni o dei contributi che possono aiutare ad alleggerire i costi?

Sì, per le persone non autosufficienti esistono dei benefici, ovvero degli aiuti per pagare la badante.

Probabilmente conoscerai già l’indennità di accompagnamento, che è un beneficio dato dall’Inps alle persone non autosufficienti. Di questo però parleremo più in là, per adesso parliamo in particolare di benefici che sono rivolti ai datori di lavoro per assumere una badante o per sostituirla in caso di maternità.

Iniziamo parlando di Cassacolf, di cui ti daremo tutte le informazioni nei paragrafi successivi.

Su Invalidità e Diritti abbiamo parlato di come scegliere una buona badante, come cercare una badante senza agenzia e come scaricare i costi della badante. Scopri anche come assumere un parente come badante, cosa non deve fare una badante e quante ore di riposo sono previste per una badante convivente.

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Come pagare meno una badante con Cassacolf

Come pagare meno una badante? Per risparmiare sui costi della badante puoi prendere in considerazione innanzitutto Cassacolf.

Cassacolf è un ente che assicura ai lavoratori domestici importanti prestazioni, solo però in presenza di regolare contratto di lavoro.

Il contratto collettivo per il lavoro domestico, infatti, assicura il versamento di contributi da parte del datore di lavoro.

Il valore dei contributi da versare a Cassacolf per aver diritto ai benefici, è di 6 centesimi per ogni ora lavorata dalla badante e di 4 centesimi a carico del datore di lavoro.

Il versamento dei contributi a Cassacolf dà diritto a dei benefici, come ad esempio a contributi per pagare la badante, come vedremo tra poco.

I contributi di assistenza contrattuale hanno natura di retribuzione per la quota a carico del datore di lavoro. Quindi, se non li versi, in aggiunta ai contributi Inps, rischierai di vederteli chiedere un domani dalla badante, come se non avessi corrisposto parte della retribuzione spettante.

Vediamo nel prossimo paragrafo come versare i contributi a Cassacolf per ottenere sconti sulla retribuzione alla badante.

Quando si assume un lavoratore domestico, è importante redarre un contratto per la badante. In questo articolo ti mostriamo un esempio di contratto e quali sono i dati importanti da includere.

Come pagare meno una badante: il versamento dei contributi a Cassacolf

Come pagare meno una badante? Vedremo a breve come beneficiare delle agevolazioni concesse da Cassacolf, ma prima parliamo di come versare i contributi, necessari per ottenere le agevolazioni.

Il versamento dei contributi a Cassacolf deve essere effettuato in concomitanza con il pagamento trimestrale dei contributi previdenziali Inps.

I termini per il pagamento dei contributi, quindi, sono:

  • primo trimestre: 1-10 aprile;
  • secondo trimestre: 1-10 luglio;
  • terzo trimestre: 1-10 ottobre;
  • quarto trimestre: 1-10 gennaio.

Puoi versare i contributi utilizzando i bollettini Mav, inviati dall’Inps con gli importi dovuti. Nel bollettino dovrai inserire il codice F2 nel campo denominato “C.org” e moltiplicare le ore retribuite nel trimestre per 6 centesimi. La cifra che ti risulta, dovrà essere aggiunta ai contributi previdenziali.

Quindi, con il versamento dei contributi alle badanti, otterrai degli aiuti per alleggerirti nei costi sostenuti per il pagamento della badante: vediamo come.

Quanto costa una badante in nero? Vediamo se conviene e quali sono i rischi che corrono le famiglie.

Come pagare meno una badante
Come pagare meno una badante: tutte le agevolazioni

Come pagare meno una badante: le agevolazioni di Cassacolf

Vediamo come pagare meno una badante con Cassacolf. Il versamento dei contributi all’ente ti dà accesso in particolare a due benefici:

  • il rimborso per i costi della badante, da 300 euro al mese, se diventi non autosufficiente. I contributi sono disponibili per 12 mesi;
  • un’indennità una tantum da 300 euro per aiutare le famiglie a pagare un sostituto quando la badante va in maternità.

La prima agevolazione viene messa a disposizione dei datori di lavoro domestico che diventano non autosufficienti. Quindi, per ottenere il beneficio devi avere i seguenti requisiti:

  • essere iscritto a Cassacolf ed essere in regola con i versamenti della contribuzione. Per essere in regola, devi aver versato i contributi nei quattro mesi precedenti alla richiesta dell’agevolazione;
  • essere in condizione di autosufficienza al momento dell’iscrizione a Cassacolf;
  • avere meno di 67 anni di età. Questo vuol dire che, se fai l’iscrizione a Cassacolf a 67 anni, anche se diventi non autosufficiente dopo i 67 anni non potrai ottenere il contributo.

In presenza di questi requisiti, Cassacolf ti garantirà 300 euro al mese, per 12 mesi, come sostegno per le spese per la badante.

Oltre a questa agevolazione, l’Ente riconosce anche un’indennità una tantum di 300 euro per aiutare le famiglie a pagare un sostituto quando la badante va in maternità.

L’aiuto viene erogato se:

  • sei in regola con i versamenti Cassacolf;
  • la badante sostituta risulta assunta regolarmente, anche con un rapporto di breve durata.

Nel prossimo paragrafo ti parliamo anche di un bonus introdotto dall’Inps per alleggerire i costi sulla badante e dell’indennità di accompagnamento.

Quanto costa assumere una badante convivente e che quindi assista una persona ha 24? Scoprilo in questo articolo.

Come pagare meno una badante: il bonus e l’indennità dell’Inps

Dopo aver parlato di come pagare meno una badante con le agevolazioni Cassacolf, ti informiamo su un’altra possibilità per risparmiare: il buono Inps.

Il buono badante introdotto dall’Inps può arrivare a un massimo di 1.250 euro mensili in base alle necessità delle persone da assistere e puoi richiederlo solo se hai un Isee inferiore a 8mila euro.

Ma non è l’unico aiuto che fornisce l’Inps per pagare meno una badante. L’aiuto maggiore che l’Istituto dà alle persone non autosufficienti, come probabilmente già saprai, è l’indennità di accompagnamento.

Si tratta di una prestazione di assistenza che consiste nell’erogazione di un assegno mensile agli invalidi civili totali pari a 522,10 euro per 12 mensilità.

Per i ciechi civili assoluti, l’importo è di 938,35 euro al mese, erogato sempre per 12 mensilità.

Tuttavia, per ottenere questo trattamento, deve essere stata riconosciuta da una commissione medico legale dell’Asl una situazione di non auto sufficienza, con persistente difficoltà a camminare senza l’aiuto di un accompagnatore o a compiere atti della vita quotidiana senza assistenza.

L’indennità di accompagnamento viene concessa solo in presenza dei requisiti sanitari, senza prendere in considerazione quelli reddituali.

L’indennità dell’Inps può indubbiamente aiutarti a pagare meno una badante. Per sapere cosa devi fare per ottenere l’indennità di accompagnamento, leggi la nostra guida.

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